America, Lilith e il saio francescano. Le parole della settimana

Dall'America al bodyshaming passando dal saio francescano: la settimana raccontata in parole

America, Lilith e il saio francescano. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcune della parole che hanno risuonato in questa settimana viste attraverso un filtro a colori

America

È eruttata come un vulcano, l'America, in faccia a tutti quelli convinti di conoscerla ed è stata molto dolorosa per i proconsoli italiani del debole pensiero woke, che ora balbettano stancamente le loro litanie fatte di “misogino”, “omofobo”, “razzista”. Non possono accettare, questi fedeli sudditi della logica coloniale democratica, che i loro piani transnazionali si sono scontrati contro un muro solido come le Montagne Rocciose, Trump ha vinto, ma soprattutto loro hanno perso. Cosa succederà alla loro ideologia artificiale, tenuta in vita da fondi pubblici e politiche mirate, lo scopriremo presto. Prepariamo i popcorn.

Lilith

E mentre l'America si riappropria dei suoi archetipi più profondi, l'Europa continua a professare la sua religione occultistico-satanica. Capofila la Francia, la nazione che dall'”800 l'ha sparsa per il continente. Dopo i riti blasfemi dell'inaugurazione delle Olimpiadi, ora è Tolosa a ospitare una rappresentazione con il demone Lilith. Lilith è una figura molto cara alle femministe radicali, perché nella narrazione rabbinica medievale che la fa nascere è la prima donna di Adamo, quella non nata dalla sua costola e che si rifiuta di compiacerlo. Nell'adorare questo archetipo, le femministe dimenticano però il resto della storia, ossia la condanna che le viene inflitta a divenire un demone della notte intriso di male e azioni malvagie. Ecco gli dei adorati in Europa.

Il saio francescano

In Umbria i serafici frati francescani sono stati tirati per il saio dalle mani di una campagna elettorale regionale che si fa sempre più accesa. Un articolo sul Corriere della Sera dal titolo ad effetto “Il caso dei frati d’Assisi che «benedicono» la candidata alla Regione col Cantico nel programma” ha raccontato l'incontro del giornalista con un misterioso frate anonimo che avrebbe benedetto la candidata di Elly Schlein. Ma quell'articolo ha suscitato un comunicato di smentita da parte dei frati che ha smascherato un'operazione talmente losca che avrebbe potuto convincere solo degli analfabeti funzionali. Scrivono i frati: "si vede che in realtà qualcosa non torna in questo misterioso incontro con questo frate senza nome. Chi ci conosce sa che nessun frate si sognerebbe di mangiare una mela mentre scende alla tomba di san Francesco e di usare un linguaggio tipo: “occorre sempre attingere forza nel Signore e nel vigore della sua potenza, perché ogni cosa difficile diventerà facile!”". E ancora “Capiamo altresì che la legge del mercato chiede di costruire notizie che facciano scalpore”. Ma soprattutto: “per questo cerchiamo di essere una comunità accogliente (...) verso tutti, anche verso i politici di diverso orientamento”. Insomma, una fake news in piena regola.

I nuovi antisemiti

Il conflitto mediorientale non ha come confini gli Stati coinvolti, esplode anche nel cuore della nostra Europa, per esempio ad Amsterdam, dove si è tenuta la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv. C'erano un centinaio di israeliani venuti a tifare la propria squadra e una folla inferocita di nord africani li ha picchiati e gettati in un canale, costringendoli a ripetere 'Libertà per la Palestina. Gli ebrei sono stati rincorsi e feriti con i coltelli, mentre i musulmani inneggiavano ad Hamas e riprendevano tutto. Qualunque cosa si pensi del conflitto fra Israele e Palestina, una scena del genere ricorda in modo troppo chiaro le tragedie ospitate dal territorio europeo solo pochi decenni fa. Una vergogna per l'intera Europa.

Bodyshaming della bellezza

Nel quadro del debolissimo pensiero woke ritorna sulle cronache il tema del bodyshaming e ancora una volta si punta il dito contro l'arte, colpevole di diffondere modelli estetici che escludono. Cioè, il fatto che l'arte si sia occupata per millenni di “bello” esclude i brutti e quindi sarebbe la causa prima del reato woke di “bodyshaming” (guardacaso in inglese). Un tentativo di silenziare il millenario cammino dell'arte alla ricerca della Bellezza in nome dell'inclusione.

La solita insopportabile propaganda ideologica, che non vede l'ovvio, ossia che non esiste alternativa alla diversità, non esiste freno per la logica universale degli opposti. Quello che chiamano “bodyshaming” è certamente un atto maleducato e poco carino, ma la violenza che fanno loro alla verità fa molto più male.

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