"Quell'arbitro...". Perché dopo la vittoria è esplosa la furia di Messi

Oltre alla felicità per aver raggiunto la semifinale, Lionel Messi non risparmia frecciate alla Fifa, a van Gaal e a un suo avversario: ecco cosa ha detto nel dopo partita

"Quell'arbitro...". Perché dopo la vittoria è esplosa la furia di Messi

Pericolo scampato: l'Argentina approda in semifinale per il rotto della cuffia dopo essere stata sul 2-0 fino al minuto 83 quando Weghorst ha riaperto la gara pareggiandola al '100 con uno schema impeccabile su punizione. Lautaro Martinez segnerà il calcio di rigore della qualificazione ma i riflettori sono tutti su Leo Messi, autore di un assist marziano per la rete dell'1-0 di Molina e segnando il calcio di rigore del doppio vantaggio. Proprio lui, però, a fine gara ne ha per tutti, a iniziare dall'arbitro e dal ct olandese van Gaal.

Le proteste di Messi

Tutto nasce proprio dalla rete del pareggio olandese anche se, probabilmente, il malumore nei confronti dell'arbitro spagnolo Antonio Mateu affonda radici profonde a un'ammonizione che il fuoriclasse rimediò per omaggiare Maradona dopo una rete segnata togliendosi la maglia e mostrando al mondo quella storica del Newell's Old Boys, la numero 10 del Pibe de Oro. Tornando alla stretta attualità, l'arbitro è lo stesso ma la situazione totalmente diversa: per Messi il calcio di punizione dal limite al 100esimo minuto non c'era e non andava fischiato. "La Fifa non può mettere un arbitro che non è all'altezza del suo ruolo", ha dichiarato nel dopo partita. "Non voglio parlare dell'arbitro perché poi vieni sanzionato, non puoi dire quello che pensi perché ti sanzionano", ha aggiunto rincarando la dose e sottolineando come il pareggio olandese sia stato "ingiusto" e che per tutta la gara Mateu "è stato contro di noi".

Le parole su van Gaal

Il "genio" del ct olandese, Louis van Gaal, che al termine della gara con l'Argentina ha confermato di lasciare il proprio incarico da ct dell'Olanda, è stato preso di mira dal numero 10 dell'Albiceleste. Intervistato dall'emittente Tyc Sport, ha condiviso il pensiero del compagno di squadra Di Maria secondo il quale sottolineando che sia bravo a far credere che faccia giocare bene a calcio le proprie squadre "ma in area arrivano solo palle in mezzo a casaccio". Il Messi pensiero può essere condiviso anche perché, dai cambi, effettivamente l'Olanda ha sfruttato i centrimetri dei suoi uomini, molto più alti dei difensori argentini. La stoccata, però, può anche essere figlia delle parole di van Gaal secondo il quale il calcio di rigore segnato da Lionel durante la gara fosse perlomeno "dubbio. Voglio rivederlo in tv. Ma non abbiamo perso per colpa dell'arbitro", ha dichiarato sportivamente.

"Cos'hai da guardare"

Evidentemente nervoso per un finale che non si aspettava, Messi non si è mostrato calmo nemmeno quando, durante l'intervista con la tv argentina, se l'è presa apertamente contro l'autore della doppietta orange Weghorst reo di averlo guardato in viso in maniera ironica. "Que mira bobo, que mira bobo?", ha detto, che tradotto significa "Cosa stai guardando, bobo?", la cui ultima parola è un insulto argentino che sta più o meno per stupido, sciocco, fesso.

Insomma, a caldo Messi ne ha avute per tutti: adesso si potrà consolare con la semifinale ma soprattuto sapendo che si trova soltanto a un gol di distanza dall'attuale capocannoniere francese Mbappè nella classifica dei marcatori. (5 reti a 4).

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