Per pura fortuna, non è finita male come un anno fa. Un ascensore è caduto a vuoto dal tredicesimo all'ottavo piano, ieri intorno alle 20.30, nello stabile di via Cilea 120, lo stesso dove il 25 luglio dellanno scorso morì una cittadina ecuadoriana di 41 anni, Angela Mendieta Moreno. Le due persone all'interno sono rimaste solo lievemente ferite, ma portate comunque all'ospedale Sacco per delle medicazioni. L'ascensore, spiegano i vigili del fuoco intervenuti sul posto, non ha toccato il suolo nella caduta perché è stato bloccato dai freni di emergenza. Le due persone che in quel momento erano all'interno, quindi, hanno riportato solo qualche contusione. Nello stabile è intervenuta anche la polizia per effettuare i primi rilievi e capire le cause dell'incidente.
Lanno scorso Angela Mendieta Moreno, che lavorava come badante nello stabile, aveva aperto la porta del montacarichi (quello situato nella tromba tra le due scale, che gli inquilini usavano quando gli ascensori veri e propri erano occupati e che oggi è fermo) allottavo piano, ma non si era accorta che l'ascensore era rimasto al primo, ed era precipitata nel vuoto morendo sul colpo. Il cadavere era stato trovato la mattina dopo, sul tetto dell'ascensore, dopo ore di ricerche della donna in tutto il quartiere. Al momento dell'incidente, secondo i pompieri, non era scattato il sistema di sicurezza che impedisce l'apertura della porta quando l'ascensore non è al piano.
«Chiederò la revoca dei contratti di manutenzione degli ascensori, affidati ai privati.
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