Dove può arrivare il Bologna di Thiago Motta?

Nel big match di domenica prossima, i rossoblu potrebbero dare la spallata decisiva nella lotta al quarto posto. Vediamo quindi le chiavi del successo del Bologna, il piano per trattenere Thiago Motta e le sfide fondamentali per tornare in Europa dalla porta principale

Dove può arrivare il Bologna di Thiago Motta?

Bologna non è una città facile agli entusiasmi, specialmente quando si parla di calcio. Se i tifosi di Virtus e Fortitudo sono abituati a vincere, chi affolla il Dall’Ara si aspetta sempre che qualcosa vada storto. Quest’anno, invece, i rossoblu si sono dimostrati perfettamente in grado di reggere alla pressione e, nonostante l’insolito entusiasmo, continuano a rimanere nei piani alti della classifica. Se l’Atalanta non dovesse riuscire a battere l’Inter nel posticipo di mercoledì, il Bologna si giocherebbe nello scontro diretto con la Dea il quarto posto, obiettivo francamente impensabile ad inizio stagione.

La domanda che molti si stanno facendo è di quelle che fanno sorridere una tifoseria affamata di vittorie: dove può arrivare il Bologna di Thiago Motta? Vediamo quali sono i punti di forza di questa squadra, le partite da cerchiare sul calendario e le mosse della società per evitare che a fine stagione il giocattolo perfetto vada in frantumi.

Tenacia ed organizzazione

Dopo la flessione in autunno, il Bologna è tornato a volare, vincendo e convincendo con il suo gioco basato sul possesso palla, una squadra molto compatta che sbaglia davvero poco nella zona cruciale del campo. Anche se provare a capire il calcio solo tramite le statistiche è spesso fuorviante, un paio di dati sul momento dei felsinei offrono spunti interessanti per capire se il modulo scelto da Thiago Motta sia sostenibile da qui fino a file stagione. Il dato più evidente è quello relativo al possesso palla, una media del 53,5% che sottolinea come i rossoblu spesso preferiscono costruire dal basso, invitando la pressione avversaria per poi cercare la profondità grazie alle puntate di Ndoye e Zirkzee.

Orsolini Zirkzee festeggiamenti Bologna Verona

L’undici di Thiago Motta, però, raramente butta via palloni: prima del trionfo contro la Lazio, i dati Opta mostravano come il Bologna fosse tra le prime squadre in Serie A per il tempo medio di un’azione offensiva, 11,78 secondi e per il numero di passaggi effettuati, ben 4,21. Numeri che descrivono bene come l’organizzazione sia alla base del successo del Bologna, con Freuler e Ferguson che tengono il centrocampo, lasciando spazio alle accelerazioni di Fabbian ed Orsolini, vere rivelazioni di questa stagione. Dopo l’addio della bandiera Arnautovic, molti pensavano che il gruppo avrebbe sofferto in fase realizzativa ma le reti sono arrivate dai centrocampisti oltre che dal rinato Zirkzee, che ha mostrato finalmente quanto intuito dal Bayern Monaco anni fa.

Carta bianca a Thiago Motta

Dopo cinque vittorie consecutive, voci insistenti di mercato rischiano di rovinare l’entusiasmo che circonda al momento il Bologna. Ad essere finiti nel mirino delle grandi non sono solo alcuni dei giocatori chiave della squadra ma anche lo stesso tecnico, il cui contratto è in scadenza nel 2024. Molti sono sicuri che la Juventus l’abbia già scelto per il dopo-Allegri e, almeno per ora, il tecnico italo-brasiliano non ha smentito che l’approdo alla Vecchia Signora lo affascinerebbe non poco. La cosa preoccupa la società felsinea, che sarebbe disposta a metter mano pesantemente al portafoglio pur di trattenere Thiago Motta a Bologna. Almeno da quanto riporta il Corriere dello Sport, Saputo sarebbe pronto a dare carta bianca all’allenatore pur di convincerlo a rinnovare.

Saputo Thiago Motta Bologna Verona

Secondo quanto traspare da Casteldebole, il pressing sul tecnico è serratissimo ma l’allenatore, invitato esplicitamente dalla curva a restare, per il momento nicchia. Saputo avrebbe quindi promesso di lavorare con Sartori per rafforzare ulteriormente la rosa in caso di qualificazione alla Champions, cedendo al massimo uno dei talenti che stanno facendo la differenza. Le coppe europee saranno sicuramente decisive anche per convincere i big a restare: affrontare la Champions o l’Europa League sarebbe la vetrina giusta per il salto di qualità definitivo e, magari, un contratto ancora più milionario in futuro. L’approdo in Europa, poi, rivaluterebbe di colpo l’intera rosa, rendendo più semplice la gestione del bilancio ed attrarre qualche sponsor importante. Saputo lo sa e sembra pronto ad investire per continuare a sognare in grande.

Zirkzee e Fabbian con Motta

Il fatto che nel giro di due giorni siano arrivate interviste a due giocatori chiave del Bologna come Zirkzee e Fabbian non è sicuramente un caso. L’avanti olandese, nell’intervista concessa al quotidiano olandese Ad tesse le lodi del gioco offensivo di Thiago Motta, confermando quanto il carisma del tecnico abbia aiutato il calciatore oranje a trovare fiducia: Ogni tanto mi metto a centrocampo ma lo faccio per aiutare la squadra. Mi chiamano falso centravanti, diciamo nove e mezzo, e questo è il mio gioco. Faccio il centravanti in modo diverso rispetto agli altri anche se i miei gol li ho fatti. Motta a volte mi chiede di mantenere di più la posizione. Noi vogliamo sempre giocare a calcio e non è un approccio nuovo per me, lo facevamo anche al Bayern. In questo Bologna c'è tanto entusiasmo ed è un merito di Motta, un grande campione che ama il suo lavoro. Era molto bravo da giocatore e ha un QI calcistico molto alto”.

Zirkzee Fabbian Bologna Verona

Se Zirkzee pensa agli Europei e alla convocazione da guadagnare, l’intervista pubblicata mercoledì dalla Gazzetta dello Sport a Giovanni Fabbian dipinge un quadro del tutto simile, con il centrocampista di proprietà dell’Inter che non sembra avere una gran voglia di lasciare il Bologna. Con lui mi trovo benissimo. È un maestro di calcio che chiede molto a ciascuno di noi e sa garantire un clima molto bello, molto sereno all’interno dello spogliatoio, in campo e fuori. Sa essere duro, quando serve. E aiuta a migliorare, tecnicamente e tatticamente”. La forza dei felsinei, secondo lui è la voglia di giocare: Siamo un gruppo di ragazzi che hanno una gran voglia non solo di vincere, ma di giocare al calcio. Che considerano questo verbo, giocare, non come una pura definizione, ma come un invito a vivere il football come invenzione, profondità e di costruire fraseggi da vicino. Tutto il calcio, in un ruolo solo”. A chi gli dice che l’Inter ha un piano ben chiaro per lui, la risposta è netta: Sto benissimo qui, e non è una risposta diplomatica. È un gran gruppo, ci divertiamo. Il domani lo affronteremo domani”.

Con l’Atalanta per la storia

La svolta della stagione del Bologna è arrivata il 23 dicembre 2023, quando il colpo di testa di Ferguson consegnò ai rossoblu tre punti pesantissimi nell’incrocio con l’Atalanta. Le due squadre si ritrovano questo fine settimana ma la posta in palio è ben più alta: l’ultimo posto buono per partecipare alla Champions League dell’anno prossimo. A meno di un’improbabile vittoria dei bergamaschi a San Siro, il Bologna arriverà davanti di uno o due punti. Se riuscisse a battere l’undici di Gasperini, avrebbe in mano la possibilità di staccare definitivamente la Dea e mettere in cassaforte il quarto posto. Thiago Motta, con il recupero di Santiago Castro, dovrebbe avere per la prima volta l’intero organico a disposizione ed ha concesso tre giorni di riposo per far recuperare i più stanchi.

Festeggiamenti Bologna Verona

Il calendario, poi, giocherà nettamente a favore dei felsinei: se l’Atalanta avrà la doppia sfida di Europa League con lo Sporting Lisbona, le trasferte allo Stadium e al Maradona più l’incrocio di campionato e Coppa Italia con la Fiorentina, il Bologna dovrà vedersela con Inter, Empoli, Salernitana e Frosinone.

Certo, il finale di campionato contro Napoli, Juventus e Genoa non sarà semplice, ma il Bologna potrebbe arrivare a maggio con la qualificazione già in tasca. Se riuscirà a rimanere compatto e determinato, magari battendo l’Atalanta, avrebbe un’occasione unica di fare la storia e tornare prepotentemente tra le grandi. A Bologna non vedono l’ora.

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