Due pareggi e in classifica non cambia nulla

Due pareggi e in classifica non cambia nulla
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Pari a Bergamo, pari a Napoli, lassù non è cambiato nulla o forse sta per cambiare qualcosa alle loro spalle. Lo 0 a 0 dell’Atalanta contro il Venezia frena le voglie del gruppo bergamasco che al momento di presentare le credenziali torna a soffrire, sbaglia facili occasioni e rischia anche di prenderle dal Venezia, non so se mi spiego. Al Maradona, la madre di tutte nelle partite resta orfana di gioco, qualità intendo, soltanto passione e football agonistico nemmeno di alta tensione e velocità, dimesso anche l’arbitraggio di Doveri che si è tenuto a distanza dall’agone, secondo i commenti democristiani per superiorità e saggezza, per me soltanto per limiti di coraggio, alcuni interventi meritavano l’ammonizione. Inzaghi ha buttato via l’occasione della fuga cambiando mezza squadra in corso di partita, scelte dovute ad infortuni ma anche alla solita prudenza e timore che prende il tecnico campione d’Italia nel momento del decollo.

Conte è riuscito a riacciuffare il risultato proprio grazie al calo dell’avversario e all’uscita di Bastoni, in quella zona è nato il pari di Billing, inserito per disperazione, insieme con Okafor. Il gol di Di Marco, su punizione nel teatro di Diego Armando, è stata la sola stella filante della partita. Come scriveva Brera, vun a vun fa mal a nissùn.

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