Avvolta in un abito di chiffon lilla, sorridente e apparentemente serena, accolta da uno scroscio di applausi, Letizia Moratti fa la sua entrée al teatro degli Arcimboldi insieme con Umberto Bossi per assistere alla finale di Miss Padania. Una serata frivola e leggera. Non c’è niente di meglio per rasserenare gli animi, soprattutto del sindaco dopo la bufera che si è abbattuta sul caso Massari - e distendere i rapporti con il Carroccio. «Andate d’accordo voi due?» chiede secco il Senatúr al sindaco, mentre saluta il capogruppo della Lega in consiglio Matteo Salvini. «Sì, d’accordissimo» risponde lei sfoderando uno dei migliori sorrisi. Tra una sfilata e un balletto, il sindaco e il leader del Carroccio trovano l’occasione per scherzare, per commentare l’esclusione di una ragazza o apprezzare il balletto di un’altra, ma anche per affrontare temi più seri, nel camerino. Un bicchiere di vino, un commento sui fatti del giorno, ma il cuore e il pensiero di Bossi sono fissi al figlio Renzo, team manager della Padania, che ha trionfato ai mondiali dei Popoli senza nazioni a Gozo. L’orgoglio di padre emerge prepotente. Ma c’è anche spazio per commentare l’altro trionfo padano e milanese: la vittoria di Francesca Schiavone, la «pétite milanaise» al Roland Garros, che presto verrà insignita dell’Ambrogino d’oro.
Il clima tra i due si fa sempre più disteso, e la tensione provocata anche dalle polemiche e dagli attacchi degli ultimi giorni si scioglie. La Lega - soprattutto dopo la vittoria alle regionali - non ha certo risparmiato le cartucce contro Milano, nemmeno nell’ultimo periodo, anzi. È di questa settimana la richiesta di ridurre immediatamente gli assessorati del Comune da 16 a 12, anticipando la manovra per il 2011, mentre risale a un mese fa il tentativo di affossare Ecopass. Più recente la polemica sulla festa del 2 giugno, i continui attacchi sulla sicurezza, i progetti alternativi, a partire dalla Darsena. Per Donna Letizia è il momento di giocare gli assi nella manica con il Senatúr, sfodera argomenti che notoriamente gli stanno molto a cuore, come la «milanesizzazione» della Rai e della produzione cinematografica. Il sindaco aggiorna il ministro sui passi in avanti fatti sul progetto di potenziamento del centro di produzione Rai a Milano, anche in vista di Expo. Il sindaco gioca in casa e riesce a strappare più di un apprezzamento al suo interlocutore. Rincara la dose con il discorso sulla valorizzazione della produzione cinematografica nostrana, e il gioco è fatto. Un’altra battuta sulla vincitrice ed eccoli insieme sul palco a premiare le miss. Elisa Migliorati, diciassette anni, bresciana, il progetto di laurearsi in lingue e letterature straniere, è la vincitrice di miss Padania e miss Pascal, premio per il miglior make up. Viene dalla provincia di Brescia anche miss Milano Cinema, Chiara Manenti di Castalnella, premiata - forse non è un caso - dal sindaco e dal regista, autore del «Barbarossa», Renzo Martinelli. La miss parteciperà alla prossima pellicola di Martinelli dedicata al frate cappuccino, beato Marco d’Aviano. Udinese, invece, miss Camicia verde, Eleonora Nocent.
L’attenzione del ministro per il mondo dello spettacolo è nota e non è un caso che in giuria ci fossero Francesco Alberoni, presidente del centro sperimentale di cinematografia, la cantante Ivana Spagna e il regista Martinelli, appunto, per cui Bossi ha fatto un cameo nel «Barbarossa». Anche in passato, in diverse edizioni del concorso di bellezza, il Senatúr ha parlato dell’importanza del cinema spiegando il progetto della cinecittà padana in realizzazione all’ex Manifattura tabacchi.
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