Dopo un Derby d’Italia, difficile che manchino le polemiche. Anche se la partita di domenica sera all’Allianz Stadium non ha visto episodi particolarmente controversi, le ruggini tra le tifoserie di Juventus e Inter sono difficili da dimenticare. Anche un personaggio di spicco come il presidente del Senato Ignazio La Russa, noto per la sua fede nerazzurra, non riesce proprio a mettersi dietro certe "ingiustizie" del passato. Ecco perché, lunedì mattina, durante un evento a Milano, ha fatto una battuta scherzosa che sicuramente non sarà ricevuta bene dagli juventini: avrebbe fatto volentieri il ministro dello Sport solo per andare contro alla Juve.
Certi sgarbi non si dimenticano
La Russa, intervenuto all’evento ‘Italia Direzione Nord’, non ha potuto evitare di rispondere alle inevitabili domande che i colleghi gli hanno posto sul big match di domenica sera. Prima di tutto, una precisazione: per quanto lo riguarda lo Stadium è off limits. “Non sono andato a Torino. Non ci vado da quando ci hanno rubato lo scudetto, con il rigore negato a Ronaldo. Una cosa che solo la Juve di allora poteva fare...”. Si capisce subito che, per tifosi appassionati e dalla memoria lunga come lui, le ingiustizie dell’era pre-Calciopoli sono davvero difficili da dimenticare.
In quanto al merito tecnico della partita, che ha seguito in diretta da casa, nessun commento sul pareggio strappato dalla sua Inter ma qualche recriminazione comune agli amanti del bel calcio: “soprattutto nel secondo tempo, ho visto troppo timorose entrambe le squadre.Mi sarebbe piaciuto un pò di più di coraggio da parte delle due compagini”. Incalzato dai colleghi presenti, il presidente del Senato si lascia andare e fa partire la bordata che, sicuramente, sarà discussa a lungo negli ambienti del tifo più appassionati. Chiaramente si tratta di uno scherzo ma siamo sicuri che molti guerrieri da tastiera non potranno che infierire, generando l’ennesima tempesta in un bicchier d’acqua.
Quel famoso rigore negato
I tifosi più giovani avranno forse dimenticato quell’episodio di fine anni ‘90, la partita al Delle Alpi del 26 aprile 1998 vinta dai bianconeri con un gol di Del Piero ma circondata da polemiche al calor bianco. Se i romanisti sfegatati hanno reso mitico “er gol de Turone”, i fedelissimi della Beneamata si sono legati al dito quel fallaccio in area di Juliano su Ronaldo non concesso dall’arbitro Messina. A sentire loro, quell’errore avrebbe fatto pendere la bilancia dalla parte dei padroni di casa, influendo in maniera decisiva sulla corsa allo scudetto.
Tre anni fa, durante una diretta Instagram, sia Ronaldo che Del Piero hanno discusso di quell’episodio, negando che ci possa entrare qualcosa con il “sistema” scoperchiato da Calciopoli. Il campione brasiliano, però, ricorda che quella partita si giocò in un clima certo non ideale: “Noi in quel periodo giocavamo partite bellissime e senza dubbio la Juve non aveva bisogno di certi aiuti per vincere. Ricordo che in quel periodo c’era un clima tesissimo, come una Guerra Fredda”. Pinturicchio concorda, ricordando come quella fosse “una situazione strana, anni particolari. Non avevamo bisogno di nessun aiuto, poi capitano alcuni episodi che macchiano una stagione intera. C’era tensione, arrivava da tutte le parti”.
Non è certo la prima volta
Sulla passione del presidente del Senato per l’Inter non ci piove, tanto da travalicare spesso il ruolo istituzionale, ‘peccato’ del quale era sicuramente in buona compagnia, a partire dall’ex premier e patron del Milan Silvio Berlusconi. Se in gran parte dei casi le polemiche si sono limitate ai salotti televisivi, lo scorso maggio, in occasione della finale di Champions, qualcuno si è adombrato quando La Russa si era impegnato personalmente per garantire ai membri dell’Inter Club Parlamento le migliori condizioni economiche possibili per la trasferta ad Istanbul. Uscita magari poco tempestiva, visto che il tifo organizzato si era scagliato contro la società per ottenere più biglietti ma del tutto innocua.
Il gruppo parlamentare ebbe infatti occasione di ribadire come non ci fosse stato nessun favoritismo, dato che le condizioni economiche erano state estese a tutti gli Inter Club italiani. Per evitare problemi e polemiche, La Russa ha deciso di disertare certe trasferte. Le partite dell’Inter, però, restano appuntamenti irrinunciabili, circondati da certi riti e da un portafortuna molto particolare. A chi gli chiede se sia scaramantico, il presidente del Senato confessa il suo segreto: “Vedo la partita con mio figlio Lorenzo, se sono con lui è difficile che perdiamo..
.”. Battute a parte, la passione di La Russa è sempre benvenuta, specialmente in un calcio come quello di oggi, dove gli interessi economici sembrano l’unica cosa che conta davvero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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