"Il Suv di Immobile andava a 80 all'ora". Il tram, l'incrocio e il semaforo: le indagini

Si valutano i tempi del semaforo, con il giallo che dura poco più di tre secondi, e la velocità del Suv del calciatore. Secondo uno studio, il calciatore procedeva a 80 all'ora

"Il Suv di Immobile andava a 80 all'ora". Il tram, l'incrocio e il semaforo: le indagini

Gli agenti della municipale stanno indagando per ricostruire le esatte dinamiche che hanno visto il calciatore della Lazio Ciro Immobile e le sue figlie coinvolti in un pericoloso incidente. Gli inquirenti si stanno concentrando su due dettagli fondamentali, che potrebbero aver determinato lo schianto con il tram: i tempi del semaforo, e la velocità a cui viaggiava il bomber della Lazio. Secondo gli esperti del sito CityRailways, il Suv andava a 80 km all'ora, ben oltre il limite.

Un incrocio-trappola

Per chi la conosce, la zona in cui si è verificato l'incidente non è priva di insidie. In particolare l'inrocio di piazza delle Cinque Giornate viene considerato una vera e propria trappola. Tanti i semafori sincronizzati fra loro. Per non parlare della visibilità limitata da un gruppo di cipressi che si trovano proprio al centro della pizza.

Non si tratta, fra l'altro, di un'area molto controllata. C'è solo una telecamera di sorveglianza, che viene accesa solo di notte per controllare i mezzi pesanti (autobun e camion) che imboccato il sottopasso verso il centro della città.

Ci vuole attenzione anche per imboccare le corsie laterali di lungotevere Michelangelo. Solo pochi anni fa, parliamo del febbraio 2020, il 62enne Enrico Cavaglià ha perso la vita dopo essere stato investito da una Mercedes.

La velocità del Suv

Un dato su cui si ragiona è la velocità a cui stava procedendo il giocatore della Lazio. In quel tratto di strada il limite previsto è di 50 chilometri orari. Secondo i calcoli effettuati dal sito CityRailways, portale indipendente che tratta argomenti di urbanistica e trasporto collettivo, il mezzo di Ciro Immobile viaggiava a 80 all'ora, ben sopra il limite consentito.

Si tratta di un'ipotesi che gli esperti del sito hanno elaborato basandosi su calcoli matematici, e poi proposto su Facebook. "In attesa degli accertamenti, si può stimare quale sia stata la velocità dell'auto al momento dell'impatto noto il peso del tram (30.500 kg di tara più circa 25 persone a bordo, ripartiti su 2 carrelli) e la velocità minima che questo avrebbe avuto nel procedere nell'attraversamento: essendo presente un flesso dei binari nell'ingresso di Ponte Matteotti, non poteva essere superiore ai 20 km/h", si legge nel post. "Considerando per il Land Rover e le 3 persone a bordo un peso di circa 2.600 kg e un angolo di incidenza di circa 40°, affinché l'impulso al tram fosse tale da causarne lo svio, la velocità di impatto deve essere stata superiore a circa 80 km (79,7 km/h per la precisione, secondo i calcoli)".

Il ruolo del semaforo

Come spiegato da Il Corriere della sera, la zona è disseminata di semafori fra loro sincronizzati. Gli inquirenti si stanno concentrando su quello presente sul lungotevere delle Armi. Quel semaforo è noto per avere un "giallo" di brevissima durata, circa tre secondi. Per il Codice della strada si tratta di un tempo accettabile, eppure proprio i tempi potrebbero aver determinato il gravissimo incidente di domenica scorsa.

Nel caso in cui il tram fosse passato col verde, considerato che il mezzo impiega circa 13 secondi per raggiungere il luogo in cui si è verificato lo schianto, allora l'altro veicolo, quello proveniente dal lungotevere, avrebbe dovuto già avere il rosso.

Nel caso opposto, il tempo di percorrenza del mezzo Atac sarebbe stato molto ridotto. E se Immobile fosse partito col giallo, gli sarebbero rimasti pochi secondi prima di trovarsi con il convoglio di fronte.

L'allarme dei tassisti

Già prima dell'incidente di domenica erano state tante le segnalazioni sul semaforo in esame. Sui social, in particolare Facebook, tanti tassisti lanciavano avvisi fra di loro, spiegando di avere dei problemi. "Quel semaforo ha qualcosa che non quadra", riporta Il Messaggero.

A essere attenzionato era proprio il semaforo di viale delle Milizie, quello da cui proveniva il tram della linea 19 contro cui ha impattato il Suv di Immobile. "Il verde scatta ogni due rossi dall'altra parte (lungotevere delle Armi), si formano file chilometriche, quell'incrocio ha problemi di sincronizzazione da giorni", scriveva un tassista, confrontandosi in chat con gli altri colleghi. "Proprio così, quel semaforo ha sbroccato", gli rispondeva un altro automobilista.

Considerato ciò, per i tassisti è probabile che sia Immobile che il macchinista Atac siano passati col verde. "Quel semaforo era andato in crash", affermano. Fra le cause, forse la tanta pioggia degli ultimi giorni. "Poteva accadere a noi che siamo un servizio pubblico e sicuramente le nostre scatolette non sono un Land Rover Defender", spiegano, preoccupati. "Se ci chiamano a testimoniare noi andiamo. C'era un problema e qualcuno doveva intervenire".

Eppure, fonti della municipale, hanno spiegato che il semaforo era perfettamente funzionante: "Se uno aveva il verde, l'altro aveva il rosso e doveva fermarsi".

Le versioni

Intanto sono state ascoltate entrambe le versioni delle persone coinvolte, così come dei testimoni che hanno assistito all'incidente. Secondo Immobile e il suo avvocato Erdis Doraci, il tram sarebbe passato con il rosso.

Interrogato dagli inquirenti, tuttavia, il macchinista Atac, un uomo di 45 anni, ha ribattuto di essere certo di essere partito con il verde. Il Land Rover Defender di Immobile si sarebbe schiantato contro il tram "come un missile".

Ci sono poi tre testimoni che affermano che il tram era fermo, e l'incidente si sarebbe verificato appena questo si è rimesso in moto, verso ponte Matteotti.

Insomma, tante le versioni fra cui fare chiarezza.

A occuparsi del caso sono i vigili urbani del I Gruppo Prati. La municipale non sta tralasciando nulla: sono stati esaminati anche i telefoni cellulari di entrambi i conducenti, per comprendere se i dispositivi sono stati utilizzati durante la guida.

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