La diversificazione necessaria: puntare su utility, banche e salute per cogliere i rialzi a breve termine

I tassi in calo gioveranno pure a small cap e industrie minerarie

La diversificazione necessaria: puntare su utility, banche e salute per cogliere i rialzi a breve termine
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Gli investimenti nei diversi segmenti della tecnologia solitamente sono di medio-lungo termine perché nel breve bisogna mettere in conto inevitabili correzioni. Per attutirle è possibile affiancare in portafoglio esposizioni a settori caratterizzati da minore volatilità. Per i prossimi sei mesi, in particolare, gli esperti segnalano le utility.

Il settore nel 2023 è stato tra i più penalizzati dal sensibile aumento dei tassi di interesse. Le aziende dei servizi di pubblica utilità (luce, gas e acqua) sono infatti di solito molto indebitate per poter finanziare gli ingenti investimenti per aggiornare le infrastrutture di servizio e, con l’incremento dei tassi, devono pagare maggiori interessi sul debito. Ma adesso che all’orizzonte si prospettano tagli ai tassi tornano ad essere interessanti anche perché continuano a produrre utili in crescita costante e, soprattutto, garantiscono anche generosi dividendi (tra il 5% e il 6%). Un altro settore con buone prospettive nei prossimi trimestri è quello finanziario, in particolare banche e servizi finanziari (come le società di gestione del risparmio).

È vero che i tassi scenderanno ma non come in passato e resteranno quindi alti per un periodo prolungato assicurando margini di intermediazione sostenuti. Le prospettive parlano di un ulteriore rialzo del settore del 5-8% nei prossimi sei mesi. Se invece i tassi dovessero scendere in modo più accelerato e costante, sarebbero soprattutto le small cap da privilegiare in quanto, a differenza dei grandi gruppi industriali, sono quelle che stanno soffrendo di più il restringimento dei finanziamenti da parte delle banche.

In questo scenario il loro rialzo potenziale, sia per quelle italiane che per quelle europee, potrebbe spingersi addirittura ben oltre il 10% in sei mesi. Ben impostate anche le industrie estrattive. Infatti la forte domanda di oro, rame, alluminio e altri metalli necessari per la transizione energetica si scontra con l’offerta che rimane limitata per mancanza di nuovi giacimenti, garantendo ai big mondiali del settore importanti margini.

Conviene anche trovare spazio in portafoglio all’healthcare. Un settore che abbina una buona crescita costante (la domanda di farmaci e cure per le persone non dipende dal ciclo economico) a dividendi non trascurabili (tra il 3% e il 5%).

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