Inflazione, ecco dove investire per battere il carovita

Azioni e non solo: ecco i "re" dei mercati che battono l'inflazione

Inflazione, ecco dove investire per battere il carovita

Ci sono una serie di titoli che nonostante l'inflazione galoppante dell'ultimo anno si mantengono ottimi prodotti d'investimento. Parliamo di titoli che fanno riferimento a società solide e strutturate, capaci di generare ritorni notevoli in termini di utili operativi, investimenti, crescita occupazionale. Azionari, più che obbligazionari, i titoli che in questa fase garantiscono cedole vicine o superiori alla doppia cifra per il correntista che li possiede. "Con gli investitori che si concentreranno sempre più sulla tenuta degli utili societari, navigando tra un soft e un hard landing dell’attività economica, crediamo sia ragionevole mantenere una strategia orientata verso i titoli di qualità, di società a elevato flusso di cassa e in grado di aumentare i prezzi scaricandoli sui consumatori", riassume Antonio Tognoli, responsabile macroanalisi di Cfo Sim, parlando con Milano Finanza.

I titoli che cresceranno a doppa cifra

Secondo le previsioni degli analisti, il rendimento previsto da determinate aziende eccederà la doppia cifra nel 2023 o sarà entro fine anno maggiore della prevista quota finale di inflazione del 6,3%, che si prevede destinata a scendere dunque di tre punti rispetto al 9,2% di febbraio. "Regina" della Borsa, in quest'ottica, sarà Saras, società petrolifera del gruppo Moratti, che è prevista capace di dare un dividendo pari al 17% del valore di ogni azione. Seguono Igd, una delle principali società italiane del settore immobiliare retail, col 13,3%, Bff Bank con l'11,5% e Beghelli con il 10,68%.

Chi tiene testa all'inflazione a Piazza Affari

Tra i colossi della borsa, sono messe sopra l'8% di dividendi attesi per valore dell'azione, dunque oltre il peso effettivo dell'inflazione prevista a fine anno, Enel (8,96%), Mediobanca (8,85%) e Intesa Sanpaolo (8,5%). A cui Milano Finanza aggiunge "Snam, Inwit, Italgas (24 trimestri consecutivi di crescita e dividendo +7,5%)", aziende che operano in business regolamentati e di interesse strategico che "garantiscono un’elevata visibilità ai ricavi, un aspetto tanto più premiante quando il rialzo dei tassi può mettere in difficoltà la congiuntura economica portando a un rallentamento della crescita". Inoltre, le società in questione si caratterizzano in larga parte "per fornire servizi di pubblica utilità, meno soggetti alla ciclicità dell’economia".

Il BTP Italia registra un record e vola a 9,87%

Si aggiungeranno a questi titoli i Btp Italia che hanno chiuso il 2022 con rendimenti compresi tra una base dell'8,15% e un record del 9,87%. Per gli investitori che hanno acquistato questi bond c'è da aggiungere inoltre il valore del premio fedeltà. Inoltre, Investire Oggi ricorda che anche un bond sovranazionale sta riuscendo a battere l'inflazione: si tratta di un'emissione della Banca Europea degli Investimenti emessa nel 2021 con durata settennale e che nel contesto attuale dà un rendimento del 9,65%.

Come protegegre il rendimento

In quest'ottica dunque il mercato mantiene una discreta maturità nei settori trainanti dell'economia. L'alta inflazione non necessariamente travolge le prospettive di rendimento. Semplicemente, le riorienta e premia una quota diversa di categorie di "prodotti rifugio".

Stabilità e sicurezza vanno di pari passo con la ricerca di rendimenti consolidati e meno volatili. E la rivincita di asset legati direttamente all'economia reale, in quest'ottica, è il dato più salienta da tenere in considerazione.

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