Aveva meritato lappellativo di «uomo scolpito nel ferro», lui, nativo di Atina, in Ciociaria, e trasferitosi a Genova in giovanissima età. Una giovinezza dura, quella di Bruno Arcari, che i successi sportivi se li sarebbe guadagnati a suon di pugni, e che pugni. Carismatico, taciturno, sicuro di sé, una vera fibra da lottatore questo «uomo scolpito nel ferro», che ha sempre basato la sua vita sui principi dello sport, lui che del ring aveva fatto la sua casa. Campione di pugilato, ma anche campione di integrazione, in anni in cui nulla era dato per scontato.
Bruno Arcari sarà protagonista, sabato prossimo a Masone, di una serata inserita nellambito del Festival cinematografico «In mezzo scorre il fiume» e durante la quale sarà inaugurata la nuova palestra-centro fitness del Comune di Masone.
Sullo schermo scorreranno le immagini del filmato originale dellincontro valido per il titolo mondiale Arcari-Henriquet, che si disputò a Genova il 10 giugno 1972.
Ed ecco che Masone consegnerà al pugile genovese il Premio speciale al Campione scolpito nel ferro, mentre il suo comune natale gli attribuirà il Premio per lo stile e la serietà di vita.
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