
Gentile Direttore Feltri,
in questa situazione internazionale incandescente, dove ogni giorno se ne vedono di tutti i colori, come la litigata tra Trump e Zelensky nello studio ovale, secondo lei, chi sono i migliori e chi i peggiori?
Carlo Esposito
Caro Carlo,
il peggiore non è certamente Donald Trump, che, come aveva promesso durante la campagna elettorale, sta lavorando concretamente per negoziare la pace tra Russia e Ucraina, ricevendo attacchi e critiche da parte di coloro che pure in tre anni non sono stati capaci di compiere nulla di concreto se non inviare armi e dare pacche sulla schiena al presidente ucraino. Senza dubbio l'obiettivo è ambizioso e non può essere messo a segno nel giro di qualche giorno, come pure aveva previsto il tycoon ricorrendo a toni forse troppo sensazionalistici ed ottimistici. Del resto, lo sappiamo che a lui piace esagerare, essere sopra le righe, ma questo non vuol dire che non sia leader affidabile. Egli fa quello che dice e di sicuro dice quello che pensa. Pure troppo spesso. Ma ci piace così.
Tu poni una domanda precisa e non intendo girarci intorno. Il peggiore, ovvero colui che non si è di certo distinto per equilibrio, doti di mediazione, acume politico, è il presidente francese Macron. Io mi domando cosa stia accadendo a quest'uomo qui. Confesso di essere preoccupato per la sua salute mentale. Insomma, un giorno vuole mandare l'esercito europeo (che non esiste) in Ucraina contro la Russia, nel mentre sono in corso contatti finalizzati alla pace, il giorno seguente si reca di fretta a Washington da Trump, che sta su posizioni del tutto opposte, poi torna a parlare di militari da spedire al fronte, ora vuole dialogare con Putin, che ovviamente non se lo fila proprio. Il premier britannico Starmer non è da meno. E ha compiuto le medesime dichiarazioni del suo socio di oltremanica. Il Pd, come la sinistra europea, sta dando prova di inettitudine. Elly Schlein pretende che Meloni si proclami o a favore di Trump o a favore dell'Europa, come se gli Stati Uniti non fossero nostri alleati, come del resto ha sempre ripetuto il medesimo Partito Democratico, e come se fossimo in guerra contro gli Usa. E poi questi democratici qui mostrano pure l'ardire di sostenere che sia Trump colui che porta e crea divisioni. Che siamo con gli Usa non è in discussione e che vogliamo la pace nemmeno dovrebbe esserlo. E perché si costruisca questa benedetta pace è indispensabile dialogare con Putin, come sta facendo Trump, il che non dovrebbe comportare la scomunica.
Lo ha compreso bene Giorgia Meloni. La nostra premier è la leader continentale che sta dimostrando maggiore saggezza politica e lungimiranza. Le sue doti di mediatrice sono spiccate e, grazie a tutto questo, può accadere quello che ad oggi, nel corso della storia, è stato sempre impossibile: ossia che l'Italia assuma un ruolo decisivo, di leadership addirittura, nei negoziati tra Europa e Usa e tra Europa e Putin, mettendo tutti d'accordo, conciliando le posizioni, ammorbidendo i toni. Eventualità questa favorita anche dal fatto che l'Italia non si è lasciata andare ad inutili provocazioni contro la Russia, come la proposta di inviare soldati degli Stati membri dell'Ue in Ucraina, proposta bocciata con decisione dal nostro governo, nonché dall'affetto e dall'ammirazione che Putin nutre nei confronti dell'Italia, che considerava Paese amico. Penso che questi rapporti possano e debbano essere rinverditi ai fini della edificazione di un clima di concordia e di collaborazione tra tutte le parti coinvolte.
Devo ammettere che l'abilità diplomatica di Giorgia mi sorprende.
Non che la sottovalutassi, semplicemente non immaginavo che ella disponesse di questa prontezza e acutezza, di questa capacità di prendere le persone per il verso giusto, di capire subito chi ha davanti e come trattarlo per ottenere il meglio, per tirare l'acqua al proprio mulino. A Macron, invece, lasciamo tirare lo sciacquone. Ed è già troppo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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