I club continuano a ballare sul Titanic del calcio

Bilanci diasastrosi e l’assoluta impunità gestionale dei dirigenti. Davanti a tutto questo non si sente alcun campanello d’allarme della Federcalcio

I club continuano a ballare sul Titanic del calcio
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Continua la splendida crociera dei passeggeri sul piroscafo del calcio italiano. Ho usato apposta il sostantivo antico perché trattasi di nave a vapore, fa fumo e nasconde i problemi seri. È spaventosa la situazione debitoria dei club, illustrata dagli eccellenti colleghi di Calcio e Finanza, in un sistema finanziario normale i libri di quasi tutte le società sarebbero già in tribunale, i debiti sono come minimo pari al fatturato e già questo è grave ma risultano situazioni clamorose dinanzi alle quali sorge il dubbio di una complicità o di un silenzio omertoso degli organi di controllo.
Se è vero che alcuni club hanno abbassato, in percentuale, i loro debiti, la Juventus del 19%, la Fiorentina del 17, l’Inter del 9, è vero che l’Atalanta li ha visti aumentare del 36% e il Milan del 29%. Ciò che spaventa sono le cifre di tre grandi società: l’Inter guida la classifica della paura con 734,8 milioni di debiti, abbondantemente al di sopra del fatturato, seguita dalla Juventus a 639 milioni con uguali dati terribili se si pensi che gli azionisti hanno provveduto a più aumenti di capitale per 900 milioni, dunque i debiti sarebbero di 1500 milioni pari, per l’equivalenza con la lira, a 3mila miliardi!!!
Se la Juventus dispone di una famiglia alle proprie spalle che copre gli squilibri contabili non si può dire lo stesso di altre proprietà che o appartengono a fondi o non hanno voluto per ora rifinanziare il capitale, la Roma su tutti e poi lo stesso Milan.

Il quadro è clamoroso ma sul Titanic le danze non si fermano, le operazioni dell’ultimo mercato confermano, al di là delle formule di prestiti e pagamenti in comode rate, l’assoluta impunità gestionale dei dirigenti del nostro calcio, senza alcun campanello d’allarme della federcalcio. E i naviganti hanno anche il coraggio di chiedere sovvenzioni e agevolazioni fiscali. Cose dell’altro mondo direte voi. No, cose del mondo calcio.

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