I Mondiali di calcio regalano sempre rivelazioni e delusioni. Ci sono protagonisti, inaspettamente alla ribalta o al contrario grandi campioni, che deludono profondamente le attese, al punto che rigiocherebbero subito la competizione di nuovo. Anche Qatar 2022 non ha smentito questa solita tendenza. Vediamo chi sono i giocatori che meritano di finire dietro la lavagna.
Darwin Núñez (Uruguay)
L'attaccante del Liverpool ha giocato un Mondiale deludente, con tre partite disputate e zero gol fatti. Il ct Diego Alonso gli aveva affidato la guida dell'attacco, ruotando a turno le stelle ''anziane'' Luis Suarez ed Edinson Cavani. Ebbene nonostante il grande impegno mostrato, Núñez non è riuscito ad essere determinante, non riuscendo mai ad andare in gol.
Così nonostante la vittoria nell'ultima gara col Ghana, a causa della clamorosa vittoria della Corea del Sud contro il Portogallo, il giovane centravanti della Celeste ha dovuto lasciare la competizione anzi tempo, uscendo ai gironi. Davvero troppo poco per un calciatore, trasferitosi in estate al Liverpool per la bellezza di 75 milioni+bonus. Di sicuro a 23 anni, Núñez ha tutto il tempo davanti per rifarsi ma per adesso merita di finire dietro la lavagna.
No merecíamos este final pero el sueño terminó.
— Darwin Núñez (@Darwinn99) December 3, 2022
Perdón a todo el pueblo uruguayo pic.twitter.com/grmQeKxgeW
Kevin De Bruyne (Belgio)
Anche il centrocampista del Manchester City è stato uno delle grandi delusioni dei Mondiali. Svogliato, poco incisivo, non ha mai lasciato traccia durante le partite. Ma non solo, una sua intervista durante la competizione ha fatto molto clamore, rompendo l'armonia dello spogliatoio. Quel "siamo troppo vecchi per vincere il Mondiale" spiattellato senza alcuna remora ha creato grossi malumori nel gruppo, provocando la reazione di uno dei senatori Jan Vertonghen, che ha risposto per le rime al compagno di squadra.
La mancanza di coesione si è vista tutta sul campo con il Belgio, che solo dopo tre partite ha lasciato il torneo. Difficile scagionare De Bruyne per le sue parole fuori luogo, ma soprattutto sembra impossibile non evidenziare la differenza tra il calciatore ammirato nel Manchester City, sempre decisivo con gol e assist e quello spento, visto ai Mondiali. Qual è il vero De Bruyne?
Ready for my third World Cup! @BelRedDevils pic.twitter.com/WKvJzYw19c
— Kevin De Bruyne (@KevinDeBruyne) November 10, 2022
Harry Kane (Inghilterra)
Il capitano e simbolo dell'Inghilterra trova un posto tra i peggiori della classe a causa del rigore fallito contro la Francia. In realtà l'attaccante del Tottenham ha giocato un buon Mondiale. Quando non ha segnato, ha giocato per le squadra, servendo ai compagni di squadra svariati assist. Si è sbloccato contro il Senegal agli ottavi. Poi si è ripetuto ai quarti con la Francia su rigore, ma poi ha finito per rovinare tutto. Nella stessa partita, a pochi minuti dal termine, ha fallito un altro rigore, mandando alle stelle il possibile pareggio.
L'errore ha spianato la strada della semifinale alla Francia ed è costato l'eliminazione all'Inghilterra, confermando la maledizione della nazionale dei Tre Leoni per i calci di rigore. Forse è anche ingeneroso colpevolizzarlo troppo, in fondo come cantava De Gregori "non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore". Fatto sta però che questo rigore sbagliato resterà per molto tempo nella sua testa e in quella dell'Inghilterra, che deve ancora rimandare la vittoria in un Mondiale. Gli inglesi escono a testa alta ma con grande rammarico, proprio a causa dell'errore di Kane.
Absolutely gutted. We’ve given it everything and it’s come down to a small detail which I take responsibility for. There’s no hiding from it, it hurts and it’ll take some time to get over it but that’s part of sport. pic.twitter.com/lw5Esl4fnA
— Harry Kane (@HKane) December 11, 2022
Romelu Lukaku (Belgio)
C'è poco da fare l'annus horribilis di Lukaku è continuato anche a Qatar 2022. L'attaccante dell'Inter aveva vissuto la marcia di avvicinamento ai Mondiali come una corsa ad ostacoli. Praticamente mai in campo con i nerazzurri, eccetto qualche spezzone, aveva fatto di tutto per recuperare dai problemi muscolari e farsi trovare pronto. Ci è anche riuscito ma la partita con la Croazia resta inspiegabile per un giocatore del suo livello, nonostante la forma non ottimale fosse comprensibile.
Tre gol praticamente divorati, l'ultimo quando prova a segnare di petto con la porta spalancata invece che impattare di testa, ha davvero dell'incredibile. La sua disperazione nel post partita è naturale, perché nonostante il Belgio abbia deluso molto, trasformare almeno una di quelle occasioni avrebbero potutto la cambiare la storia dei Diavoli Rossi nel torneo. Archiviato il Mondiale, adesso non gli resta che concentrarsi sul resto della stagione con Inter. L'unica consolazione per Big Rom è che peggio di così non può andare.
#Lukaku in lacrime a fine partita, consolato da Thierry #Henry. Il Belgio era all'ultima giostra, la generazione d'oro è ormai al capolinea
— Daniele Mari (@marifcinter) December 1, 2022
#Hrv #Bel pic.twitter.com/zZgC3Hnega
Cristiano Ronaldo (Portogallo)
Nonostante i nuovi record personali e l'eliminazione ai quarti col Portogallo, anche Ronaldo merita di finire dietro la lavagna. Di fatto Ronaldo il suo Mondiale l'ha perso molto prima. L'ha perso con la reazione inspiegabile all'uscita dal campo contro la Corea del Sud. Un gesto illogico, che ha rotto l'armonia dello spogliatoio, proprio mentre poteva giocarsi la vittoria della Coppa del Mondo. Da quell'episodio in poi, si è parlato solo delle scelte di Fernando Santos che lo ha escluso dai titolari e della sua pretesa di voler giocare a tutti i costi, mettendo in ombra la squadra, che stava giocando a meraviglia.
Ma a deludere ancora di più è l'ipocrisia degli atteggiamenti. Dichiarare "ce l'avevo con un coreano" quando i labiali contro Santos sono chiarissimi. Oppure pubblicare post sui social in cui sbandiera la sua disponibilità verso i compagni di squadra, l'amore per la maglia del Portogallo quando in realtà dimostra l'esatto contrario.
E infine gli attacchi dei suoi familiari al ct, erano proprio necessari? Siamo sicuri che questo corto circuito mediatico non si potesse evitare? Le lacrime dopo l'eliminazione fotografano la disperazione di un campionissimo, che tra deliri e capricci, sta uscendo dal calcio che conta nella maniera peggiore. Dopo una carriera leggendaria, è davvero un peccato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.