L'Olanda è in semifinale: battuta la Turchia di Montella in un match al cardiopalma

L’Olanda di Koeman compie l’impresa e vola in semifinale: battuta in rimonta la Turchia di Montella, che gioca una partita d’altissimo livello ma poi cede il passo alla valanga arancione. Il vantaggio è turco con Akaydin, al quale risponde de Vrij e un rocambolesco autogol di Mert Müldür

L'Olanda è in semifinale: battuta la Turchia di Montella in un match al cardiopalma
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L’Olanda di Koeman compie l’impresa e vola in semifinale, dopo vent'anni da quest'attesissimo traguardo. In un match al cardiopalma nel quale succede praticamente di tutto, è la Turchia di Montella, che gioca una partita d’altissimo livello ma poi cede il passo alla valanga arancione, a portarsi in vantaggio: è ancora una volta un difensore, Akaydin, a colpire di testa e beffare Verbruggen, su assist di Güler, al 35'.

La reazione olandese si fa attendere ed arriva soltanto alla ripresa: la prima risposta è di de Vrij a staccare sul cross di Depay; poi, circa sei minuti dopo, un rocambolesco autogol di Mert Müldür che interviene per anticipare Gakpo sancisce la disfatta per i turchi. Nei cinque minuti finali, concessi in recupero dal direttore di gara francese, saltano tutti gli schemi e la Turchia cerca disperatamente un pareggio che non arriverà. Al triplice fischio di Turpin, la festa totale è tutta arancione.

Olanda festa

Le scelte titolari

Ronald Koeman conferma, davanti a Verbruggen fra i pali, de Vrij e van Dijk come centrali, con Aké a sinistra e Dumfries a destra. Reijnders e Schouten in mediana, con Bergwjin e Simons, che vincono la titolarità su Veerman e Malen, e Gakpo come terzetto offensivo a sorreggere Depay.

Vincenzo Montella perde Demiral ma ritrova Çalhanoğlu, che rientra alle spalle di Yılmaz, al fianco di Yıldız e Güler. Di fronte a Mert Günok, Kadioglu, Abdülkerim Bardakcı, Akaydin e Müldür, con la mediana affidata a Özcan e Ayhan.

Akaydin, l’eroe che non ti aspetti

L’Olympiastadion di Berlino, teatro dell’ultimo appuntamento dei quarti, è colorato di bianco, rosso ed arancione, mischiati alla perfezione in un clima di assoluto agonismo: in 70 mila animano le speranze delle due formazioni in campo. La Turchia di Montella è indiscutibilmente la sorpresa del torneo, ma il Oranje di Koeman sono, ancor prima che i favoriti del pronostico, chiamati a dimostrare il proprio notevole bagaglio qualitativo, mancato non poco nel percorso del torneo, almeno fino agli ottavi.

Passano circa settanta secondi dacché il francese Turpin dà inizio al match, quando Depay si sperimenta in un primo tentativo a rete: il suo destro è alto, ma gli Oranje approcciano da subito il match ingranando la quarta per tenere alto il controllo del pallone. Il centravanti di casa Atlético ci riprova, servito sugli undici metri, ma è ribattuto; poco dopo, è Gakpo ad avere un pallone insidioso sul mancino: troppo schiacciato il tiro, che finisce a lato, ma s’alza contestualmente la bandierina del guardalinee a segnalare il fuorigioco del venticinquenne del Liverpool. Al 10’, la Turchia inizia ad alzarsi: prima, spinge Yılmaz, fermato da de Vrij con reciproco strattonamento al limite dell’area olandese, ma Turpin lascia correre.

Gioco

È poi di Özcan il primo tentativo a rete, che sgancia un destro forte ma impreciso. Risponde, un minuto dopo, Simons – che, al 30’, sarà il primo ad iscriversi sul tabellino degli ammoniti – col destro ma il pallone è alto. Gli Oranje cercano, non senza fatica, di tenere il pallino del gioco, con un possesso palla corale e propositivo; ma la Turchia di Montella sa temporeggiare, resistere chiudendosi a riccio – esemplare l’intervento di Kadioglu su Bergwijn – in fase di non possesso, e soprattutto affondare con le ripartenze sulla corsia di destra, dove Yılmaz apre spazi. Alla mezz’ora, sono i turchi a crescere davvero: dopo un paio di corner ed una punizione conquistata, il ritrovato Çalhanoğlu pennella un tocco delizioso sul quale Bardakcı non arriva per un soffio. È però questione di minuti: altro calcio d’angolo, altra ribattuta – Güler si ritrova il pallone fra i piedi e crossa col destro per Akaydin, che sfonda di testa e supera Verbruggen. Gelo sugli Oranje. È ancora una volta un difensore a guidare la Turchia: 0-1 clamoroso.

Nei due di recupero concessi da Turpin, è comprensibilmente l'Olanda a lanciarsi tutta in avanti, nel tentativo disperato di riportare – prima dell’intervallo – la situazione nuovamente in parità; ma il muro turco pare insuperabile.

Gol Turchia

L’Olanda in (rimonta) semifinale, vent'anni dopo

Il rientro in campo alla ripresa mette già una serie di punti – anche se non (ancora) abbastanza fermi – all’andamento del match: perché l’Olanda la vuole riprendere ad ogni costo, nonostante gli sforzi turchi paiono rendere ancora più ardua l’impresa del team di Koeman. Il primo cambio è proprio di casa Oranje: il subentrato Weghorst è subito protagonista, al 50’, quando appoggia di testa per Depay che, a due passi da Günok, fallisce il tap-in; così come tre minuti dopo, su un cross tagliato di Gakpo – l’attaccante del Burnley è anticipato ma Turpin non concede (ingiustamente) il calcio d’angolo. Poi, però, il pericolo vero è dall’altra parte: Arda Güler sfiora difatti il raddoppio, da punizione diretta – il suo mancino teso rasoterra si ferma sull'esterno del palo (forse sfiorato da medio ed indice di Verbruggen). A questo punto, l’Olanda pare davvero in blocco: le azioni sono sì prolungate e propositive, come lo scambio interessante al 62’ tra Depay e Gakpo, ma piuttosto disperate nel tentativo di trovare spazi che la Turchia proprio non concede. Addirittura la velocità di Yılmaz costringe van Dijk ad un intervento falloso da chiaro cartellino giallo: è il terzo ammonito, in una platea tutta in arancione fin qui.

Al 65’, un altro fulmine a ciel sereno rischia di ferire gli olandesi: su ribattuta, Yıldız lancia un missile sui guantoni di Verbruggen e poi van Dijk è costretto a spedire in corner il pericoloso pallone vagante. A questo punto, però, quasi inaspettatamente l’Olanda – forse trascinata da un pubblico più che mai chiassoso – inizia a crescere e, forse, crederci davvero. Ci crede talmente tanto che prima Weghorst fallisce un tap-in fornitogli da Depay al volo; poi, però, dal corner che immediatamente ne segue, le retrovie turche si dimenticano Stefan de Vrij in area – il difensore dell’Inter stacca alla perfezione di testa e buca la rete di Mert Günok. 1-1.

Mentre Koeman e Montella risistemano le rispettive formazioni con una serie forsennata, di qui in avanti, di cambi, succede l’impensabile: a sei minuti scarsi dal pareggio, gli Oranje spingono forte e trovano il vantaggio, portandosi a casa la rimonta forse più importante degli ultimi vent’anni. Così, una sponda di Weghorst per Reijnders crea spazio allargando su Dumfries, che a sua volta vede Gakpo e lo serve – l’ultimo tocco sul pallone spinto in porta è in realtà di Mert Müldür, ma la festa è tutta del classe ‘99.

Gli ultimi dieci minuti – considerando anche i 5 di recupero comminati da Turpin col quarto uomo – sono un braccio di ferro al cardiopalma: la Turchia ci prova, con le unghie e con i denti, aggrappandosi ad ogni pallone; gli schemi saltano, le squadre si allungano e restringono, le teste del pubblico si muovo forsennatamente a destra e sinistra come ad omaggiare Wimbledon. Il miglior subentrato di giornata, van de Ven, s’immola in una parata di corpo a difesa della porta di Verbruggen, che poi nel primo di recupero salva ancora i suoi; dall’altra parte, Günok tiene in piedi i suoi, quando Gakpo, ad un minuto dal novantesimo, lancia un vero missile terra-aria. Al 90’, quando un ennesimo pallone dentro di Çalhanoğlu trova la testa di Aktürkoğlu ma esce di poco, i tifosi turchi sembrano mollare. Contrasti, proteste, nervosismo altissimi: tanto che Montella è ammonito e addirittura Yıldırım espulso, quando si entra negli oltre sei effettivi di recupero. Al triplice fischio di Turpin, non c’è proprio nulla da fare: la festa, per quanto sofferta, è tutta dell’Olanda, che dopo vent’anni ritrova una semifinale europea.

Il tabellino del match

OLANDA (4-2-3-1) – Verbruggen; Aké (73' van de Ven), van Dijk, de Vrij, Dumfries; Reijnders (73' Veerman), Schouten; Bergwijn (46’ Weghorst), Simons (87' Zirkzee), Gakpo; Depay (87' Frimpong). Allenatore: Ronald Koeman

TURCHIA (4-2-3-1) – Mert Günok; Kadioglu, Abdülkerim Bardakcı, Akaydin (82' Tosun), Müldür (82' Çelik); Özcan (77' Yokuşlu), Ayhan (89' Kılıçsoy); Yıldız (77' Aktürkoğlu), Çalhanoğlu, Güler; Yılmaz. Allenatore: Vincenzo Montella

Marcatori: 35’ Akaydin (T), 70’ de Vrij (O), 76’ aut. Mert Müldür (T)

Ammoniti: 30' Simons (O, 54’ Aké (O), 64’ van Dijk (O), 90'+3' Tosun (T)

Espulso: 90'+6' Yıldırım (T)

Arbitro: Clément Turpin (Francia)

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