Inchiesta sul Manchester City: rischia anche Mancini?

L'inchiesta sul club inglese rischia di mettere nei guai anche il ct della Nazionale, che avrebbe beneficiato di un contratto segreto per aggirare il Fair Play Finanziario

Inchiesta sul Manchester City: rischia anche Mancini?

Il Manchester City dovrà difendersi dalle accuse mosse dalla Premier League in Tribunale. Si preannunciano tempi difficili per la squadra di Pep Guardiola dopo l'inchiesta che ha travolto i vertici del club dell'Abu Dhabi United Group.

Secondo la Bbc al vaglio degli inquirenti ci sarebbero anche gli stipendi percepiti da Roberto Mancini, alla guida del club dal 2009 al 2013. La Premier intende dimostrare come l'ingaggio dell'attuale Ct della Nazionale fosse in realtà raddoppiato sulla base di un contratto segreto con una compagnia di Abu Dhabi.

Il "contratto segreto" di Mancini

È uno dei documenti che mette in serio pericolo il club di Manchester. Secondo quanto rivelato da Der Spiegel, Mancini avrebbe firmato due contratti, uno da allenatore del City e uno come special adviser dell'Al Jazira Sports and Cultural club, altra società dello Sceicco Mansour, che avrebbe contribuito allo stipendio del tecnico con 1.75 milioni di sterline all'anno più di quanto il tecnico ricevesse come salario.

In una mail inviata da un membro dell'esecutivo del City ai suoi colleghi (resa nota da Der Spiegel) veniva esplicitato questo continuo scambio di denaro: in sostanza i Citizens inviavano somme di denaro all'Al Jazira utilizzando come tramite l'Abu Dhabi United Group, la holding proprietaria del club. Una scorciatoia per scavalcare gli ostacoli del Fair play finanziario e mantenere i conti economici nei parametri consentiti.

Da questo documento sono emerse anche altre somme come bonus per il tecnico azzurro, come 4,5 milioni di euro per la vittoria in Premier League e 3,3 milioni di euro per la Champions League, mentre nell’accordo erano previsti importi per otto voli, su base annuale base, tra Manchester e l’Italia per lui e la sua famiglia, 8.400 euro al mese per le spese vive e sei biglietti per ogni partita casalinga.

L'inchiesta sul Manchester City

Tutto è partito da un'inchiesta pubblicata 5 anni fa da Der Spiegel. Da lì Premier e Uefa hanno condotto un’indagine sul City, che ha portato dapprima la stessa Uefa a escludere il club dalle Coppe per due anni: pena poi ridotta a una sola ammenda dalla Cas, Court of Arbitration for Sport. Alcuni reati, secondo la Corte d’appello, non erano dimostrabili, altri erano caduti in prescrizione. Prescrizione che invece nei regolamenti Premier non esiste, ecco perché la luce rimane accesa sull'intero periodo preso in esame (2009-2018).

La Premier con una nota ufficiale ha chiarito i capi di accusa accusando il City di non aver comunicato correttamente i compensi all’allenatore tra il 2009 e il 2013 - ossia a Mancini - e ai giocatori tra il 2010 e il 2016. Presunti reati in materia di bilanci e negli accordi con Uefa portano a 130 le violazioni di cui il City è accusato. Sarà una commissione indipendente a giudicare. Le ipotetiche pene vanno da sanzioni pecuniarie a penalizzazione in punti fino alla revoca dei titoli e anche alla richiesta di sospendere o escludere il club dalla Premier.

I tempi non sono prevedibili, ma si ritiene non siano brevi.

Di conseguenza difficilmente l’eventuale pena ricadrebbe sulla stagione in corso. Premier e City, dopo la sentenza, potranno far ricorso alla Corte d'appello interna. Di sicuro, prima di arrivare alla parola fine, la strada è ancora lunga.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica