Boom di «palestrati» over 60. Ma occhio alla salute

Il problema, a dire il vero è un altro: voi avete mai visto un contadino fare jogging? Ecco, è semmai l’accanirsi nell’andare a cercare modi per far fatica a tutti i costi dopo essersi costruiti vite completamente al riparo da questo rischio a stupire davvero. Per il resto... Se i sessantenni hanno fidanzate di venti, se le cinquantenni partoriscono bambini, se a Hollywood (e ormai non solo più a Hollywood) vanno di moda i toy boy per signora, se le settantenni si fanno mettere tette da diciottenni e si fanno spianare la fronte come se non le avesse mai sfiorate un dilemma, il fatto che un esercito di uomini over sessanta si accanisca sulla propria «tartaruga» usando una panca ginnica e i pesi è un fatto quasi marginale. «Tanto il sangue lo sa bene che ora è» come disse il «selvaggio» di quel programma di Nat Geo Adventure, catapultato per esperimento in una grande città Usa e invitato a un botox party.
La palestra è solo uno degli ultimi mezzi usati da questi aspiranti Highlander (gli uomini immortali del film Christopher Lambert) che si sentono improvvisamente accoglienti nei confronti del tempo. Fin troppo, si potrebbe dire. Siamo in un’epoca che ha scoperto come mascherare l’involucro fino a metterlo a regime, ma il ripieno resta sempre quello che è. Organi compresi. È di questo che si preoccupano oggi gli esperti, del fatto che l’abuso di giovanilismo screanzato possa produrre indesideratissimi effetti collaterali. Tipo infarti, ictus, blocchi respiratori, problemi all’apparato muscolo-scheletrico... Insomma, l’eccesso di attività fisica della «terza età» (perché intanto è spietatamente così che continuano a chiamarla «gli esperti»), può causare danni irreversibili. E umiliazioni irreversibili. Un po’ come farsi cogliere in caduta di Viagra dalla fidanzata nuova e giovane.
Sembra che a soffrire maggiormente di questa ansia da immortali siano gli ex atleti, i semi professionisti o, per contro, i sedentari. C’è infatti ancora uno zoccolo duro di persone (noi inclusi) convinto del fatto che lo sport faccia malissimo in generale e sia deleterio per chi non l’ha mai praticato prima e si inventa fitness dipendente solo da una certa età in poi. Deleterio, non solo per gli effetti clinici. Il fatto che un uomo inizi a prendersi ossessivamente cura del proprio corpo da una certa età in poi (generalmente quando è troppo tardi) è uno di quei chiari, incresciosi sintomi, che ogni donna sa di non poter sottovalutare: di lì a poco, il soggetto in questione, smetterà di prendersi cura di tutto ciò di cui si è occupato fino a quel momento (tipo la moglie e i figli) e probabilmente si comprerà una Porsche. È talmente un luogo comune, un debole canovaccio da trama rosa, che un uomo dovrebbe cercare di tenersene alla larga anche solo per non cadere in un trito clichè, invece niente, una cosa pazzesca: ci casca sempre con tutte le scarpette da jogging. Comunque, i sessantenni, in Italia, negli ultimi dieci anni hanno raggiunto un incremento di 1,8 milioni e sembra che ben il 41,4% di loro si sia gettato a capofitto nell’attività fisica. Si tratta di un fenomeno talmente diffuso che ieri e oggi, a Bologna, hanno persino organizzato un forum a riguardo, il Fitness Science National Congress. Per fare il punto sui rischi e perchè migliaia di personal trainer si autoresponsabilizzino sul modo di maneggiare certi clienti non più verdissimi con più entusiasmo che tenuta. Sembra infatti che il fenomeno non sia destinato a registrare inflessioni, ma anzi ad aumentare. Perciò è meglio attrezzarsi, specializzarsi, capire come ridurre i danni.

Chissà se arriveranno prima i chirurghi plastici a capire come «stiracchiare» una senza farla sembrare la cugina di Paperino, o se arriveranno prima i personal trainer a capire come tenere allenati certi signori esteticamente invasati, eludendo il rischio del coccolone.
Mah quanta incomprensibile fatica, direbbe stavolta il contadino. Come se poi fosse l’involucro ciò che interessa davvero a una ventenne che si mette con un sessantenne...

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