Investire all'estero: 5 mercati da monitorare (e 3 da preferire)

Il 2024 potrebbe essere l’anno del riscatto per le Borse dei Paesi emergenti. Ecco qualche consiglio da tener presente

Investire all'estero: 5 mercati da monitorare (e 3 da preferire)
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Investire all’estero non è una prerogativa dei soggetti istituzionali. Anche per il retail si possono offrire occasioni da cogliere. Il 2024 potrebbe essere l’anno del riscatto per le Borse dei Paesi emergenti. I Paesi emergenti continuano infatti a rappresentare una grossa fetta del Pil mondiale, la cui importanza è destinata ad aumentare in futuro. Le basse valutazioni, unitamente a prospettive di crescita interessanti. Qualche consiglio in proposito viene da una analisi di AcomeA Sgr.

Cinque mercati da monitorare...

Il differenziale di crescita rispetto ai Paesi sviluppati quest’anno dovrebbe tornare ampiamente sopra il 3%. Storicamente, a questi tassi di crescita, le Borse emergenti hanno performato bene. Anche l’avvio di politiche monetarie più accomodanti a livello globale fa ben sperare le Borse dei Paesi emergenti, che possono contare su driver di crescita strutturali a livello demografico e di produttività. Le banche centrali dei paesi emergenti, prima di muoversi, sono in attesa delle mosse della Fed e della Bce per evitare rischi di possibili fughe di capitali, ma alcuni paesi, come Brasile e Messico, che avevano avviato una politica monetaria molto restrittiva durante il Covid, oggi sono in vantaggio e stanno già tagliando i tassi di interesse con ampio margine di manovra per ridurli ulteriormente. Il livello di indebitamento dei Paesi emergenti inoltre è più basso rispetto a quello delle economie sviluppate, che nei prossimi anni saranno necessariamente costrette a ridurre le politiche fiscali espansive avviate durante la pandemia per sostenere la crescita.

Almeno cinque le possibilità di altrettanti mercati azionari su cui puntare:

  • Brasile
  • Messico
  • Cina
  • India
  • Corea del Sud

... e tre da preferire

All’interno dell’universo emergente, dopo il Covid si è ampliata la divergenza tra India e gli altri mercati, in particolare con la Cina. Tuttavia, oggi il mercato indiano ci appare molto caro, con prezzi che viaggiano a quasi trenta volte gli utili.

Le maggiori opportunità sembrano mostrarsi su questi tre mercati:

  1. Borsa di Pechino: il mercato azionario cinese sembra offrire buone performance in termini di rapporto tra rischio e rendimento.
  2. Borsa di San Paolo: la banca centrale del Brasile ha ampio spazio per tagliare i tassi e sostenere l’economia
  3. Borsa di Seul: la Corea del Sud potrebbe beneficiare del nuovo programma economico, il cui impatto potrebbe essere simile a quello visto con l’Abenomics in Giappone. Nonostante sia inclusa nei mercati emergenti, la Sud Corea è un’economia sviluppata in cui però si possono trovare aziende che trattano con uno sconto del 20-30% rispetto alle controparti occidentali.

È il caso di sottolineare che anche la Cina, la seconda economia del mondo con un Pil di 18mila miliardi di dollari, è un Paese emergente solo a livello formale. Anche se oggi sul mercato prevale un sentiment negativo legato anche all’emersione di un problema demografico, la Cina continuerà a crescere, anche se meno del passato, e a contare su un mercato di oltre un miliardo e 400 milioni di persone. Un fattore di preoccupazione, tuttavia, è rappresentato dalle tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti.

Secondo il report di AcomeA Sgr i due grandi Paesi sono destinati a diventare rivali commerciali, anche se i flussi tra i due blocchi continueranno, nonostante negli ultimi anni la Cina abbia cominciato ad aumentare le esportazioni verso il cosiddetto "Global South", ossia gli altri Paesi emergenti e di frontiera in Asia e Africa. L’acuirsi delle tensioni non porterà comunque a un’interruzione dei rapporti, ma molto probabilmente a un riequilibrio delle relazioni commerciali tra Occidente e Oriente.

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