Così Kolo Muani fa sparire Vlahovic

Motta spiega perché preferisce il francese

Così Kolo Muani fa sparire Vlahovic
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Sempre titolare, quando il regolamento lo ha consentito, dal giorno in cui è arrivato alla Juve: cinque partite, altrettanti gole un assist. E al termine della gara contro l’Inter, Kolo Muani si è preso anche i complimenti convinti di Motta: «Voglio che gli attaccanti facciano gol, perché è un qualcosa che fa bene alla squadra e a loro stessi: è un compito che hanno. Ma devono anche difendere, attaccare, partecipare e pressare: da quando è arrivato, Kolo Muani fa tutto questo». Promosso a pieni voti.

A differenza di Vlahovic, ormai finito dietro la lavagna: durante la sfida contro i nerazzurri, il serbo non è stato nemmeno mandato a scaldarsi, segno che davvero il feeling con l’allenatore è precipitato ai minimi storici. Prima o poi il serbo rivedrà il campo e anche da titolare, ma le gerarchie sono ormai chiare. E, ripensando allo scorso novembre dopo Serbia-Svizzera, fanno un certo effetto le frasi pronunciate all’epoca dallo stesso Vlahovic: «Il ct Stojkovic mi ha liberato dai compiti difensivi, il che è positivo per un giocatore con la mia struttura.

Quando presso e rincorro gli avversari, rischio poi di arrivare stanco e meno lucido in fase di finalizzazione». In sintesi: Vlahovic – cartellino costato oltre 70 milioni, contratto in scadenza a giugno 2026 e addio a Torino sempre più certo tra qualche mese - e Motta non si piacevano già allora. Né mai si piaceranno.

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