A caccia del Guinness: Expo-pizza da 1.500 metri lungo il Decumano

Oggi la sfida: i giudici di Londra misureranno l'impasto. Ben 2,5 tonnellate di farina e 35mila tranci offerti ai visitatori. Un sodalizio emiliano-romagnolo per strappare il primato agli spagnoli

A caccia del Guinness: Expo-pizza da 1.500 metri lungo il Decumano

Riusciranno i nostri eroi a conquistare il primato della pizza al trancio più grande del mondo? Se non ci saranno intoppi, lo scopriremo oggi alle 13, proprio sul Decumano.

Piccola premessa: dal nostro sondaggio, la pizza migliore dell'Expo 2015 è preparata al Padiglione del Biologico – dietro al padiglione dell'Oman, vicino all'entrata di Roserio – dalla premiata ditta Berberé-Alce Nero, marchi noti ai gourmet. Come non poteva mancare un brand storico quale Rossopomodoro al centro del Padiglione Eataly, che dichiara una media di mille pizze al giorno. Invece, la pizza più imponente della fiera (e si spera del mondo) verrà sfornata con un triplice obiettivo: rappresentare il momento clou della Settimana Mondiale del Pomodoro, offrire un trancio a migliaia di visitatori e tentare di entrare nel prestigioso Guinness dei Primati.

L'impresa è figlia di un sodalizio emiliano-romagnolo (e anche questo fa notizia: uno pensa più alla piadina) composto da un'azienda piacentina – La Pizza +1 – specializzata nella produzione di pizza in teglia per la grande distribuzione e la forlivese NIP food che in pratica è la Nazionale Italiana Pizzaioli, capitanata da Dovilio Nardi. La NIP non è nuova ad exploit clamorosi, entrati nel Guinness World Record, e che hanno riguardato la pizza gluten free (1.261 mq di superficie per un peso di 23 tonnellate), la pizza dolce (14,2 mq e oltre 600 kg di impasto), il pane gluten free (58 metri di lunghezza e quasi una tonnellata di farina) e curiosamente il cappuccino anche se il primato di 2.350 litri in una sola gigantesca tazza sono stati poi superati.

Questa volta si vuole togliere - giustamente - agli spagnoli il record della pizza al trancio più lunga che è di 1.100 metri. «Puntiamo a 1500 metri di Margherita, per fissare un paletto storico – spiega Dovilio Nardi – intanto siamo già soddisfatti di aver ricevuto il sostegno del Ministero delle Politiche Agricole nonchè dell'Expo che ci ha concesso il Decumano. Ce la metteremo tutta». È anche una questione di tempo: il tentativo ha preso il via ieri sera e la pizza dovrà essere pronta per l'ora di pranzo. Seguiranno la misurazione della lunghezza da parte dei giudici arrivati da Londra, con la mitica divisa dei Guinness World Record, e la distribuzione gratuita al pubblico di 35mila tranci.

Altri numeri imponenti: 2,5 tonnellate di farina (impastata con lievito naturale LPZ +1 brevettato da Sante Ludovico), 1,5 tonnellate di mozzarella e 1 di pomodoro, tutto messo a disposizione dall'azienda piacentina; 200 le persone impegnate di cui 60 pizzaioli che si alterneranno nelle 18 ore previste per l'impresa titanica; 5 i forni mobili disposti su una gigantesca teglia a U lungo il Decumano.

Nella giornata nazionale consacrata alla pizza, non poteva mancare il «controcanto» alla versione al trancio:

l'Associazione Pizzaioli Napoletani – guidata da Sergio Miccù – porterà il Pizza Village nel cuore del Padiglione Italia, con un centinaio di «artisti», pronti a sfornare 25mila pizze. Rigorosamente Margherita, alla napoletana.

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