Una prova di maturità, quella attesa del Mondiale 2023 d’Australia e Nuova Zelanda che si parerà di fronte all'Italia di Milena Bertolini, fra meno di 100 giorni. A fronte della preziosissima amichevole dell’11 aprile contro la Colombia, disputata al Tre Fontane di Roma (con un ritorno delle Azzurre nella capitale atteso da vent’anni) e vinta di carattere da un’Italia di nuovi volti e sperimentazioni, la ct di Correggio aveva commentato così: “Al Mondiale ci aspetteranno queste partite: le ragazze sono state brave a stare con la testa in quella che è stata a tratti una lotta più che una partita. Il calcio, però, è anche questo”, aggiungendo poi “Una partita che mi ha dato la certezza che sarà difficile scegliere le 23 giocatrici che andranno al Mondiale, perché le ragazze sono brave; le giovani stanno facendo bene. La scelta dipenderà dalla disponibilità, dall’atteggiamento, dall’entusiasmo, dal mettersi a disposizione per il raggiungimento dell’obiettivo”. Un dilemma nient’affatto scontato si pone adesso di fronte a Bertolini: quanto peso avranno, nella scelta finale, queste disposizioni d’animo e l’inevitabile e positivo entusiasmo delle più giovani in maglia azzurra, a fronte di una competizione in cui serviranno capacità tecnico-tattiche, qualità, ma anche grande maturità?
Italia–Colombia, un test match d’aria Mondiale
L’amichevole con Las Cafeteras di Nelson Abadía, ventiseiesime nel ranking FIFA nonché vicecampionesse della Copa América 2022, nella finalissima persa a Bucaramanga contro un Brasile dal cinismo letale, mostra dell’Italia un volto differente: nei rimescolamenti, dettati certo da contingenze, come il rientro dopo nove mesi di Gama, l’infortunio di Rosucci al crociato e l’uscita anticipata di Simonetti dal ritiro, ma anche dalla necessità di sperimentare e consolidare l’idea di gruppo-squadra, fondamentale nell’ottica bertoliniana di come si debba affrontare un Mondiale per sopravviverne e ancor di più uscirne a testa alta, avendo dato tutto al campo.
La Colombia – che alla World Cup si troverà ad affrontare, come primi scogli, nel Gruppo H, Germania, Marocco e Corea del Sud – conduce una partita aggressiva, in termini sia di gioco che di fisicità: alla fine, però, è l’Italia a passare in vantaggio, al primo affondo, con Giacinti, in una costruzione confezionata però dalle due debuttanti, Pavan e Beccari. Catalina Usme, giocatrice più attenzionata in termini d’esperienza e valore nella nazionale colombiana (record di 75 presenze e capocannoniere a 38 gol), firma nella ripresa il temporaneo pareggio ospite, spiazzando Durante su rigore procurato da Chacon, trattenuta da Salvai in area; a quasi 10’ dalla fine, la subentrata Bonansea piazza un buon pallone nell’area di Perez, che Ramos devia nella propria porta.
Nel post-partita, è Cristiana Girelli, premiata dal Segretario Generale della FIGC Marco Brunelli, assieme al Capo Delegazione Stefano Braghin per le 100 presenze in maglia azzurra (traguardo raggiunto, in realtà, a febbraio, nella gara inaugurale dell’Arnold Clark Cup contro il Belgio), a commentare: “È [questa premiazione]un orgoglio molto forte, e lo è ancor di più perché lo festeggiamo oggi con una vittoria”, e ironizza “Se è questo quel che ci aspetta al Mondiale, troveremo un bel clima! La partita è stata dura, ma lo sapevamo: è stata comunque una vittoria si sofferenza, che aiuta anche a formare il carattere, che è poi quel che ci servirà tra qualche mese”.
Il toto convocazioni: certificata la crescita azzurra
Dall’elenco delle convocate per l’Europeo 2022, passando per le prime chiamate estive per le qualificazioni al Mondiale in prospettiva e al quadrangolare dell’Arnold Clark Cup, fino al più recente appuntamento primaverile dell’amichevole proprio contro Las Chicas colombiane, la ct Milena Bertolini si trova ad affrontare adesso la consueta tensione fra scelte di sperimentazione e certezze (quasi) senza tempo.
In porta, sono più o meno quattro i nomi che si sono alternati, negli ultimi dodici mesi, a coprire i tre slot a disposizione della cittì: l’onnipresente Laura Giuliani (Milan), affiancata dalla ventiseienne Francesca Durante (Inter) e la doppietta viola con l’esperta Katja Schroffenegger e la new entry Rachele Baldi, all’esordio ufficiale a febbraio contro la Corea del Sud. A tenere botta nelle retrovie, i pilastri rimangono inevitabilmente Elisa Bartoli (Roma), Valentina Bergamaschi (Milan), Lisa Boattin (Juventus), Elena Linari (Roma) oltre alle rientrare Sara Gama (Juventus) e la compagna bianconera Cecilia Salvai; i nomi aggiuntisi ed alternatisi, nei mesi, sono stati poi quelli di Maria Luisa Filangeri (Sassuolo), dal 2021 presente nelle amichevoli ed impiegata nel 2022 per le qualificazioni, e la compagna neroverde Benedetta Orsi, oltreché Lucia Di Guglielmo (Roma) e Martina Lenzini (Juventus), alle quali s’erano già unite Federica Cafferata (Fiorentina), convocata per la prima volta lo scorso maggio e debuttante nell’amichevole contro il Brasile dell’ottobre del medesimo anno, e Angelica Soffia (Milan), richiamata da Bertolini per le Qualificazioni contro la Moldavia.
A centrocampo, invece, Arianna Caruso e Valentina Cernoia (Juventus), con la giallorossa Manuela Giugliano, paiono i riferimenti più stabili, in attesa del rientro della torinese Martina Rosucci; così, tra i nomi già attenzionati e papabili, oltre a quello di una veterana come Aurora Galli (Everton), compaiono Giada Greggi (Roma), Marta Mascarello (Milan) e Flaminia Simonetti (Inter), le quali avevano dovuto chiamarsi out dai differenti ritiri per risentimenti muscolari, coi più freschi volti delle debuttanti assolute Michela Catena ed Emma Severini (Fiorentina) e la 2004 Matilde Pavan (Como Women), titolare nell’ultima amichevole.
Per il reparto d’attacco, infine, dov’è ancor più necessario pesare esperienza ed estro, la lista si allunga: al duo Barbara Bonansea e Cristiana Girelli (Juventus), si aggiungono inevitabilmente alle eventuali disponibilità – vista la stagione delle meraviglie disputata sin qui – Valentina Giacinti, Annamaria Serturini e Benedetta Glionna (Roma); eppure, oltre a Martina Piemonte (Milan) e l’ex bianconera Agnese Bonfantini (Sampdoria), senza poter lasciare da parte un nome di rilievo come quello di Daniela Sabatino (ex Fiorentina, ora Sassuolo), c’è attesa anche per Sofia Cantore (Juventus), Elisa Polli (Inter) e, da meno di due settimane fa, anche per la giovane promessa Chiara Beccari (Como Women), attaccante sammarinese al debutto titolare per 75’ contro la Colombia.
Fra sperimentazioni possibili e punti fermi acquisiti, c’è forse una sola certezza, per la ct e lo staff, ma anche per il pubblico che sempre più numeroso ed entusiasta segue adesso il percorso delle Azzurre: questo team ha capacità di ripensarsi e forze fresche, in un percorso accelerato di crescita, per
permettersi addirittura errori e rivoluzioni. Questa è la vera vittoria, prima ancora del test mondiale: una possibilità sancita, mentre ci si avvicina al primo anniversario del professionismo femmnile in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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