Calcio, un sabato di Pasqua che vale lo scudetto Milan a Brescia, Napoli a Palermo. Dietro il caos

Allegri concentrato sull'impegno dei rossoneri, senza Ibra e Pato: "Sarà la partita del campionato, la più importante". Mazzarri a Palermo senza Lavezzi e Cannavaro. Nella bagarre per la Champions l'Inter riceve la Lazio, la Roma aspetta il Chievo, l'Udinese il Parma. E la Juve spera

Calcio, un sabato di Pasqua che vale lo scudetto 
Milan a Brescia, Napoli a Palermo. Dietro il caos

Milano - Il Milan vede il traguardo, il Napoli e l’Inter sperano in un passo falso della capolista per tornare in corsa. La volata scudetto entra nel vivo nel sabato di Pasqua, in una giornata in cui si incrociano i destini di molte squadre. Il Milan dovrà fare i conti con un Brescia in piena zona retrocessione. Una trasferta delicata che, come ammette Massimiliano Allegri, "può decidere il campionato". Il tecnico dei rossoneri si spinge più in là: "È la partita del campionato" dice. Il Diavolo deve difendere il vantaggio di 6 punti sul Napoli. "Credo che sia la partita più importante. Non dico che se vinciamo prendo ago e filo" dice Allegri alludendo allo scudetto "ma sicuramente sarebbe un bel balzo in avanti2. I primi della classe dovranno fare a meno di Zlatan Ibrahimovic, squalificato, e di Pato ancora convalescente. Allegri è tranquillo: "Abbiamo il miglior attacco da schierare" sottolinea. Il riferimento è al tandem Cassano-Robinho, supportato da Boateng.

Mazzarri spera Nessuna distrazione è la parola d'ordine di Walter Mazzarri alla vigilia della trasferta del suo Napoli a Palermo, un altro brutto cliente che la settimana scorsa ha bruscamente interrotto la rincorsa al quarto posto della Roma. Dopo una settimana agitata dalle indiscrezioni di mercato, il tecnico dei partenopei ha il volto tirato ma la voce ferma. "La partita con l’Udinese non ci ha tolto convinzione. Abbiamo cinque finali e dobbiamo dare il 130% delle nostre possibilità, non facciamo calcoli" dice Mazzarri, che poi liquida come "cavolate per cercare di destabilizzare l’ambiente" le notizie circolate in questi giorni. Cavani resta? "Lo davo già per scontato".

In casa Inter Voci, sempre le stesse, che tengono banco anche in casa Inter alla vigilia della sfida casalinga con la Lazio, determinata a difendere il quarto posto. Le chance di scudetto dei nerazzurri sono ridotte a un lumicino dopo la sconfitta di Parma. La nuova Inter è già in cantiere e Leonardo deve fare i conti con la scomoda ombra di Josè Mourinho. "Non è il momento di fare processi, abbiamo importanti obiettivi da centrare. È normale che si parli ancora di Mourinho. Se un giorno torna all’Inter sarà sempre benvenuto. È normale sognare" dice il tecnico brasiliano. Fra lui e lo Special One c’è un rapporto di amicizia che nulla, a quanto pare, potrebbe scalfire. "Io non mi preoccupo del futuro, nulla mi fa paura. Noi dobbiamo avere continuità di risultati, siamo terzi a 2 punti dalla seconda in classifica e abbiamo vinto la semifinale d’andata di Coppa Italia" sottolinea Leonardo. "Si parla ancora di Herrera. È normale che si parli di Mourinho, che ha vinto tutto solo un anno fa. Si parla di rifondazione, ma noi siamo concentratissimi sugli obiettivi da centrare ora. Questa squadra ha fatto benissimo fino a 3 settimane fa, non ha senso parlare di rivoluzione. Oltretutto, quello che si dice in giro non è la verità" sottolinea, convinto che la sua squadra domani possa ripetere la prestazione fornita mercoledì nella semifinale d’andata di Coppa Italia vinta 1-0 sul campo della Roma. La formazione che affronterà la Lazio è ancora da definire. Bisogna, in particolare, osservare le condizioni di alcuni elementi.

Su Samuel Eto'o "ci sono un po' di dubbi, visto il problema alla caviglia. Dipende anche dal dolore che avverte. Mi sembra più difficile l’impiego di Motta". In avanti, dice Leonardo, non si può parlare di crisi per Giampaolo Pazzini.

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