Mentre a Calais continua lo sgombero della "giungla" tra le proteste degli immigrati, si fa duro il braccio di ferro tra Francia e Gran Bretagna sulla gestione dei profughi, accampati in territorio francese da mesi con la speranza di oltrepassare la Manica.
A rivelare il retroscena è stato il ministro francese dell'Economia Emmanuel Macron al Financial Times secondo cui Parigi minaccia di "spostare" il campo in territorio britannico e di accogliere eventuali banchieri in fuga da Londra in caso di Brexit. Un'uscita della Gran Bretagna dall'Europa, infatti, potrebbe fare affondare l'accordo bilaterale di Le Toquet che concede a Londra di effettuare controlli al confine e lasciare i migranti indesiderati sul versante francese della Manica: "Il giorno in cui questa relazione verrà rotta, i migranti non saranno più a Calais e il passaporto finanziario funzionerà meno bene", ha spiegato Macron. Nel 2012, ricorda il ministro, quando la Francia alzò le tasse Cameron aveva invitato le società francesi a trasferirsi al di là della Manica: "Se dovessi ragionare come coloro che srotolano i tappeti rossi, direi che potremo avere alcuni rimpatri dalla City", ha aggiunto.
Da parte sua, la Gran Bretagna ha risposto con altri 20 milioni di euro per affrontare la
crisi oltre ai 60 già stanziati. Oggi ad Amiens è previsto un vertice tra il presidente francese Francois Hollande e il premier britannico David Cameron sulla crisi dei migranti e in particolare sulla situazione a Calais.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.