Mr. Tesla fa impazzire tutta l'opposizione. Il governo: "Nessun contratto firmato"

Voci su un accordo con Musk da 1,5 miliardi ma Palazzo Chigi smentisce. La sinistra chiama l'Europa ma la risposta è deludente: "Non decidiamo per l'Italia, Stato sovrano"

Mr. Tesla fa impazzire tutta l'opposizione. Il governo: "Nessun contratto firmato"
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L'indiscrezione che accende la festa dell'Epifania e innesca una sorta di corto circuito politico-mediatico è firmata Bloomberg. L'agenzia economico-finanziaria rivela che l'Italia è in trattative avanzate con la Space X di Elon Musk per un accordo da 1,5 miliardi di euro che prevede la fornitura di servizi di telecomunicazioni sicure al governo italiano.

«Le discussioni sono in corso e non è stato raggiunto ancora un accordo finale sul contratto quinquennale», ma il progetto è già stato approvato dai servizi di intelligence e dal ministero della Difesa italiano. Secondo Bloomberg, il piano avrebbe subito un'accelerazione dopo l'incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump in Florida. E lo stesso Elon Musk si dice pronto «a fornire all'Italia la connettività più sicura e avanzata!», così come il referente italiano del magnate, Andrea Stroppa, che commenta: «Starlink è la tecnologia migliore e più sicura al mondo. Risparmi per l'Italia di oltre 8 miliardi e fornitura del servizio in pochi mesi, rispetto agli 8-10 anni dei concorrenti».

Se di una ipotesi di collaborazione con Space X si parla da tempo, il governo Meloni smentisce che vi siano contratti firmati e se ne sia parlato durante il viaggio in Florida, dove peraltro Musk non era presente. Le interlocuzioni con Space X «rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati». La Presidenza del Consiglio «smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema sia stato trattato durante l'incontro con Trump». E anche il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, chiude il discorso: «Fa fede il comunicato». Matteo Salvini, però, puntualizza che un eventuale accordo farebbe in primis gli interessi dell'Italia. «Un eventuale accordo con Musk per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma un'opportunità. Confido che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere».

L'opposizione cavalca subito l'indiscrezione. «Non pensi di cavarsela con qualche riga affidata alle agenzie di stampa» dice Elly Schlein. «Giorgia Meloni e il suo governo vengano immediatamente a riferire in Parlamento. Se 1,5 miliardi è il prezzo che dobbiamo pagare per l'amicizia con Musk noi non ci stiamo, l'Italia non si svende». Critico anche Carlo Calenda: «Trovo estremamente pericoloso mettere pezzi della nostra sicurezza in mano ad un pazzo sempre più fuori controllo». E se Matteo Renzi sostiene che «il governo non può dare un miliardo e mezzo a un privato senza gara», per Giuseppe Conte (M5S) «i patrioti al governo stanno mettendo la nostra sicurezza nazionale nelle mani di Musk». E tutta l'opposizione chiede che la premier si presenti nelle aule parlamentari a riferire sulla vicenda. Ma da Fratelli d'Italia arriva una ulteriore puntualizzazione. A respingere le accuse ci pensa Giovanni Donzelli: «Il governo ha già chiarito che non sono vere le notizie. Che Musk sia pronto a fornire servizi non mi sembra una notizia. Credo che tutti sappiano che è un imprenditore che è interessato a fornire servizi e a guadagnarci. Che il governo italiano abbia fatto un accordo è stato smentito e non ci vedo una contraddizione».

Chi si tira fuori dal dibattito e stempera ogni polemica è la Commissione Europea. «Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dalle autorità italiane» dichiara Thomas Regnier, portavoce della Commissione europea per la Sovranità digitale, «l'Italia è uno Stato sovrano e può concludere accordi».

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