BoxbergLe Nazioni Unite hanno lanciato la sfida: salvare 5 milioni di vite sulle strade del mondo entro il 2020. Bosch, fedele al suo slogan «Technik fürs Leben» («Tecnologia per la vita») lha raccolta senza indugio e, forte anche di una sempre maggiore penetrazione nellarea Asia Pacifico, è arrivata a promettere per i prossimi anni linstallazione dei principali sistemi di sicurezza sui veicoli a basso prezzo prodotti e commercializzati nei mercati emergenti. Non a caso, 18 dei 51 Centri di ricerca e sviluppo Bosch, secondo i dati resi noti dal colosso tedesco, sorgono in unarea che dal 1998 al 2010 ha visto più che quadruplicarsi le vendite, con un giro daffari lievitato da 1 a 7,4 miliardi. Al momento, il numero totale degli ingegneri impiegati è di circa 13mila, e quasi 1 su 3 opera in Asia, realtà dove più che altrove è cresciuto il numero dei collaboratori.
Ma è un po ovunque, negli oltre 60 Paesi dove è presente, che Bosch si impegna per realizzare il suo obiettivo, «sicurezza per tutti». Un traguardo per il quale occorre partire innanzitutto dalla prevenzione degli incidenti mortali alla guida con soluzioni sempre più sofisticate, come il sistema di frenata di emergenza predittiva (utile in caso di pericolo di tamponamento), al quale può essere aggiunta una funzione per le basse velocità che entrerà in produzione, di serie, nel 2011 su un veicolo di classe media, o il dispositivo «anti-colpo di sonno», o ancora una nuova famiglia di sensori a medio raggio attesi per la fine del 2012 (raggio massimo di 160 metri contro i 250 attuali).
Ma il futuro prossimo passa per lelettrico e in Bosch non se ne sono affatto dimenticati.
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