L`Italia è sul podio per numero di imprese del settore moda (152 con fatturato individuale superiore a 100 milioni di euro), ma la Francia resta regina per giro d`affari. E con un 2022 record a livello mondiale, il settore ha lasciato alle spalle i livelli pre-crisi. Circostanza confermata nel 2023 sebbene per i numeri complessivi a livello mondiale si dovrà attendere il prossimo censimento dell`Area Studi Mediobanca. Per restare al 2022, le 80 maggiori multinazionali della moda hanno fatturato circa 566 miliardi (+11,7% sul 2021, superando del 21,6% i livelli pre-pandemici), di cui il 58% generato dai player europei e il 33% dai nordamericani.
Le aziende italiane riflettono la varietà e creatività imprenditoriale del nostro Paese e sono quindi più numerose (circa 400 relativamente al solo settore moda), ma è la Francia ad aggiudicarsi il primato per giro d`affari (43% del totale europeo), davanti a Germania (11%), Spagna e Regno Unito (10% entrambi), Italia (7%). Nel 2023 al primo posto per ricavi tra i colossi mondiali si confermata LVMH (86,2 miliardi), mentre prima tra le case italiane si posiziona Giorgio Armani (6,5 miliardi), seguono Prada (4,7 miliardi), Oniverse (3,1 miliardi) e Moncler (3 miliardi). Il giro d`affari complessivo appare concentrato: le prime dieci multinazionali rappresentano oltre la metà dei ricavi aggregati, con LVMH che da sola ne concentra il 14%.
Il contesto macroeconomico, i solidi fondamentali del comparto e la stabilizzazione della crescita dopo i brillanti risultati del post-pandemia lasciano presagire un futuro consolidamento del settore con ulteriori investimenti da parte delle multinazionali sulla supply chain e sul
rafforzamento del presidio di filiera. Per il 2024 si attende un rallentamento della crescita che si fermerebbe al 4%, sostenuta dall`aumento dei listini fissato nei mesi scorsi e da un`accelerazione dei flussi turistici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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