Lazio sconfitta a Madrid 2-0: Griezmann e Lino regalano il primo posto all’Atlético

La Lazio di Sarri, già qualificata agli ottavi, abbandona il sogno del primato nella fase a gironi contro i Colchoneros del Cholo Simeone, che feriscono i biancocelesti prima con Griezmann e poi con Lino

Griezmann sblocca il match che porta i Colchoneros alla vittoria del gruppo E (via Atlético Madrid)
Griezmann sblocca il match che porta i Colchoneros alla vittoria del gruppo E (via Atlético Madrid)

La Lazio abbandona il sogno del primato contro l’Atlético, cede il passo e conferma la statistica maledetta delle trasferte in terra spagnola (e l'imbattibilità casalinga - la ventesima - del fortino madrileno). Si chiude così il gruppo E, praticamente mai in discussione, al Warda Metropolitano di Madrid: passano l’Atlético e la Lazio, ma sono i Colchoneros del Cholo Simeone a prendersi la testa, in un match chiuso da subito con freddezza chirurgica. Griezmann ci mette sei minuti per sbloccare il match: il fuoriclasse francese appoggia alle spalle di Provedel aprendo il destro su un assist delizioso di Samuel Lino. Ed è proprio l’esterno brasiliano, mvp della serata di festa madrilena, a firmare a sua volta il tabellino, dopo meno di dieci minuti dall’avvio della ripresa. I biancocelesti di Sarri sono in affanno e non riescono a ferire, mentre gli spagnoli gestiscono con magistrale abilità l’andamento della gara. L’Atlético vince il girone, ma la Lazio è comunque agli ottavi.

L’appuntamento con la storia non è certo una cena di gala per la Lazio di Sarri, ospite al Wanda Metropolitano di Madrid: contro l’Atlético di Simeone serve molto più che un’ottima brigata e tempi perfetti col metronomo. In palio, c’è la testa della classifica del gruppo E per chiudere la fase a gironi col primato che ai biancocelesti manca da ben 24 anni (e ai Colchoneros dalla stagione 2016/17) ed assicurarsi la possibilità d’un più benevolo sorteggio, il 18 dicembre, a Nyon. L’ultima volta era finita con un’esultanza fuori d’ogni previsione: una sorta di “mano di Dio” che aveva sollevato Provedel con un gol straordinario, quello del pareggio all’ultimo secondo, è forse quel che servirebbe per restituire alla Lazio non solo vittorie ma soprattutto convinzione ed entusiasmo.

Per riprendersi tutto

Il Cholo Simeone s’era posto in maniera piuttosto enigmatica nei sette minuti di conferenza stampa concessa alla vigilia del match, e in effetti decide last minute di sparigliare qualche carta. Così, dopo aver incensato Morata, lascia l’ex Juve a riposo in panchina: davanti Correa, affianco all’immancabile Griezmann. Di fronte ad Oblak fra i pali, si confermano Giménez ed Hermoso con l’inserto Savić, con un passo in avanti verso la mediana per Witsel; a coprire le fasce, Molina e Lino. Il centrocampo, infine, è affidato a De Paul e Saúl.

Le carte le mischia un po’ anche Maurizio Sarri, che alla partenza dei biancocelesti da Formello aveva dato pochissime certezze: una sola, in verità, e cioè la presenza di Gila da centrale, affiancato da Casale, proprio davanti a Provedel; così come Luis Alberto pilastro insostituibile e, per il coach napoletano, supporto collettivo per le gare che contano. A chiudere il quattro di difesa, Hysaj e Marušić. Vecino rientra nell’undici iniziale, affiancato a centrocampo da Guendouzi che vince il ballottaggio con Kamada. Confermatissimo Zaccagni, ma Pedro sostiuisce Felipe Anderson ed è capitan Immobile a prendersi la punta del triangolo offensivo.

Griezmann, el séptimo rey

L’Atlético parte senza troppa foga: ci vogliono circa 4 minuti e 40 per il primo tiro (molto alto sopra la traversa) in direzione di Provedel. Tempo e spazio per maturare questo pensiero che i Colchoneros fanno alzare in piedi il Metropolitano: è il 6’ appena e Marušić perde un contrasto per eccesso di leggerezza in disimpegno, e allora Lino (inarrestabile da quel lato) s’addentra di potenza e scarica con grande intelligenza su Griezmann, che appoggia un destro di precisione. Subito Atlético e subito Griezmann, re col numero 7: è 1-0.

Il giallo (inevitabile) che si ritrova Pedro, poco dopo, è proprio esemplificativo di (futile) frustrazione: peccato arrivi quando non sono ancora i 10’ di gioco. È però innegabile che il gol subito smuove in qualche modo la Lazio: esemplificativa l’azione, la prima, pregevole della quale si rende protagonista Zaccagni che, servito da una finezza di Immobile col tacco, salta Saúl e cerca di stringere (troppo) un tiro che non impensierisce Oblak. Passano altri 8’ e i biancocelesti cercano soluzioni centrali di sfondamento, nonostante il suo 20 ex Verona sia l’unico di fatto in grado fin qui di dar qualche grattacapo ad un comparto difensivo che riesce ad uscire palla al piede con doti qualitativamente pazzesche. Il pressing italiano è però alto e qualche crepa si vede: da corner conquistato pericolosamente da Pedro, Gila e Casale si tolgono la palla a vicenda dalle rispettive teste: ne esce un tiro smorzato, facile facile per Oblak. Al 26’, invece, è il Mago Luis Alberto a farsi finalmente vedere: imbuca da sinistra incantando Savić, poi scarica su Immobile che però fa quasi da muro involontario e la palla sfiora il palo dell’estremo difensore sloveno di casa Madrid.

A due giri d’orologio dal trentesimo, prima d’un tiro di potenza (centrale) di Lino che Provedel respinge a pugni uniti, Pedro fa qualcosa di straordinario e stordisce la difesa spagnola – salvo poi forzare sullo scarico. L’Atlético attende per colpire: è il 38’, quando Molina alza un cross che supera tutti ed arriva sul sinistro di Hermoso che, in salto, imbuca sul secondo palo con destrezza mirabile. Gözübüyük è però richiamato dal Var all’on-field review: gol annullato per chiarissimo fuorigioco, determinato dalla presenza di Lino sulla linea di porta.

Giménez perde la pazienza, non si capisce bene perché, e la partita – assolutamente tranquilla – proprio sull’ultimo giro di lancetta, nei due minuti di recupero concessi. s’innervosisce: il difensore uruguàgio colpisce Immobile col gomito alto (e forse un po’ più d’intenzionalità di quanto potesse osservare il direttore di gara). Chiusa così, ma la Lazio vuole stare in partita: i Colchoneros sono avvertiti.

Atlético sul.. Lino

Simeone opera, dall’inizio della ripresa, i primi cambi: Söyüncü e Depay per Giménez e Griezmann, mentre attende e prende appunti Maurizio Sarri. C’è forse da aspettare meno del previsto, però, per pensare a dei cambiamenti sull’undici di partenza, perché i Colchoneros a testa bassa tirano fuori un altro gol di classe, quello che vale il raddoppio: il protagonista è ancora, dopo l’assist, Samuel Lino, che riceve da Depay e scarica al volo un destro all’incrocio.

Una doccia fredda per la Lazio, che corre ai ripari: Felipe Anderson prende il posto di Pedro, mentre Lazzari subentra al posto di un pessimo Marušić, la cui fascia è stata il centro nevralgico della manovra madrilegna. Mosse e contromosse: il Cholo, che ringrazia a più riprese i cori in suo favore del Metropolitano già in festa, richiama Koke e Morata dalla panchina per sostituire Witsel e Correa, e poi in via forse precauzionale fa uscire Savić, sostituito da Azpilicueta. Dall’altra parte, e forse con un po’ di sorpresa, fuori Immobile per Castellanos e Luis Alberto per Kamada. Unico guizzo, fino al settantesimo, un po’ da entrambe le parti – oltre le sgasate di Lino, mvp di serata – è la girata del subentrato laziale in maglia 19: buona incursione di Felipe Anderson, e l’ex Girona tenta la girata fermata da Oblak.

Samuel Lino
L'esultanza di Samuel Lino: l'esterno brasiliano è mvp del match (via Atlético Madrid)

A circa 20’ dalla fine, Depay cerca l’incursione centrale scappando a Felipe Anderson, che pecca in leggerezza e costringe Guendouzi all’ammonizione: dalla lunetta esterna, il 9 olandese prova a piazzarla a giro; sulla respinta non troppo convincente di Provedel, Morata sbaglia clamorosamente un rigore in movimento. La partita procede a tentoni e complessivamente con poche occasioni concrete , perché, mentre la Lazio non riesce più a costruire con lucidità, l’Atlético può gestire con assoluta calma. Il triplice fischio di Gözübüyük è inevitabile: l’Atlético vince il girone, ma la Lazio è comunque agli ottavi.

Il tabellino del match

ATLÉTICO MADRID (5-3-2) – Oblak; Lino, Hermoso, Giménez (46’ Söyüncü), Savić (68’ Azpilicueta), Molina; Saúl, Witsel (63’ Koke), De Paul; Griezmann (46’ Depay), Correa (63’ Morata). Allenatore: Diego Simeone

LAZIO (4-3-3) – Provedel; Hysaj (70’ Pellegrini), Gila, Casale, Marušić (58’ Lazzari); Guendouzi, Vecino, Luis Alberto (64’ Kamada); Pedro (58’ Felipe Anderson), Immobile (64’ Castellanos), Zaccagni. Allenatore: Maurizio Sarri

Marcatori: 6’ Griezmann (A), 51’ Lino (A)

Ammoniti: 8’ Pedro (L), 45’+2’ Giménez (A), 47’ Marušić (L), 72’ Guendouzi (L)

Espulsi: n/a

Arbitro: Serdar Gözübüyük (Olanda)

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