Brasilia - Ingiustizia è fatta: Battisti è libero. E' questo l'ultimo schiaffo di Brasilia all'Italia: il terrorista dei Pac condannato, tra gli altri reati, per quattro omicidi è a piede libero. Un normale cittadino in "vacanza" in Brasile, alla faccia dei parenti delle vittime. Dopo due anni di pressioni diplomatiche e politiche il verdetto della Corte suprema è arrivato nella notte con il suo duplice schiaffo: nessuna estradizione per Battisti e scarcerazione immediata. Una sentenza che era nell'aria, ma che indigna il mondo politico italiano. La presidente brasiliana Dilma Rousseff si è affrettata a spiegare che "le decisioni del Supremo
Tribunale Federale non si discutono, si accettano".
La scarcerazione Poco dopo la mezzanotte ora locale, le 5 del
mattino italiane, insieme ai propri legali Battisti ha lasciato il penitenziario di Papuda, alle porte di Brasilia, dove era rinchiuso da quattro anni.
L’ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo non ha rilasciato dichiarazioni: all’uscita dal carcere, da bordo dell’auto di uno dei suoi
avvocati, si è limitato a un cenno di saluto ai sostenitori che lo stavano attendendo. Stando alla difesa, Battisti intende adesso chiedere un visto
permanente di soggiorno per continuare a vivere nel Paese sud-americano, dove era arrivato nel 2004 dalla Francia, ma da uomo ormai libero.
La rabbia di Napolitano Giorgio Napolitano protesta con fermezza contro il no all’estradizione dell’ex terrorista rosso: a giudizio del presidente della Repubblica "la pronuncia con cui il Tribunale Supremo del Brasile ha confermato la precedente decisione del Presidente Luiz Inàcio Lula da Silva di negare l’estradizione di Cesare Battisti, assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l’Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia - in difesa delle libertà e istituzioni democratiche - nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto". Il presidente della Repubblica: "deplora la decisione, che contrasta con gli storici rapporti di consanguineità e amicizia tra i due paesi, e rinnova l’espressione della sua vicinanza e solidarietà ai famigliari delle vittime degli orrendi delitti commessi da Cesare Battisti. Egli appoggia pienamente ogni passo che l’Italia vorrà compiere avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali".
Berlusconi: "Noi andiamo avanti" Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha appreso con vivo rammarico dell’ultima pronuncia del Tribunale Supremo Federale del Brasile che conferma il diniego all’estradizione di Cesare Battisti. La decisione, si legge in una nota di Palazzo Chigi, non tiene conto delle legittime aspettative di giustizia del popolo italiano ed in particolare dei familiari delle vittime di Battisti. L’Italia, pur rispettando la volontà del Tribunale Supremo Federale, continuerà la sua azione e attiverà le opportune istanze giurisdizionali per assicurare il rispetto degli accordi internazionali che vincolano due Paesi accomunati da legami storici di amicizia e solidarietà.
Frattini: "Ha vinto il terrorismo" Il ministro degli Esteri Franco Frattini "prende atto con profondo rammarico" della decisione brasiliana. "Il primo tempo è stato vinto dalterrorismo- ha detto il ministro -, ha prevalso la politica sul diritto". La decisione di scarcerare Battisti è uno "schiaffo all’intero mondo democratico che combatte il terrorismo. Nessun Paese del mondo - ha aggiunto il titolare della Farnesina - può tollerare che un terrorista sia liberato". "L’Italia attiverà tutti gli strumenti di tutela internazionale, la Corte dell’Aia. Ma quello sarà il secondo tempo della partita".
La proposta di Calderoli "Boicottiamo i Mondiali di calcio del 2014 - ha proposto il ministro leghista Roberto Calderoli - è un segnale che inviamo al Brasile per la vicenda Battisti ma anche un modo per tentare di restituire moralità a tutto il movimento calcistico italiano". "Quella del Tribunale Supremo brasiliano è una decisione che ci offende - spiega il ministro della Semplificazione legislativa - La riteniamo ingiusta ed assurda. Un modo per far comprendere la nostra indignazione può essere quello di boicottare i mondiali di calcio". "Si tratterebbe di un segnale importante - aggiunge l’esponente leghista - ma non solo per il Brasile. Il mondo del calcio italiano, infatti, al di là dell’accertamento delle responsabilità nelle inchieste in corso sta attraversando un periodo difficile: il boicottaggio può essere un segnale per far comprendere che il denaro non è tutto ma che lo sport serve anche per educare i giovani al senso di giustizia".
Chiti: "Profonda delusione" "Nel momento in cui il Brasile ha deciso la non estradizione e la liberazione di Cesare Battisti - condannato per partecipazione a omicidi e attività terroristiche contro l’Italia - mi sento prima di tutto vicino alle vittime dei suoi crimini e a tutti quelli che sono stati colpiti dalla violenza del terrorismo. Esprimo amarezza e stupore per la decisione del Brasile, in controtendenza rispetto ai nostri rapporti di amicizia e reciprocità. Mi chiedo, senza voler aprire nuove polemiche, se la delegittimazione continua della magistratura nel nostro paese non abbia potuto contribuire alla decisione negativa e inaccettabile delle autorità brasiliane". Lo afferma il vicepresidente del Senato Vannino Chiti.
L'Idv: "Epilogo scandaloso" A giudizio di Italia dei Valori, "l`epilogo della scandalosa vicenda Battisti purtroppo era già scritto da tempo, e solo il nostro governo non se ne era accorto, oppure aveva fatto finta di non accorgersene". Lo ha dichiarato Silvana Mura, deputata di Idv. "Di fronte a questa offesa ai parenti delle vittime e alla dignità dell`Italia come stato democratico e di diritto - ha aggiunto- è ora di passare dalle parole ai fatti veri, anche riconsiderando i rapporti con il Brasile".
"L'Italia dà troppa importanza al caso" "Mai faccio questo tipo di previsioni, né mai le farò. Dico solo una cosa: spero che questo romanzo finisca oggi": ha proseguito il legale di Battisti, Luis Roberto Barroso, durante una pausa dell'udienza dell'Alta Corte brasiliana.
"Quello in discussione è un caso minore, non riesco a capire le ragioni per le quali il governo italiano dia tanta importanza a una persona così poco importante nella sinistra italiana quale Cesare Battisti", ha detto Barroso, intervenuto in aula per una quindicina di minuti, così come ha fatto il legale dell'Italia, Nabor Bulhoes. "Credo tutto stia andando bene. L'Italia è un paese al quale il Brasile vuole molto bene. L'Italia deve rispettare la decisione sovrana del Brasile", ha sottolineato Barroso- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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