Il Brasile apre il suo "polo" all’Italia

Protocollo di intesa tra Ucina e Acobar (l’associazione brasiliana dei costruttori di barche e affini) per la realizzazione di un tavolo federale che sovrintenderà la promozione di poli della nautica in Brasile e la collaborazione tra le rispettive imprese

Il Brasile apre il suo "polo" all’Italia

Protocollo di intesa tra Ucina e Acobar (l’associazione brasiliana dei costruttori di barche e affini) per la realizzazione di un tavolo federale che sovrintenderà la promozione di poli della nautica in Brasile e la collaborazione tra le rispettive imprese nautiche. L’accordo è stato firmato mercoledì scorso a San Paolo con il supporto dei ministeri dello Sviluppo economico dei due Paesi. Dopo quello siglato con lo Stato di Santa Catarina, è quindi la volta di un accordo ombrello con il governo di Brasilia al fine di evitare contraddizioni tra le politiche locali di settore e la politica nazionale.

L’intesa mira a superare le complessità burocratiche tipiche del Brasile e le forti imposizioni fiscali legate all’importazione di prodotti finiti in quel Paese. «Il settore ha dei dazi doganali molto forti ma anche una grande volontà di collaborazione», è il commento di Emanuele Spadaro, export manager di Ucina-Confindustria Nautica.

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