Mentre il calcio tedesco è scosso dalle proteste dei tifosi contro la vendita a investitori esteri di parte dei diritti televisivi, la Premier League continua a cercare modi creativi per aumentare gli incassi. Stavolta, però, si è forse esagerato. Il Chelsea ha infatti battuto il record per il biglietto più caro per una partita di campionato. Per seguire i Blues contro il Manchester United da una posizione privilegiata dovrete spendere quasi 5.000 sterline, una cifra tanto più assurda considerato il momento orribile che sta vivendo l’undici di Mauricio Pochettino.
Una escalation assurda
A suscitare le reazioni inviperite degli amanti del calcio di una volta è il fatto che non si tratta dei famigerati pacchetti hospitality, esperienze che includono spesso la cena nel ristorante dello stadio e l’accesso ai cosiddetti sky boxes, aree extra-lusso separate dal pubblico normale, spesso acquistate a prezzi esorbitanti da imprese per invitare possibili clienti. Le quasi cinquemila sterline includono solo l’accesso allo stadio e la possibilità di sedere in un settore specifico dello Stamford Bridge, il Dugout Club, sistemato strategicamente proprio alle spalle della panchina del Chelsea, a pochi metri dai giocatori. In realtà, fino a pochi mesi fa, questi posti non avevano niente di particolare, a parte la possibilità per i più esagitati di protestare vivacemente contro l’allenatore. L’idea di trasformare questo settore specifico in una zona particolarmente cara è stata realizzata all’inizio di questa stagione, salutata con indignazione e vivaci proteste dai fedelissimi del Chelsea.
La trovata della nuova proprietà americana è stata accompagnata da alcuni benefit per giustificare in parte il prezzo assurdo. Sul sito internet della società, si legge che i posti a sedere sono “lussuosi ed imbottiti”, molto più comodi delle normali seggioline ma che il fortunato acquirente potrà anche “salutare la squadra nell’area di arrivo dei giocatori” ed avere accesso a bordo campo per assistere dal vivo al riscaldamento pre-partita. Sicuramente un’esperienza particolare, di solito aperta solo a noi giornalisti, ma abbastanza per giustificare un prezzo del genere? Il bello è che il prezzo non è fisso per tutta la stagione ma varia a seconda dell’importanza della partita. Se per lo scontro con il Newcastle di Tonali il biglietto costava circa duemila euro, l’incrocio con i Red Devils vale due volte e mezzo di più. Tutto lecito, ovviamente, visto che di milionari Londra è piena ma farlo proprio mentre il Regno Unito soffre per l’inflazione, con milioni di famiglie che non sanno come pagare le bollette, non è il massimo in quanto a sensibilità.
Il calcio solo per pochi
Sul fatto che il calcio sta diventando sempre più inavvicinabile si scrive da anni ma la deriva successiva alla grave crisi finanziaria dovuta alla pandemia e, soprattutto, all’ingresso di proprietà statunitensi sta facendo aumentare a dismisura le proteste. Quegli stadi della Premier League tanto ammirati alle nostre latitudini, sono sempre meno alla portata dei tifosi veri, gente normale, working class, che fino a non molti anni fa affollava le terraces degli impianti inglesi. Il lato popolare del calcio ha sempre meno spazio, prima con la scusa degli hooligan, poi con la necessità di tenere il passo delle ricchissime proprietà arabe. Gli eccessi, finora, erano riservati alle partite speciali, le finali di Champions League, dove è normale pagare migliaia di euro per un biglietto in tribuna ma i campionati erano finora riusciti ad evitare queste esagerazioni.
Comprare un season ticket, un abbonamento per seguire le partite di casa delle squadre di Premier, è diventato un lusso che pochi possono permettersi. Nonostante le promesse della scorsa primavera, il prezzo degli abbonamenti è salito ulteriormente, fino a sfiorare le mille sterline per alcuni settori dello Stamford Bridge. Le cose vanno ancora peggio per i tifosi dei Gunners: accedere allo splendido Emirates Stadium costa una fortuna, andando dalle 973 sterline dell’area riservata alle famiglie fino alle 1.895 sterline del Centre Upper, l’area più ricercata a disposizione dei tifosi normali. Se all’inizio la creazione di settori speciali era stata salutata come l’ennesima stranezza delle nuove proprietà, ansiose di massimizzare gli incassi al botteghino, la preoccupazione di molti è che il fenomeno si espanda sempre di più, imitando quello che è successo nelle arene degli sport a stelle e strisce.
Nonostante i Lakers non siano più quelli di Magic Johnson o Kobe Bryant, accedere allo Staples Center sta diventando proibitivo: il biglietto più economico costa circa 200 dollari ma sei talmente in alto da vedere poco o niente. Un biglietto a bordo campo, invece, può costare cifre ridicole: dai 12.000 dollari nella regular season ai 21.
500 pagati durante la serie dei playoff contro i Golden State Warriors. Un tempo pensavamo che eccessi del genere fossero solo “americanate”: purtroppo, forse, dovremo abituarci a fenomeni del genere anche nel calcio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.