Il brutto pasticciaccio

Il modo in cui il governo ha condotto le trattative per Mastrogiacomo è un pasticciaccio brutto le cui ricadute continuano a produrre disastri. Non è una nostra opinione ma la realtà dei fatti: l'Italia è stata messa in berlina dagli alleati europei e americani; la liberazione dei terroristi è stato un successo dei tagliagola che hanno rilanciato gli attacchi omicidi e suicidi; e la vita di tutti gli occidentali - militari e civili - è stata messa in pericolo.
Basta riflettere sugli aspetti della trattativa ancora aperti per capire quale perversa spirale è stata innestata. A fronte del giornalista libero, c'è stato l'assassinio dell'autista, il sequestro terroristico dell'interprete e l'arresto del mediatore. E in Italia, dopo l'aspro dissidio tra i ministri degli Esteri e della Difesa, ora il presidente del Consiglio è costretto ad affannarsi con ineffabili dichiarazioni per placare le ire dei negoziatori.
Ma la macchia più torbida sul governo e sullo Stato ha i colori di Gino Strada. Questo operatore bifronte, davanti umanitario e dietro fanaticamente anti-occidentale, è stato elevato a istituzione dello Stato con il bel risultato che oggi si permette la licenza di sproloquiare chiamando il legittimo governo Karzai «servo degli americani» e definendo la missione Nato, di cui il nostro contingente militare è parte, «un indiscriminato assassinio di civili».
Questo è il risultato dell'abdicazione dello Stato nei confronti del califfo di Emergency, sempre più spavaldo nel provocare i suoi mandanti governativi e nel tradire il ruolo umanitario che pretende di impersonare mentre si muove secondo una politica di aperto fiancheggiamento, tutt'altro che neutrale, nei confronti degli insorti.
Non siamo così ingenui dal ritenere che per trattare con i terroristi non ci sia bisogno di coloro che sono a loro vicini o gli dimostrano «comprensione». Ma, nel ribadire la soddisfazione per la salvezza di Mastrogiacomo, ci domandiamo se davvero fosse necessario affidarsi totalmente, non solo per i contatti, al chirurgo bifronte. Questo è il vero interrogativo alla cui luce vanno valutate le sciagure d'oggi. Sono infatti le modalità delle trattative che hanno escluso gli apparati dello Stato oltre che il pagamento di un prezzo inusitato ai terroristi, che stanno dando origine alla catena di violenze che non s'interromperà tanto facilmente.
Il governo di sua maestà britannica gestisce con rigore il sequestro iraniano di 15 marinai che pure servono la Royal Navy e non sono privati cittadini, e gli americani, di conserva, escludono qualsiasi scambio di prigionieri terroristi.

Da noi, invece, i soliti antiamericani ideologici travestiti da pacifisti ciechi di fronte ai terroristi, scendono dai seggi della maggioranza in corteo per sostenere l'arroganza ricattatoria di Strada che ha abbandonato l'indigeno nelle mani dei tagliagole.
Massimo Teodori
m.teodori@mclink.it

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