"Godo per lo scudetto di cartone". Le parole di La Russa (e degli altri interisti vip)

Dopo vittoria contro il Milan e la grande festa nella notte a Piazza del Duomo, il presidente del Senato La Russa ci scherza su: "I milanisti chiederanno di abolire il derby..."

"Godo per lo scudetto di cartone". Le parole di La Russa (e degli altri interisti vip)
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Il 20° scudetto dell'Inter ha mandato in delirio il popolo nerazzurro. Una gioia incontenibile che ha visto migliaia di persone riverarsi in Piazza del Duomo, animando la festa fino a notte inoltrata con cori, fumogeni e fuochi d'artificio. Poi sono arrivati i giocatori che non hanno voluto mancare nel salutare i tifosi in festa. Un vero tripudio in attesa del vero bagno di folla di domenica con la gara contro il Torino, a cui seguirà la sfilata col pullman scoperto.

Grande gioia e soddisfazione anche tra i tanti interisti vip. Immancabile il commento di Ignazio La Russa a Rai Radio1, ospite di "Un Giorno da Pecora". "I satelliti si sono allineati e hanno messo in campo una probabilità su un milione: come si poteva pensare di vincere il ventesimo scudetto esattamente quando giochi contro il Milan, che ti riceve in casa da secondo in classifica? C'è una probabilità su dieci milioni. I satelliti però si sono allineati e sono spuntate due stelle..." le parole del presidente del Senato.

"So che i milanisti hanno avanzato una proposta - scherza -In un campionato ci sono troppe partite e propongono di abolirne due: i derby...". Sul cosiddetto scudetto di cartone invece:''Quello mi fa godere, quanto mi fa godere. É lo scudetto che ci inorgoglisce di più perché sancisce che noi eravamo gli unici di quelli in testa a non aver imbrogliato''. Polemica rilanciata stamane anche dall'ex presidente Massimo Moratti.

La Russa ieri sera ero alla stadio e ha confermato che a fine partita è stata messa una musica techno altissima per coprire la festa nerazzurra: "Una cosa vergognosa che però non dipende, credo, dal Milan, lì c'era una radio. Che voleva dire quella techno fortissima mezz'ora dopo la fine della partita?". Poi non ha festeggiato in strada, "sono andato coi giocatori e la dirigenza interista. A che ora sono tornato? Io alle tre, mio figlio, che era con me, alle sei...".

Enrico Mentana, altro interista doc, spiega aLaPresse: "Ho visto vincere all'Inter la prima coppa Intercontinentale nel 1964, ero già appassionato da anni perché ho visto vincere lo scudetto, il primo scudetto dell'era Herrera nel 62-63, l'anno dopo ho visto in televisione a Vienna vincere la coppa dei campioni contro il Real Madrid".

"Sono interista e lo dico con orgoglio - sottolinea il direttore del TgLa7 -anche se penso sempre ai tifosi di squadre minori che hanno lo stesso diritto al tifo, dal Bressanone al Catanzaro. Il tifo è una cosa che cresce soprattutto con i dolori, con le sconfitte, perché è lì che scatta l'empatia. È troppo facile fare il tifo per una squadra che vince. Che vince sempre. Il tifo è uno stato d'animo, puoi arrivare quarto, decimo o ventesimo, puoi amare tantissimo un giocatore e poi l'anno successivo lo cedono e ti accorgi che non ti frega più niente di lui. Il tifo è un'educazione sentimentale".

"Questo campionato - conclude Mentana -fa parte di quei campionati, come è accaduto l'anno scorso con il Napoli, che assomigliano a quei libri gialli di cui sai già chi è l'assassino. L'Inter ha dominato, ha vinto tante partite e tutti gli scontri diretti con le altre pretendenti, sono quelle annate che è facile capire come va a finire, che vanno così".

Anche Valentino Rossi è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per celebrare la vittoria dello scudetto dell'Inter: "In questa annata ci sono stati un sacco protagonisti. Tantissimi giocatori che hanno giocato bene e mi sono piaciuti molto: Dimarco, Mkhitaryan, Thuram. Ma secondo me l'uomo dell'anno è Lautaro Martinez, con i suoi gol ci ha portato su. È riuscito a segnarne tantissimi, tutti belli. Quindi il protagonista principale è stato lui".

"Io sono interista dal 1998 - spiega il 'Dottore' - perché da

giovane ero sampdoriano. Ma dal '98, quando è arrivato Ronaldo il Fenomeno all'Inter, mi sono appassionato moltissimo di calcio, sono andato a vederli molte volte a San Siro e quindi da lì sono molto molto interista".

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