I mercati finanziari sono il regno delle sorprese e se qualcuno si azzarda ad avere delle convinzioni il tempo necessario per conficcarsele in testa e già deve lavorare di tenaglie per togliersi il chiodo. Il dato di giovedì scorso dell’inflazione USA ha fatto esplodere gli indici azionari di Wall Street ed il mondo è tornato esattamente al punto di prima.
Passata la paura? Non lo so ma diciamo che in Borsa devi avere un’opinione e tenere quell’opinione anche quando hai voglia di cambiarla perché altrimenti rischi di fare dei macelli. Su questo foglio abbiamo sempre scritto che ben prima di raggiungere il fondo dello scivolone delle Borse i mercati si sarebbero assestati a questo livello e abbiamo mantenuto questa visione per tutti i lunghissimi mesi precedenti comprimendo i dolori che venivano dallo stomaco.
E non perché fossimo bravi, ma perché eravamo convinti che cambiare opinione avrebbe fatto più danno che mantenerla.
Un mio lettore mi ha accusato di essere troppo spesso rialzista sulle Borse: vero, ma questo semplicemente per il fatto che le Borse più salgono che scendono e io bovinamente voglio essere dalla parte giusta del mercato.
Ripeto, non c’è molta bravura in tutto questo ma tanto mestiere.
A dire il vero ci siamo stupiti che i dati dell’inflazione CPI USA fossero talmente miti come dimostra il grafico che segue e che ci dice in realtà che la corsa al rialzo dei tassi di interesse ha l’etichetta della scadenza scritta sopra: nel grafico ad istogrammi che segue notiamo come l’ultimo dato in rosso dell’inflazione CPI sia in linea con l’inflazione del 2019 pre – covid e quindi il mondo sembra essere tornato dove è sempre stato.
Noi che apparteniamo al partito del value for money ci eravamo già accorti che invece di mangiare fuori era bene mettersi ai fornelli e il grafico che segue relativo agli USA (ma trasportabile anche nel paese della pizza come il nostro dove per una pizza quattro stagioni, un quartino di vino e un sorbetto al limone mi sono stati chiesti 20 eurini tanto da farmi decidere che la pizza poi se la mangiano loro perché con 20 euro mi ci compro più di 1 kg di tartare di cavallo già condita) ci dive pressappoco la stessa cosa relativamente alle bevande alcoliche somministrate fuori casa:
Gabriele Turissini, principe dei promotori finanziari italiani e mente lucidissima del ranking quantitativo dei fondi, illustra in questo video un esempio terra terra di come la psicologia abbia brutalmente condizionato i prezzi del pellet al di là di ogni logica di value for money.
Nell’inflazione USA la componente relativa ai prezzi dell’immobiliare la fa ancora da padrona e quindi è facile prevedere che ci sarà una bella crisi nel mattone USA: il grafico che segue mostra come gli incrementi dei prezzi degli immobili hanno superato di molto l’incremento delle remunerazioni dei dipendenti.
E tra una crisi e l’altra è successo l’imponderabile: la Borsa italiana in una settimana ha guadagnato il 5% con un pugno di titoli che hanno spaccato. La cosa che mi manda in bestia perché come investitore mi ruba l’anima e il cuore (e a volte anche il portafoglio) è che in questo mestiere basta una settimana per cambiare i rendimenti di un anno intero. Chi sa cosa significhi sparare conosce bene cosa intendo quando paragono la Borsa al tiro: pensate al cecchino o al cacciatore che sta appostato giorni dopo giorni immobile dietro un muro con gli occhi sull’obiettivo. Non si sa mai quando il nemico o la preda arriva: devi guardare ed essere paziente. Poi quando la preda si appalesa è un attimo e devi tirare il grilletto e sebbene tu sia stato alla posta per giorni non ti senti mai preparato.
E in questa settimana abbiamo comprato 2 azioni che ci hanno regalato cadauna almeno il +10%:
Ma se un ritracciamento del
nostro listino e delle borse estere è atteso ormai da tutti ivi compreso il sottoscritto ci sono decine di azioni che invocano di essere comprare: tra queste segnaliamo Azimut, Anima, Reply, Brembo, Piaggio e tantissime altre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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