Cinque punti per investire in salute: le azioni che possono crescere

Dopo il tunnel della pandemia, molti hanno puntato sullo sviluppo del settore salute, sia a livello di servizi, sia a livello di produzione farmaceutica. Ecco i fattori di rischio e le aree di crescita

Cinque punti per investire in salute: le azioni che possono crescere

Dopo il tunnel della pandemia, molti hanno puntato sullo sviluppo del settore salute, sia a livello di servizi, sia a livello di produzione farmaceutica. Tuttavia, per chi guarda ai mercati come luogo per fare opportuni investimenti, per i titoli del settore sanitario il 2023 è stato l’anno peggiore in termini relativi dal 1999, con una sottoperformance del 20% rispetto al mercato azionario globale complessivo.

Il settore sanitario è notoriamente complesso, a causa della sua esposizione a fattori esogeni difficili da prevedere, come l’incertezza politica. Inoltre, è all’avanguardia della scienza, dove il successo di un nuovo farmaco può decretare l’affermazione o il fallimento di un’azienda. Tuttavia, sotto molti aspetti, investire nel settore sanitario non è diverso dall’investire in qualunque altro settore. Effettuare ricerche sui prodotti e servizi di una singola società, capire il suo modello di business, valutare lo scenario competitivo e stabilire se la società ha una valutazione interessante è fondamentale per conseguire risultati positivi.

Escludendo le eccezioni rappresentate da Novo Nordisk ed Eli Lilly − due importanti società di grandi dimensioni che, con il successo delle loro franchise di farmaci per il diabete/l’obesità, nel 2023 hanno trainato straordinari rendimenti sulle quotazioni – la sottoperformance del settore risulterebbe ancora più netta di quel 20% di cui abbiamo parlato, arriveremmo al 24%. Come spesso accade, la relativa debolezza recentemente evidenziata dal settore sanitario non è riconducibile a una sola causa. Ce ne sono almeno tre.

Tra fattori di rischio del mercato

Scenario risk-on. Data la sua natura difensiva – la domanda di prodotti e servizi sanitari è meno correlata all’economia e ai mercati azionari – il settore sanitario si è mosso con ritardo rispetto a questo mercato caratterizzato da un clima favorevole al rischio.

Inflation Reduction Act (IRA): la legge federale Usa (IRA, appunto) approvata nel 2022, per contenere l’inflazione ha sottratto alla libera negoziazione del mercato buona parte della spesa sanitaria. E questo ha influito sulle prospettive di utili di molte aziende del settore biopharma e biotech.

Rischio M&A: il 2023 è stato un anno tranquillo sul fronte delle operazioni di Merger&Acquisition (M&A) nel settore sanitario, a causa del forte aumento dei costi di finanziamento e dell’incertezza economica. Tuttavia, l’attività di M&A probabilmente aumenterà nel 2024. Poiché il numero di società rimaste da acquistare nel comparto biotech è relativamente contenuto, il mercato sta scontando il timore di possibili premi elevati a carico degli acquirenti.

Se questi sono i rischi che inducono a far riflettere sulla opportunità d investire nel settore pharma, ci sono alcuni elementi che controbilanciano la prudenza e inducono a un discreto ottimismo, soprattutto se guidato da una selezione attenta delle aziende su cui puntare.

Stiamo entrando in un’“epoca d’oro” per l’innovazione sanitaria. Tra i motivi, il fatto che il comparto biopharma sta attraversando la “terza ondata” di innovazione – l’era genetica – che potrebbe rivoluzionare il settore sanitario. La terza ondata dell’innovazione biopharma coincide con un’altra innovazione tecnologica emergente – l’intelligenza artificiale – e insieme potrebbero consentire di compiere notevoli passi avanti nelle scoperte scientifiche, anche nel campo della medicina.

Cinque aree di crescita

La confluenza di queste nuove tecnologie e il ritmo dell’innovazione stanno preparando il terreno

per trattamenti innovativi contro malattie diffuse a livello mondiale il cui mercato, a oggi, è scarsamente servito. Tra gli esempi di aree caratterizzate da tassi di sviluppo incoraggianti possiamo citarne almeno cinque.

  • Obesità: le malattie metaboliche croniche sono probabilmente il principale onere per la sanità pubblica di questa generazione, con oltre cinque milioni di persone in tutto il mondo che, secondo le stime, muoiono ogni anno a causa di malattie legate all’obesità. Si stima che nel mondo siano almeno un miliardo le persone obese. Aziende come Novo Nordisk sono all’avanguardia nel settore.

  • Tumore: è la seconda causa di morte a livello mondiale, dopo le malattie cardiovascolari. Combattere le sue molteplici forme è un obiettivo fondamentale, a cui molte società stanno dedicando risorse significative. È il caso, ad esempio, della società farmaceutica britannico svedese AstraZeneca, che in collaborazione con il partner farmaceutico giapponese Daiichi Sankyo, è una delle poche società che sviluppano coniugati anticorpo-farmaco (ADC), che potrebbero sostituire la chemioterapia tradizionale.

  • Decadimento cognitivo: l’Alzheimer è la settima causa di morte negli Stati Uniti ed è la causa di demenza più diffusa tra gli adulti. Anche in questo caso, alcune società stanno lavorando allo sviluppo di farmaci per ritardarne o prevenirne l’insorgenza, come il donanemab di Eli Lilly, basato sugli anticorpi monoclonali.

  • Il dolore non è una malattia ma è la forma di disagio più diffusa associata alle malattie. Società come Vertex Pharmaceuticals stanno sviluppando farmaci in grado di bloccare il segnale nei nervi periferici al di fuori del sistema nervoso centrale, intervenendo sulla causa del dolore. Il beneficio aggiuntivo offerto da questo metodo è che, non agendo sul cervello, presenta minori potenziali effetti collaterali.

  • Le tecnologie di piattaforma sono scoperte scientifiche fondamentali che ampliano la gamma di strumenti per comprendere e intervenire sulle malattie umane. Un esempio è l’RNA interference (RNAi). Alnylam Pharmaceuticals sviluppa la tecnologia RNAi da 15 anni. La società ha prodotto la prima terapia RNAi approvata al mondo e attualmente ha una pipeline di terapie RNAi per le malattie genetiche, cardiometaboliche, infettive e del sistema nervoso centrale in fase di approvazione.

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