
«Condizioni stabili» per Papa Francesco, dopo la grave crisi respiratoria di venerdì sera. Bergoglio «non ha presentato altri episodi di broncospasmo», è «apiretico e non mostra leucocitosi», ovvero non presenta al momento una infezione in corso. Il bollettino vaticano di fine giornata rassicura tiepidamente sullo stato di salute del pontefice argentino, anche se il quadro «resta complesso» e «la prognosi rimane riservata». Riguardo l'aspetto respiratorio, il Papa «ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi». Ciò significa che, contrariamente a due giorni fa dopo la crisi respiratoria quando indossava in modo stabile una mascherina per l'ossigenazione, ieri ha alternato due tipi di ventilazione, diminuendo quindi l'utilizzo di una ossigenazione meccanica non invasiva. Altra informazione confortante è che «il Papa è apiretico», così come lo è stato finora durante i 16 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli. «I parametri emodinamici prosegue il bollettino vaticano - si sono sempre mantenuti stabili». Bergoglio «ha continuato ad alimentarsi e ha regolarmente effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente». È «sempre vigile ed orientato» ed è «di buon umore», assicurano fonti vaticane, anche dopo la grave crisi che si è verificata due giorni fa. «La situazione nel complesso è stabile», spiegano dai Sacri Palazzi, analizzando il quadro nelle prime 24 ore dall'episodio isolato e rientrato di crisi respiratoria con broncospasmo. «Il Papa ha ricevuto l'eucarestia, si è soffermato in cappellina per una ventina di minuti, si è dedicato alla preghiera, può muoversi, mangia solido, non c'è una alimentazione endovenosa e l'umore è buono», riferiscono ancora fonti vaticane, assicurando che «le decisioni che spettano al Papa vengono prese da lui stesso».
Occorre tuttavia aspettare ancora 24 ore affinché i medici possano valutare gli effetti della crisi respiratoria di venerdì e per escludere che non ci sia stata una ulteriore infezione nei polmoni o in altri organi.
E anche oggi, per la terza domenica consecutiva, il Papa invierà un testo scritto per l'Angelus. Durante la settimana, visti i lievi miglioramenti che si stavano verificando, sembrava affacciarsi l'idea che Bergoglio potesse collegarsi in video. «È il suo desiderio incontrare i fedeli», avevano spiegato fonti vaticane. Poi, la crisi di venerdì sera che ha frenato l'ottimismo dei medici.
Ieri intanto si è tenuto il Giubileo del Gemelli. «Il nostro pensiero va in primo luogo a lui e la nostra preghiera si innalza in forma ancora più intensa dalla sede del successore di Pietro, perché Papa Francesco possa riprendersi pienamente e in tempi brevi», ha detto l'assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, mons. Claudio Giuliodori, ricordando «l'altissima competenza dei nostri medici» e assicurando preghiere affinché «possano fare le scelte terapeutiche più appropriate ed efficaci». Sempre ieri è arrivata la nomina del vescovo della diocesi di Ajmer in India, ma per il Papa è stata «una giornata tranquilla, tra riposo e preghiera e non attività lavorativa come nei giorni scorsi», hanno riferito fonti vaticane. Si continua a pregare a San Pietro.
Anche ieri sera, per la sesta consecutiva, si è tenuto il rosario questa volta in basilica a causa della pioggia e a presiederlo è stato il cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del dicastero per le chiese orientali. SSar
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.