Notte prima degli esami. Quando la vita ti scorre davanti agli occhi chiusi. E i sogni giocano a ping pong con la realtà. Ciccio Graziani è un mito del passato che questa sera contro la Croazia vorremmo rivedere in campo con la faccia di uno Scamacca, magari con qualche gol in più e qualche tatuaggio in meno. Guai però a buttare la croce addosso al bomber della Dea. Ciccio lo difende con la stessa veemenza con cui, da piccolo, difendeva dall’assalto dei fratelli la salsiccia alla fine della striscia di polenta cucinata dalla mamma.
Questa sera, per gli azzurri, la «salsiccia» è il passaggio del turno. Ma Modric, Perisic e soci non saranno meno famelici dei suoi fratelli. Ce la faremo a proteggere la «polenta» e, soprattutto, la «salsiccia»?
«I miei fratelli spesso rubavano pure la mia porzione, allora mamma mi cedeva metà della sua. Ma oggi la Croazia non ci regalerà nulla. La qualificazione dovremo conquistarla in campo facendo tesoro dei tanti errori commessi contro la Spagna».
Ricordiamoli questi errori...
«Siamo entrati in campo timorosi, senza la determinazione di attaccare ma solo con l’obiettivo di difenderci».
Così la Spagna ci ha dominato dal primo all’ultimo minuto.
«Non abbiamo mai reagito».
Motivo?
«Tra le cause anche giocatori schierati fuori dalla zona naturale ricoperta nei propri club».
Qualche esempio di azzurri non utilizzati secondo le loro caratteristiche?
«In primis Chiesa e Di Lorenzo».
Perché?
«Vedere un esterno d’attacco come Chiesa muoversi alla stregua di un mediano odi un terzino mi ha lasciato di perplesso»
E Di Lorenzo?
«Pure lui ha occupato una posizione diversa da quella abituale a Napoli. Allora sarebbe stato più coerente tatticamente far giocare Buongiorno».
Colpa di Spalletti, quindi?
«Luciano è un amico e un grande allenatore. Ma il ct della nazionale ha tempi stretti: deve gestire al meglio il capitale umano disponibile, esaltando le specifiche qualità dei singoli senza snaturarle. Certe cose vanno dette...».
Le dica...
«Quando dopo un’ora di gioco si è capito che non riuscivamo a tener testa agli spagnoli, io nei suoi panni avrei provato a cambiare strategia per invertire l’inerzia della partita».
Invece...
«Zero assoluto. Senza contare che alcuni cambi non li ho proprio capiti».
Ad esempio?
«Mettere Cambiaso al posto di Frattesi che senso ha?».
Frattesi, che giornata nera...
«Contro la Spagna sono stati tutti in giornata nera, eccetto Donnarumma che ci ha salvati dalla goleada».
Ma non è che all’Italia manca un leader?
«Non credo. Donnarumma, Bastoni e Barella ce li invidiano anche all’estero».
Spalletti dice che Scamacca è «pigro».
«Scamacca è forte. Può fare di più ma finora non è stato messo nelle condizioni di farlo. Se Luciano lo considera pigro non doveva farlo giocare e neppure convocarlo».
Sta di fatto che il rendimento di Scamacca è deludente.
«Per rilanciarlo può bastare una scintilla, come accadde con Paolo Rossi nell’82. Su Scamacca posso fare un’osservazione?»
Certo.
«Se Scamacca avesse giocato nella Spagna e Morata nell’Italia, le loro pagelle sarebbero state opposte: Morata avrebbe preso 4 e Scamacca 7».
Veniamo a stasera: contro la Croazia le ultime otto sfide presentano un bilancio allarmante: 5 pareggi, 3 sconfitte e 0 vittorie.
«Oggi ci basterebbe il sesto pareggio... ma guai a entrare in campo con questa mentalità. Loro hanno giocatori di valore assoluto. Gente che può fare la differenza in qualsiasi momento».
Ma lei è ottimista?
«Quando gioca l’Italia sono sempre ottimista e vedo tutto a colori».
Colori sgargianti come le sue giacche o le montature di occhiali...
«Giacche a quadroni azzurri e montature abbinate ton sur ton ne ho a bizzeffe. Le indosserò per festeggiare il passaggio del turno...».
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