Avvio di giornata negativo per Tim, che in Borsa arriva a perdere fino al 3% (a 0,24 euro) dopo la notizia delle perquisizioni della Guardia di Finanza per l’ipotesi di corruzione tra privati. “I finanzieri del Comando Provinciale di Roma”, si legge su una nota, “su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di due soggetti, rispettivamente procuratori delle società quotate Tim e Ntt Data Italia, per l’ipotesi di corruzione tra privati.
La Procura non ha aggiunto altro, se non che il provvedimento in questione è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari allo stato delle attuali acquisizioni probatorie. Non si è fatta attendere una nota di Tim, la quale ha confermato la notizia dicendo che “nel corso della mattina di oggi la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione presso l’ufficio di un proprio dirigente per l’ipotesi di corruzione tra privati. La società collaborerà con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del Gruppo”.
Ntt Data, l’altra società coinvolta dalle perquisizioni, è una società giapponese con sede a Tokyo, si occupa principalmente di consulenza strategica in ambito tecnologico. Le aziende vi si rivolgono per digitalizzare e automatizzare l’attività, in ambiti che vanno dal cloud alla cybersecurity fino all’intelligenza artificiale. La società è presente in Italia dal 2011, ed è guidata nel nostro Paese da Ludovico Diaz.
Tornando però a Tim, sempre nella mattinata di oggi – come riporta Reuters – si apprende che la seconda udienza sulla causa civile intentata da Vivendi nei confronti di Tim sulla decisione di vendere la rete fissa al fondo americano Kkr è stata posticipata al 14 novembre, dal 5 novembre annunciato in precedenza.
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