Dalla caccia al coniglio all’invasione dei rondoni

Lepri in pista. «Succede anche a Londra» si consola la Sea, la società che gestisce i due scali milanesi, aggiungendo che l’aeroporto del Canada è spesso invaso dalle oche e che i conigli selvatici mettono a rischio i decolli a Parigi. Senza contare i volatili: Sydney e New York fanno guerra ai gabbiani, Miami ai pellicani. Aeroporto che vai animale che trovi, verrebbe da scherzare. La questione invece è serissima. E la lotta a pennuti e mammiferi è una costante per ogni ente aeroportuale ricorda il presidente Sea Giuseppe Bonomi. Nonostante le misure di prevenzione (la Sea monitora costantemente la fauna a bordo pista, taglia i prati ogni due settimane e sparge insetticidi per evitare che gli uccelli siano attirati dai moscerini) talvolta capita che gli animali sfuggano ai controlli. Come è successo alla lepre investita ieri. Nel giugno del 2007 Linate è rimasto chiuso per tre ore per permettere la caccia alla lepre. Una prolifica famiglia di animaletti si era insediata nei campi vicini e ogni tanto scorrazzava in pista. In quell’occasione due leprotti finirono sotto le ruote di due velivoli da turismo e la Sea optò per la battuta di caccia senza doppiette. I battitori catturarono 57 lepri e 4 conigli usando gabbie e fischietti. Le bestiole finirono al sicuro in un’oasi della provincia. Sono i pennuti però i nemici più insidiosi per un aereo in fase di decollo o di atterraggio. A Linate e Malpensa non mancano storni, piccioni, rondoni e pavoncelle, perfino i gabbiani: se gli stormi non vengono avvistati in tempo rischiano di finire risucchiati nei motori e di provocare incidenti disastrosi. Come quello che nel giugno 2003 a Linate fece precipitare un jet privato subito dopo la partenza, nello schianto persero la vita i due piloti. Si trovarono poi i resti di sei uccelli incastrati nel motore. Nel giugno 2009, sempre a Linate, uno stormo di rondoni planò sulla pista, nessun incidente per fortuna, ma una serie di inconvenienti a catena, undici i voli dirottati e parecchi i ritardi. A ogni invasione di pennuti la Sea ha sempre potenziato i sistemi di controllo. «Non è accettabile che ad ogni taglio di erba ci debba essere l’invasione degli uccelli» andavano ripetendo i rappresentanti delle compagnie aeree. Se fino ad allora i pennuti venivano allontanati con pistole scacciacani, getti di idranti e ultrasuoni, nel luglio 2009 è stato inaugurato un nuovo cannone a ultrasuoni silenziosissimo.

Sì, perchè nel mezzo della guerra aerei-pennuti ci sono stati pure gli esposti in procura: nel 2004-2005 i vicini di casa di Linate hanno denunciato la Sea per rumori molesti. Quelli degli aerei? Macchè, quelli degli spari a salve.

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