Ecco fin dove può arrivare la nazionale del Senegal

L'incrocio con l'Inghilterra è all'apparenza impossibile ma il gruppo di Cissè ha dimostrato di saper vincere anche contro squadre talentuose come l'Egitto di Salah. I pro e i contro dei campioni d'Africa ansiosi di replicare la corsa storica del 2002

Ecco fin dove può arrivare la nazionale del Senegal

Magari non è stata la sorpresa più eclatante in questo mondiale ma l’incrocio tra i Three Lions ed i Leoni della Teranga è un inedito nella storia dei Mondiali. Dopo aver perso al debutto contro l’Olanda ed aver lasciato a casa la stella più brillante, quel Sadio Manè che aveva quasi da solo eliminato nello spareggio mondiale l’Egitto di Mohamed Salah, tutti pensavano che anche questo mondiale sarebbe stata l’ennesima delusione per il Senegal. I campioni d’Africa sono invece riusciti a riprendersi e staccare il biglietto per gli ottavi di finale. Molti, ora, iniziano a chiedersi se gli uomini di Aliou Cissè potranno causare qualche grattacapo ad una delle favorite per la vittoria di questo strano mondiale. Come al solito, ecco i pro e i contro della portabandiera dell’Africa nera, ansiosa di diventare la terza ad approdare ai quarti di finale dopo Ghana e Nigeria.

I pro: lo spirito del 2002, il gruppo

  • Il ct è una specie di talismano, il capitano di quella squadra mitica che, nel mondiale nippo-coreano del 2002, andò ad un passo dalle semifinali. A dargli una mano in panchina altri due altri veterani di quella generazione d’oro, l’avanti ex Liverpool Diouf e Fadiga, in un ruolo simile a quello di Gianluca Vialli nell’Italia di Mancini. Lo spirito del 2002 è già stato vincente nell’ultima Coppa d’Africa. I festeggiamenti per il primo trionfo avevano scatenato una festa senza precedenti a Dakar. Battere gli inglesi avrebbe lo stesso effetto.
  • L’assenza di Manè potrebbe aver compattato uno spogliatoio complicato. Cissè ha avuto il suo bel daffare a non far litigare le proprie stelle, abituate ad avere tutta per sé la luce dei riflettori. Visto l’infortunio della punta più pericolosa, toccherà agli altri veterani dello spogliatoio, da Sarr a Gueye all’ex Napoli Koulibaly portare la carretta. Il resto della rosa è esperto, si conosce bene ed ha dimostrato di saper soffrire in campo. Basterà?
  • A dare una mano ai Leoni potrebbe essere lo spirito di Papa Bouba Diop, l’avanti che segnò il gol che valse al Senegal i tre punti contro la Francia campione del mondo nel 2002. Quando Koulibaly ha segnato contro l’Ecuador ha ricordato proprio Diop, morto due anni fa. “Volevamo dedicargli questa vittoria, per ricordare come mi fece sognare da bambino. Questo gol è per lui, per quel giorno speciale”. Ripetere l’impresa di Seul non sarà semplice ma, con l’aiuto di Diop, niente sembra impossibile.
  • Come già successo nel 2002, molti dei giocatori della rosa di Cissè conoscono bene il calcio inglese, visto che giocano o in Premier o nel Championship. L’avere a che fare con giocatori che incrociano spesso potrebbe fare la differenza contro l’undici di Southgate.

I contro: le assenze e l'imprecisione

  • I risultati del girone non sono stati bene accolti in patria. Dai propri eroi ci si aspetta più ambizione, più coraggio, quello visto l’anno scorso in Coppa d’Africa. La pressione, quindi, è tutta su Cissè, accusato di non aver sfruttato a dovere i talenti a sua disposizione. Una gara sparagnina non è certo quello che gli scatenati tifosi senegalesi si aspettano.
  • In Qatar non si è visto, ma il Senegal si fa spesso prendere dall’entusiasmo, dimenticando gli schemi e gettandosi tutti in avanti. Farlo contro gente abile e scattante come Foden o Bellingham potrebbe costare carissimo. Se il “comandante” Koulibaly riuscirà a tenere i suoi compagni di reparto in riga, il Senegal potrebbe rimanere in partita fino alla fine.
  • Come se non bastasse l’assenza pesante di Manè, il ct dei Leoni dovrà fare a meno di altri due giocatori chiave, il centrocampista dell’Everton Gueye, squalificato, e il laterale del Nottingham Forest Kouyate, infortunato. Fare a meno di altri due pezzi da novanta potrebbe offrire opportunità interessanti agli avanti inglesi.
  • A giocare contro al Senegal, paradossalmente, potrebbe essere la velocità con la palla dei centrocampisti, fin troppo ansiosi di spingersi in avanti. Il compito di Cissè sarà di convincere i suoi a rimanere quadrati, dominando il centrocampo prima di avventurarsi all’attacco. Prendere un gol nei primi minuti potrebbe spianare la strada agli inglesi e complicare maledettamente le cose per gli africani.

A guardare le rose, la chiara favorita non può che essere l’Inghilterra. Quando puoi permetterti di tenere in panchina gente pagata a peso d’oro come Jack Grealish, difficile trovare lati deboli. Il Senegal non ha sempre convinto ma sembra in crescita.

Contro l’Ecuador sono rimasti concentrati fino alla fine, difendendo bene e ripartendo in maniera pericolosa. Se la partita si mettesse bene, niente è impossibile per questo gruppo che sa come vincere. Non ci scommetterei un euro, ma al mondiale può succedere davvero di tutto.

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