"Todde? Doppia morale 5S. Si torni subito alle urne"

L'ex governatore autonomista Christian Solinas: "In Sardegna vero pasticcio. Assurdo che i grillini attacchino i giudici"

"Todde? Doppia morale 5S. Si torni subito alle urne"
00:00 00:00

«Questo è un pasticcio senza precedenti. Ci vuole una convergenza tra tutte le forze politiche che permetta di tornare alle urne». Nel caos sardo della decadenza della presidente Alessandra Todde, la linea dell'ex governatore di centrodestra Christian Solinas è chiara. «La Sardegna ha bisogno di una Giunta nel pieno delle sue funzioni», aggiunge Solinas, parlando con Il Giornale.

Al netto della complessità della vicenda giudiziaria, qual è la soluzione per uscire dall'impasse politica in cui si trova la Sardegna?

«Io penso che la Sardegna in questa congiuntura abbia bisogno di un presidente e di una Giunta nel pieno delle sue funzioni, con una certezza di durata che le consenta di lavorare nel pieno delle sue funzioni. Questo è un pasticcio senza precedenti nella storia autonomistica. C'è un candidato alla presidenza che, a monte, non ha osservato delle regole elementari e nel corso del tempo ha anche cambiato più volte versione. Perciò non si può tenere un presidente e un consiglio regionale sub-iudice. Chi ha affrontato con dilettantismo queste questioni non dà l'affidabilità necessaria per la guida di una regione complessa come la Sardegna».

Quindi lei propone di tornare subito al voto?

«Ci vuole una convergenza di tutte le forze politiche che permetta di tornare alle urne».

Ma quali potrebbero essere le tempistiche?

«Ci sono una serie di teorie, con giuristi e accademici che stanno tutti mettendo in campo la propria versione dei fatti. Non so se ci vogliano sei mesi, nove mesi o un anno, ma so solo che sarebbe del tempo perso. Ci guadagna soltanto chi resta sul proprio scranno con questa spada di Damocle. Poi bisogna considerare anche che veniamo da un risultato ambivalente, con il centrodestra che aveva preso 40mila voti in più a livello regionale rispetto al centrosinistra, mentre nella sfida tra i presidenti la Todde prese circa 3mila voti in più rispetto a Paolo Truzzu. Di fatto la legislatura nasceva già con questa particolarità, con un risultato che non dava conto delle reali proporzioni del voto».

Eppure, il centrosinistra dice che Todde deve andare avanti.

«Penso che forze che hanno una lunga tradizione, come il Pd e altri partiti di centrosinistra, non possano che essere in imbarazzo davanti a un pasticcio come quello messo in scena dal M5s locale, perché credo ci sia anche un certo imbarazzo a livello nazionale da parte dei Cinque Stelle. Il Pd e il centrosinistra non possono che vivere questo momento con grande imbarazzo, ma hanno l'opportunità di fare un ragionamento che li porti a scelte diverse anche in termini di alleanze. Anche perché, in questi mesi, abbiamo vissuto tensioni tra i due maggiori partiti della maggioranza sarda, a partire da un tema come la sanità».

Ma ora cosa accadrà?

«Penso che la presidente, insieme al M5s, cercherà di mettere insieme un pool legale, corroborato da pareri accademici, cercando di individuare un percorso che allunghi la strada verso il voto. Comunque, è paradossale che una forza ultralegalitaria, che si è distinta per aver compresso le garanzie costituzionali nei confronti dei cittadini, come l'impossibilità di avere incarichi pubblici con un avviso di garanzia, che si è stracciato le vesti ostracizzando chiunque, ora la legge non è più un baluardo insormontabile. Infatti assistiamo a un attacco al Collegio della Corte d'Appello, composto da integerrimi magistrati sardi. Ora si squarcia il velo dietro il quale il M5s ha coperto la sua doppia morale. Regole brandite per altri e mai da applicare a se stessi».

Cosa pensa del silenzio di Conte?

«Sul M5s le ripeto che è singolare che vadano ad attaccare i giudici, è veramente incredibile che questa forza che ha costruito consenso con un atteggiamento massimalista su legalità e trasparenza, ha una candidata che non nomina un mandatario elettorale e che non rendiconta le spese. Se dovessimo applicare le regole del M5s ora si sarebbero dovuti dimettere tutti quanti».

Se si tornerà al voto lei si candiderà?

«Ho dato il mio contributo e sono una riserva della Repubblica, all'ordine del giorno c'è la costruzione di una coalizione che garantisca stabilità alla regione».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica