"Violenza sessuale di gruppo". Parte l'inchiesta a Milano

La Procura si muove sul caso delle ragazze belghe molestate. Il questore: "In piazza 25mila persone, gran parte stranieri"

"Violenza sessuale di gruppo". Parte l'inchiesta a Milano
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La Procura di Milano apre un'inchiesta sulle violenze sessuali denunciate, prima su un giornale del loro Paese e presto formalmente alla polizia, da quattro giovani turiste belghe arrivate a Milano per Capodanno. Il fascicolo è per il reato di violenza sessuale di gruppo e al momento è a carico di ignoti (a modello 44).

Le ragazze, studentesse di Liegi tra i 20 e i 21 anni, erano in piazza Duomo per i festeggiamenti insieme a due amici. Hanno raccontato al quotidiano SudInfo di aver vissuto un «incubo a occhi aperti» durato circa dieci minuti: sono state circondate da un gruppo di 30-40 giovani uomini, all'apparenza non italiani, alcuni di loro hanno bloccato le mani delle vittime mentre altri le palpeggiavano sopra e sotto i vestiti. Le turiste sono state anche insultate e spintonate, tra la folla che faceva da scudo agli aggressori, poi aiutate da «un signore italiano la cui moglie è stata anche lei molestata». Una situazione che ricorda molto da vicino i fatti del Capodanno 2022, per cui alcuni ragazzi di origine nordafricana sono stati condannati anche in Appello a pene fino a oltre cinque anni di carcere.

SudInfo spiega che il ministro degli Affari esteri Bernard Quintin sta seguendo la vicenda «da vicino». E che «il gruppo di amici presenterà denuncia nei prossimi giorni alla polizia di Liegi». Anche se comunque il reato di violenza sessuale di gruppo è procedibile d'ufficio. Intanto il Dipartimento fasce deboli, guidato dall'aggiunto Letizia Mannella, coordina le indagini della Squadra mobile. Gli investigatori stanno scaricando le immagini delle telecamere di sorveglianza e nelle prossime ore cominceranno ad analizzarle per cercare i riscontri al racconto della studentessa belga, quella che esponendosi con nome e cognome è stata intervistata dal quotidiano locale. Gli agenti stanno inoltre individuando gli altri componenti del gruppo per ascoltare la loro testimonianza. Di uno dei ragazzi sono già stati reperiti i dati e il numero di telefono e verrà contattato per raccogliere la sua deposizione, così come verrà contattata la studentessa che ha parlato in prima persona. La ventenne, sotto choc e ora in cura dagli psicologi dell'ospedale universitario di Liegi, ha riferito che «l'aggressione è avvenuta dopo la mezzanotte, credo fosse passata da una ventina di minuti, all'ingresso della Galleria, non molto lontano dalla postazione in cui c'erano alcuni poliziotti». Secondo la ragazza, gli uomini delle forze dell'ordine non sarebbero stati in grado di vedere le aggressioni «perché eravamo dietro a una colonna. C'era molta confusione, moltissima gente. Siamo stati circondati da tanti uomini». Ieri il ministro del Turismo Daniela Santanchè, con una delegazione di Fdi, ha incontrato il questore di Milano, Bruno Megale. «A Milano - ha detto - c'è un'emergenza sicurezza che è sotto gli occhi di tutti». E ha aggiunto: «Portiamo solidarietà (alla polizia, ndr) a seguito dei gravi fatti di Capodanno in piazza Duomo». Con riferimento ai video in cui alcuni ragazzi stranieri insultano l'Italia e le forze dell'ordine.

Megale ha sottolineato che la piazza «è stata gestita nel migliore dei modi. Mi limito a osservare che avevamo un grossissimo dispositivo di sicurezza con più di 800 persone e che in piazza abbiamo dovuto gestire 25mila persone, di cui la gran parte stranieri».

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