L’Inter certo non si immaginava di iniziare il mese chiave della propria stagione con un passo falso proprio tra le mura amiche. Nonostante aver creato una quantità industriale di occasioni, gli attaccanti nerazzurri non riescono a superare una Fiorentina coraggiosa, precisa e attenta. Davanti al tutto esaurito di San Siro grande spettacolo, intensità da finale ma, alla fine, il gran gioco delle due squadre si infrange sulle rispettive difese. A fare la differenza, come capita spesso e volentieri, un episodio.
Su uno dei tanti calci d’angolo, Cabral la spizza di testa. Onana respinge bene ma proprio dalle parti di Bonaventura che insacca. Il forcing finale dell’Inter, con Inzaghi che schiera un inedito tridente con Lukaku, Lautaro Martinez e Dzeko, non riesce però a trovare spazi in una retroguardia viola da applausi. Finisce 1-0; terzo passo falso consecutivo per i nerazzurri, ottava vittoria tra campionato e coppa per una Fiorentina in gran forma.
La partita
A complicare l’avvicinamento alla prima gara di un aprile decisamente da bollino rosso, le tante assenze chiave cui Inzaghi deve trovare soluzioni efficaci. Fuori D’Ambrosio per squalifica, ma a farsi sentire saranno le assenze al centrocampo. Dimarco non ce la fa ma forse potrebbe tornare in tempo per l’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. Niente da fare invece per Skriniar e Calhanoglu.
Nel terzetto difensivo il tecnico nerazzurro conferma la fiducia a Darmian mentre Acerbi vince ancora il ballottaggio con De Vrij. Fondamentale sarà il rientrante Brozovic in regia, con Dumfries e Gosens a spingere forte sulle fasce. Novità dell’ultim’ora in avanti, dove Lautaro Martinez, non al massimo, parte dalla panchina. Torna titolare quindi il Tucu Correa a far coppia con un Lukaku caricato a pallettoni dai gol col suo Belgio. Dzeko, non al meglio, pronto a dare una mano nel caso la partita dovesse complicarsi.
Situazione meno complicata per Vincenzo Italiano, che non può contare sulla fantasia di Jovic e sullo sfortunato Sirigu, fuori per almeno qualche mese. Duncan non ce la fa, ma in vista della semifinale d’andata contro la Cremonese, il tecnico viola sceglie di affidarsi a chi è restato a disposizione nella pausa nazionali. Panchina quindi per Milenkovic, al centro giocano Martinez Quarta e Igor. Al centrocampo, sorpresa dell’ultim’ora con l’esclusione di Amrabat a favore di Castrovilli. Ikoné e Saponara proveranno a pungere dalle fasce mentre il solito Bonaventura avrà il ruolo di innescare le puntate in area di Cabral. Pronti ad entrare a partita in corso gli ottimi Barak e Nico Gonzales, per una partita che si annuncia complicata.
Tanta intensità, poca precisione
La Fiorentina arriva al Meazza con sette vittorie tra campionato e coppa alle spalle. L’obiettivo dell’undici viola è quello di portare a casa tre punti e portarsi a distanza di tiro sulla Juventus. L’undici di Italiano di solito con le grandi soffre assai ma ha recentemente battuto il Milan. La partenza è quindi interessante, con la Fiorentina che prova subito ad impegnare Onana, senza però riuscire ad inquadrare lo specchio della porta.
Viste le pesanti sconfitte contro Spezia e Juventus, i padroni di casa sono decisamente più propositivi e spingono forte nei primi dieci minuti. Terracciano, però, è raramente impegnato, visto che palloni buoni per Lukaku non se ne vedono molti. Poco alla volta, però, l’undici di Inzaghi riesce ad alzare il ritmo ma gli ospiti rispondono ordinati. Basta però una sola imprecisione a centrocampo perché la Viola si renda pericolosa: Biraghi dalla fascia mette un buon cross per Castrovilli, botta dal limite quasi a colpo sicuro ma Onana si supera. Il pallone s’impenna e Bastoni non riesce a liberare: per fortuna il portiere dell’Inter riesce a sventare il tap-in. Ancora decisivo il guardiameta nerazzurro ma la Fiorentina c’è.
Gli ospiti sono particolarmente pericolosi dalle fasce, quando Saponara e Ikoné trovano spazio ma gli uomini di Italiano non riescono a sfruttare i calci piazzati. L’Inter trova qualche buona ripartenza quando un tacco di Lukaku libera Dumfries: l’olandese però non riesce a rimetterla in area, vanificando una buona occasione. La Fiorentina pressa bene e complica non poco la costruzione del gioco dell’Inter, costretta spesso e volentieri a cercare di saltare un centrocampo affollato. La Viola, però, trova ripartenze decisamente pericolose, mancando però di precisione nei cross dal fondo.
Tanti angoli da entrambe le parti, ma a minacciare la porta di Terracciano ci pensa una cavalcata memorabile di Mkhitarian: palla riconquistata sulla tre quarti, semina Igor, Dodo e si presenta a tu per tu con il portiere viola. Sulla respinta prova addirittura una rovesciata ma colpisce solo l’esterno della rete. Gran bell’azione quella del georgiano ma ora l’Inter pressa con maggiore intensità a centrocampo, recuperando palloni buoni. Su uno di questi Dumfries si porta sul fondo e prova ad alimentare la corsa di Lukaku sul secondo palo: pallone un filo lungo ed il belga non ci arriva. L’olandese ci riprova pochi minuti dopo e stavolta trova il centravanti in area: Lukaku semina i difensori ma ritarda un attimo nel tirare, Mkhitarian gli soffia il pallone ma non punge.
L’Inter continua ad affidarsi alle ripartenze, puntando sulla fisicità di Lukaku e la Fiorentina è costretta ad arretrare parecchio. Dopo una mezz’ora a ritmi forsennati entrambe le squadre tirano un attimo il fiato, ma la partita rimane molto piacevole. La Viola rialza la testa e crea qualche occasione dalla distanza, ma senza mai riuscire ad impensierire davvero la porta di Onana. L’Inter risponde con qualche contropiede rischiando tantissimo al 38’: serie di colpi di testa che armano il destro di Saponara.
Bastoni ci mette il piede ed il rimpallo arriva dalle parti di Ikoné: il laterale ritarda qualche decimo di secondo e perde il momento giusto per ribadirla in porta. L’Inter si chiude bene e trova spazio per le ripartenze, sempre però poco precise. Finale di tempo di grande intensità tra due squadre che si affrontano a viso aperto a caccia dei tre punti. Tante occasioni, bello spettacolo ma la prima frazione si chiude a reti inviolate. Vedremo se nel secondo tempo i due tecnici inizieranno a pensare alla Coppa Italia o si giocheranno il tutto per tutto.
L'Inter crea, Bonaventura segna
Al rientro dagli spogliatoi Italiano cambia qualcosa: fuori l’acciaccato Martinez Quarta, visto il taglio al ginocchio del primo tempo, torna in campo Milenkovic, rientrato tardi dalla nazionale. Inzaghi spera che anche nella seconda frazione Brozovic e Dumfries continuino a fare il diavolo a quattro e che, magari, Lukaku riesca finalmente a concretizzare le buone cose che ha fatto vedere. Il primo squillo lo mettono i padroni di casa con un bel cross del capitano Brozovic che trova sul palo lontano Robin Gosens: il tedesco prova un intervento acrobatico ma non riesce a mettere la palla dalle parti di Terracciano.
Sul rovesciamento di fronte, buona occasione per la Viola con Castrovilli che indovina un tiro a giro dalla tre quarti: Onana la battezza bene ma la sfera sfila davvero a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. Al 49’ occasione monumentale per i padroni di casa: Gosens trova spazio sulla sinistra, passaggio a Bastoni che mette un cross rasoterra invitantissimo. Lukaku, tutto solo, non riesce incredibilmente a deviarla in porta. La difesa viola tira un enorme sospiro di sollievo; il belga non è solito fare regali del genere in area piccola.
La Fiorentina, però, non rinuncia a proporsi in avanti, trovando finalmente qualche varco nella retroguardia nerazzurra, finora quasi perfetta. Al 52’, però, arriva l’imprecisione che potrebbe costare carissimo all’undici di Inzaghi. Ennesimo calcio d’angolo di Biraghi che finisce sulla testa di Cabral: bella la spizzata del brasiliano sul secondo palo ma Onana mette l’ennesima paratona. Per sfortuna del portiere dell’Inter, però, da quelle parti c’è Bonaventura. L'ex rossonero si libera un minimo da Bastoni e la incorna in fondo al sacco. Uno a zero, risultato che premia forse oltre ai propri meriti una Fiorentina che ha avuto il grande merito di non farsi schiacciare in difesa dall’irruenza dei padroni di casa.
L’Inter si rovescia in avanti a caccia del pareggio, aprendosi però a qualche contropiede degli ospiti. Ancora una volta, però, i nerazzurri trovano i varchi giusti per alimentare le corse di un Lukaku voglioso di vendicare qualche imprecisione di troppo. Al 58’ si guadagna una punizione dal limite dell’area che prima s’infrange sulla barriera, poi fornisce un pallone d’oro a Barella. Gran bel tiro al volo quello dell’azzurro, ma la sfera si stampa sul palo. Sfortunato in questo caso l’undici di Inzaghi, che ha creato una marea di occasioni.
Squadre leggermente sfilacciate e la Fiorentina trova una chance d’oro per raddoppiare: Bonaventura alimenta Ikoné ma il suo sinistro è poco preciso. Inzaghi prova ad approfittare del momento di stanca con un triplo cambio: fuori Correa, Bastoni e Gosens, dentro Lautaro Martinez, De Vrij e Bellanova. L’Inter si rende subito pericolosa con Dumfries che si fa largo tra due difensori e prova ad impegnare Terracciano: il tiro, però, è da dimenticare. Qualche polemica per una trattenuta di Lautaro in area, ma l’arbitro Maresca lascia correre. Italiano butta dentro Amrabat e Sottil per gli ottimi Saponara e Castrovilli.
La LuLa prova ad aumentare la pressione in avanti, ma la Fiorentina continua a difendersi con ordine. I padroni di casa non riescono però a sfruttare i calci piazzati, infrangendosi contro una retroguardia viola compatta e attenta. La palla buona arriva sui piedi di Bellanova su un bel cross del solito Dumfries: Dodo e Terracciano riescono ancora a negare la gioia del gol all’Inter. Con l’ingresso di Barak e Ranieri, la Viola passa alla difesa a tre per resistere al prevedibile assalto all’arma bianca dei padroni di casa. Inzaghi si gioca il tutto per tutto, buttando dentro anche Asllani e Dzeko per passare quindi ad un tridente “pesante”. Il forcing finale dell’Inter non risolve molto, producendo solo una mezza occasione per il solito Lukaku, in posizione però irregolare. Ranieri, comunque, aveva sventato il pericolo. L’ampio recupero concesso da Maresca non serve. Finisce con l’ennesima delusione per l’Inter, che non poteva iniziare in maniera peggiore questo Aprile di fuoco.
Il tabellino
INTER (3-5-2): Onana; Darmian, Bastoni (64’ De Vrij), Acerbi; Dumfries, Barella, Brozovic (77’ Asllani), Mkhitaryan (77’ Dzeko), Gosens (65’ Bellanova); Lukaku, Correa (65’ Martinez). A disposizione: Handanovic, Carboni, Bellanova, Asllani, Gagliardini, Zanotti, Dzeko, De Vrij, Martinez, Cordaz. Allenatore: Simone Inzaghi
FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Dodo, Martinez Quarta (46’ Milenkovic), Igor, Biraghi; Castrovilli (66’ Amrabat), Mandragora (75’ Ranieri), Bonaventura; Ikone (75’ Barak), Cabral, Saponara (66’ Sottil). A disposizione: Vannucchi, Amrabat, Venuti, Brekalo, Ranieri, Kouamé, Gonzalez, Milenkovic, Barak, Terzic, Bianco, Cerofolini. Allenatore: Vincenzo Italiano
Marcatori: 53' Bonaventura (F)
Ammoniti: 57’ Castrovilli (F), 76’ Brozovic (I), 78’ Amrabat (F), 90+3’ Acerbi (I)
Espulsi: n/a
Arbitro: Fabio Maresca (sezione di Napoli)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.