La Lazio all’appello per il primato: fra i biancocelesti ed il sogno c’è l’Atlético di Simeone

La Lazio a due passi dalla storia: i biancocelesti, già qualificati per gli ottavi di Champions, incroceranno l’Atlético di Simeone per contendersi quel primato nel girone che ai biancocelesti manca da 24 anni

La Lazio di Maurizio Sarri è chiamata a rispondere all'appello spagnolo: vincere a Madrid significa la testa del girone, dopo 24 anni (via Lazio)
La Lazio di Maurizio Sarri è chiamata a rispondere all'appello spagnolo: vincere a Madrid significa la testa del girone, dopo 24 anni (via Lazio)

La storia è a portata di palmo per la Lazio di Maurizio Sarri che, al Wanda Metropolitano di Madrid, avrà la possibilità di chiudere la fase a gironi di Champions League in testa alla classifica del gruppo E presentandosi agli ottavi da prima della classe dopo ben 24 anni. A frapporsi tra i biancocelesti ed il sogno c’è soltanto – si fa per dire – l’Atlético del “Cholo” Diego Simeone, al quale basta un pareggio per soffiare ai capitolini la gloria e la possibilità d’un più benevolo sorteggio, il 18 dicembre, a Nyon.

Il passaggio di turno è blindato per entrambe, perché il Feyenoord a 6 punti ed il Celtic a 1 sono matematicamente troppo lontane, ma qui si tratta più di tutto d’ambizione: per la squadra di Sarri, fare il bis d’un traguardo che la Lazio è riuscita a centrare solo una volta – la stagione era la 1990/2000, quella della prima Champions – sarebbe importante per non perdere lucidità ed acquistarne in entusiasmo, quello che sta minando un campionato fin qui troppo altalenante (al ribasso). Un’impresa necessaria anche per Simeone che, dal canto suo, non vuole accontentarsi d’un punto come quello strappatogli all’Olimpico dalla pazienza e magia biancoceleste a traino Provedel: i suoi Colchoneros sono ancora, dopotutto, il miglior attacco della competizione – 15 gol in cinque gare, come City e Arsenal, con una media straordinaria di una realizzazione ogni 4,4 tentativi a rete – e la vittoria di Liga contro l’Almería li ha riportati dritti sul podio, appena dietro al Real.

L’arbitro designato sarà l’olandese Serdar Gözübüyük della sezione di Haarlem, la cui attività internazionale con Uefa e Fifa s’è avviata nel 2012, dopo due anni dal debutto in Eredivisie, la massima divisione professionistica dei Paesi Bassi. Il direttore di gara classe ‘85 sarà coadiuvato dai connazionali Erwin Zeinstra e Johan Balder come assistenti, e dal quarto uomo Joey Kooij. In postazione Var e Avar il tedesco Marco Fritz e lo svizzero Fedayi San.

Atlético, la fame di successo

Il primo posto? Sarebbe importante per la società”, la conferenza stampa di Simeone alla vigilia del match dura circa sette minuti: “Sarà una sfida dura in cui si vedrà un bel calcio”. Tanto basta, perché l’Atlético avrebbe l’occasione di chiudere in testa al gruppo E per la prima volta dal 2016/17, l’allora stagione dei “quasi”, quando si trovò sì sul podio della División ma semifinalista sia in Coppa del Re che soprattutto in Champions, sconfitto proprio contro i Blancos del Real di Zinédine Zidane. Certo, contro la Lazio – che Simeone puntualmente ricorda “per tutto quello che i biancocelesti [gli] hanno dato” – la storia è sempre stata favorevole ai Colchoneros nei quattro incroci successivi al 1998 (2 vittorie e 2 pareggi); ma i biancocelesti hanno dimostrato di saper ferire una squadra il cui punto di forza è senz’altro un attacco straordinariamente prolifico e qualità individuali autoesplicative: 2,13 la media gol a partita nella Liga, di cui il 75% realizzato da azione manovrata e costruita magistralmente; una media che si alza nello stage europeo (15 totali in 5 gare, 3 per match), ma che diventa ancor più positiva in relazione al dato dei 66 tentativi totali ed un’accuratezza statistica (88.2% sui passaggi) che spaventerebbe qualsiasi avversario. Cancellata la sconfitta di misura al Camp Nou e ripresa la china della classifica in campionato coi tre punti strappati all’Almería, l’Atlético del Cholo ha intenzione di ribadire, ancora una volta, fin dove può arrivare.

Se farò cambiamenti nella formazione? Valuteremo di volta in volta: ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Adesso siamo in fiducia”, prosegue il Cholo “Morata è in uno dei suoi momenti migliori e di continuità: il merito è tutto suo”. L’attaccante ex Juve, a quota 13 gol (8 in Liga, 5 in Champions), sarà uno dei confermatissimi dell’undici titolare di Simeone. Con lui, certo non potrà mancare Griezmann, che in questa tornata in Champions ha già segnato 4 volte sulle 5 disputate e a novembre aveva firmato la sua trecentesima rete in carriera. Nei tanti interrogativi lasciati aperti da Simeone, di fronte ad Oblak il terzetto più pacifico pare quello con Witsel, Hermoso e Giménez, con Lino almeno inizialmente in panchina (così come Saúl), e con buona pace di Savić che, mercoledì scorso, aveva commentato la quantità d’impegni in previsione con un bel “sarà un casino”; sugli esterni, invece, Molina e Riquelme sono le opzioni più accreditate. Llorente, Koke e De Paul il centrocampo designato a sostenere l’attacco devastante dei Colchoneros.

La Lazio per riprendersi la storia

Per (ri)entrare nella storia, i biancocelesti dovranno sconfiggere ben più che i propri demoni interiori: per la Lazio, le trasferte europee, ma soprattutto quelle spagnole, sono una sorta di maledizione – delle nove giocate i capitolini ne hanno perse ben otto contro squadre spagnole. L’unica vittoria, per una coincidenza astrale, fu proprio contro l’Atlético, allora in Coppa Uefa, nel 1998, col gol del serbo Vladimir Jugović. Sulle diciotto però totali di Champions, l’Aquila romana ha collezionato soltanto due vittorie, di cui una proprio l’ultima col Celtic: i successi esterni mancano, con estrema nostalgia, dal 2000. 7 a 5 i gol fatti (1.4 per match, e tutti dentro l’area avversaria) contro i gol subiti in quest’edizione di Champions, con però un’accuratezza di passaggio che sfiora l’87%. Precisione sì, ma serviranno concretezza e concentrazione altissime per espugnare Madrid. “Aggrediamo la partita senza pensare a nulla: la gara mette in palio il primato”, le prime risposte di Sarri alla vigilia.

Maurizio Sarri chiama i suoi alla carica, perché contro l’Atlético, e per la storia, ma anche per riscrivere le pagine d’una stagione opaca, c’è bisogno dello sforzo massimo di tutti, a partire dai capisaldi di questa squadra: Luis Alberto, a colloquio due giorni fa col tecnico ex Juve, dovrà “rimettersi la Lazio sulle spalle”. È indubbia dunque la partenza del Mago dal primo minuto, così come pare chiaro il ritorno di Matías Vecino nell’undici iniziale. “La formazione non l’ho ancora decisa: sennò che faccio tutto il giorno?”, scherzava ieri “l’unico sicuro di giocare è Mario Gila”. Sì perché i grattacapi non finiscono per la formazione biancoceleste: non potendo contare né su Isaksen, il cui rientro è programmato in forse per la fine dell’anno, né su Romagnoli, e confermata l’indisponibilità di Patric per febbre, così come lo stop obbligato di Rovella (diffidato), Sarri dovrà contare sul centrale spagnolo classe 2000 in coppia con Casale, di fronte a Provedel. Sulle fasce la scelta potrebbe essere più ardua, ipotizzando anche un turn over in vista dell’impegno contro l’Inter: lotteria Marušić (su Hysaj), ma anche Lazzari (su Pellegrini). Più probabile, invece, Kamada al posto di Guendouzi e praticamente certo un tridente ai cui angoli saranno piazzare Felipe Anderson e Zaccagni. Il ballottaggio per conquistarsi la punta è invece ancora aperto, tra Immobile e Castellanos: il capitano, parso poco lucido col Verona, potrebbe essere sfavorito sull’argentino.

Le probabili formazioni

ATLETICO MADRID (5-3-2) – Oblak; Hermoso, Witsel, Giménez, Molina, Riquelme; Koke, De Paul, Llorente; Griezmann, Morata. Allenatore: Diego Simeone

LAZIO (4-3-3) – Provedel; Lazzari, Casale, Gila, Marušić; Kamada, Vecino, Luis Alberto; Felipe Anderson, Castellanos, Zaccagni. Allenatore: Maurizio Sarri

Dove vedere la partita in tv

La partita Atlético Madrid – Lazio del gruppo E di Champions League andrà in scena stasera, mercoledì 12 dicembre, alle ore 21:00, nella fortezza spagnola del Wanda Metropolitano di Madrid.

Il match sarà trasmesso in diretta televisiva su Sky Sport Uno (canale 201), su Sky Sport (canale 252) ma anche in live streaming da tutti i dispositivi su Now, SkyGo ed Infinity+.

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