Monete di cioccolato interrompono la partita: cosa è successo in Germania

Al 12' di Borussia Mönchengladbach-Werder Brema i tifosi hanno lanciato una gran quantità di monete di cioccolato sul campo, costringendo l'arbitro ad interrompere la partita. Questa protesta è parte della campagna indetta dai tifosi per protestare contro l'ingresso di investitori stranieri

Monete di cioccolato interrompono la partita: cosa è successo in Germania

Il fatto che le partite di calcio siano bloccate a causa delle intemperanze dei tifosi non è certo una novità, ma la modalità impiegata dai tifosi del Borussia Mönchengladbach nell’anticipo del venerdì sera ha fatto il giro del mondo. Esattamente al 12° minuto, i tifosi di entrambe le squadre hanno iniziato a lanciare un gran numero di oggetti in campo, tanto da costringere l’arbitro della partita a sospenderla per consentire agli steward del Borussia-Park di entrare in campo e raccoglierli. Cosa c’è di strano? Che si trattava di monete di cioccolato, dono tradizionale in Germania nel periodo natalizio, dato che, secondo la tradizione porterebbe prosperità.

Sicuramente avrà influito il fatto che in queste settimane siano ampiamente disponibili nei supermercati ma la scelta non è stata affatto casuale, visto che fa parte di una campagna organizzata dai tifosi della Bundesliga per protestare contro l’accordo che la Bundesliga starebbe per firmare e che permetterebbe l’ingresso nel calcio tedesco di investitori stranieri. Anche se la protesta di venerdì è stata sicuramente indovinata dal punto di vista mediatico, anche durante le partite delle serie minori e nelle gare del sabato pomeriggio proteste simili si sono viste in tutta la Germania.

Una golosa protesta

A scatenare la rabbia dei tifosi in tutta la Germania l’intenzione annunciata dalla Deutsche Fußball Liga (Dfl) di raccogliere circa un miliardo di euro vendendo una quota dei diritti televisivi per la stagione 2024-25 a fondi d’investimento stranieri, una mossa simile all’accordo concluso dalla Liga spagnola e ad alcune proposte circolate in Italia prima dell’assegnazione dei diritti tv per i prossimi cinque anni a DAZN e Sky. Il voto che ha visto la maggioranza delle squadre di Bundesliga e 2. Bundesliga approvare l’ingresso di investitori nella ditta che gestisce la commercializzazione dei diritti televisivi dei massimi campionati tedeschi è stata accolta con estremo sospetto dalla tifoseria di molte squadre, che vedono questo come il primo passo verso la fine del cosiddetto modello 50+1, che impedisce ad un singolo investitore di avere la maggioranza assoluta di un club tedesco. Nonostante l’iniezione di una cifra che, secondo la Dfl potrebbe variare tra 900 milioni ed un miliardo di Euro prima di marzo, precederebbe le discussioni per i diritti televisivi domestici per il quadriennio 2025-29, che dovrebbero iniziare dopo la fine del campionato.

Stewards-Gladbach

Buona parte del tifo organizzato in Germania aveva annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di protestare contro la decisione della Dfl al 12° minuto di ogni partita ma senza indicare le modalità, lasciate alla creatività di ogni singola tifoseria. Se le cose sono andate in maniera decisamente meno urbana in alcune partite della 2. Bundesliga, al Borussia-Park, oltre alle monete, sono anche stati esposti striscioni molto espliciti contro la decisione, dichiarando a gran voce l’intenzione di “non essere parte del gioco” e di voler difendere l’unicità del calcio tedesco, l’unico in Europa dove l’apporto dei tifosi è ancora fondamentale. Nonostante il Werder Brema fosse in vantaggio 1-0, l’interruzione di cinque minuti non ha influenzato in maniera particolare la partita, che ha infatti visto la rimonta dei padroni di casa, che hanno alla fine pareggiato per 2-2.

Striscione Borussia M Fotogramma

Proteste in tutta la Germania

Se molti tra i dirigenti del calcio tedesco speravano che questo fosse un incidente isolato, non c’è voluto molto prima di accorgersi che le cose non stavano affatto così. Molte tifoserie delle squadre tedesche hanno accettato l’invito di partecipare alla protesta, partecipando in varie modalità all’insegna del netto rifiuto verso l’ingresso di soggetti dalla reputazione molto dubbia, anche se dalla porta di servizio. La nota circolata nella giornata di venerdì era molto chiara: “Non siamo pronti ad accettare passivamente il fatto che il calcio tedesco sia svenduto. Non accettiamo che la nostra passione sia usata come strumento per negoziare accordi con investitori discutibili”.

Ci vorrà ancora un po’ prima di avere un quadro preciso delle varie modalità scelte per questa protesta ma, almeno nel caso della gara tra Norimberga ed Amburgo, al 12° minuto è stato necessario fermare ancora la partita. I tifosi di entrambe le tifoserie, almeno per una volta, hanno messo da parte le rivalità per lanciare un gran numero di palline da tennis in campo, tanto da costringere all’intervento degli stewards prima di poter riprendere a giocare. Oltre alle palline, ovviamente, cori assordanti accomunati da due leit motif: “non faremo parte del vostro accordo” e “Dfl di m***a”.

Stessa scena e stesso messaggio anche ad Augusta, prima della partita tra Augsburg e Borussia Dortmund: stavolta niente lancio di oggetti, ma assordanti cori con i soliti due messaggi, con particolare enfasi su “Scheiß Dfl”. Al momento non è dato sapere se tutte le tifoserie delle squadre di Bundesliga sceglieranno di prendere parte a questa protesta o se questa prova di forza porterà a qualche risultato concreto.

Lunedì dovrebbe esserci un nuovo incontro nella sede della Dfl per definire i dettagli dell’accordo e si prevedono proteste: vista la situazione finanziaria molto complicata di parecchi club tedeschi, difficile che la rabbia dei tifosi sia sufficiente per provocare una vera e propria inversione ad U.

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