Ci vorrebbe il Var anche per gli arbitri. Prendete il campionato di serie D, Club Milano-Pro Sesto, finisce 2 a 1 per i sestesi, il centrocampista Alessandro Sala, sostituito durante la partita, si siede in panchina e dice due cose sull'arbitro che, seppure a distanza, percepisce il lamento, parte l'espulsione, arriva la squalifica per sei giornate. Sala si ribella, cerca di chiarire tutti i particolari di cronaca, sostiene e scrive che l'arbitro lo avrebbe
insultato, augurandogli addirittura una malattia grave, in breve «Ti venga un cancro». La Pro Sesto deposita un esposto alla procura della Federcalcio e chiede l'apertura di una indagine nei confronti dell'arbitro.
Costui si chiama Caggiari Gabriele, risulta agli atti che nel febbraio del 2023, pronunciò «espressione blasfema nel corso della gara Olbia-Ancona tra il 39' e il 42' del secondo tempo» e per questo fu sanzionato «con dieci giorni di inibizione da commutarsi in 4 mesi di corsi e lezioni a favore degli arbitri appartenenti alla sezione Aia della Sardegna», seguono lefirme del segretario generale Marco Brunelli e del presidente federale Gabriele Gravina. Dunque il Caggiari è recidivo, bestemmiatore e miserabile. Come arbitro può migliorare, come uomo è da espulsione a vita.
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