L'allenatore del Manchester City, Guardiola Josep detto Pep, dopo il clamoroso pareggio (da 3 a 0 a 3 a 3) contro il Feyenoord, in Champions league, si è presentato in conferenza stampa con il volto, naso e cranio, segnato da diversi graffi e tracce di sangue. Lui ha detto di essersi procurato da solo le ferite, quasi a volersi fare del male, non riuscendo a capacitarsi della prestazione dei suoi e del risultato finale. Il City è reduce da cinque sconfitte consecutive, il pareggio di martedì sera vale come una batosta ma non è questo il problema.
Il club stramilionario dei signori stramilionari di Abu Dhabi sta vivendo nell'ansia di un verdetto che potrebbe condannarlo alla vergogna, penalizzazione, retrocessione, multe, squalifiche. Sta di fatto che Pep Guardiola vive il football con impegno professionale e astuzia di rapporti diplomatici, qualunque avversario merita per lui riconoscimenti di ogni tipo. È la strategia di chi cerca di addolcire il rivale, ricoprendolo di meriti per poi stenderlo in campo. Cosa che Guardiola ha saputo fare a Barcellona, a Monaco di Baviera e a Manchester, vincendo tornei nazionali e internazionali. Però manifestando una tensione nervosa continua, illustrata da gesti singolari, salivazione eccessiva cui fanno seguito sputi isterici, solitudine buia e pensierosa a bordo campo poi cancellata da una esplosione emotiva e imprevista. Nessun dubbio sulla sua capacità professionale, ma molti dubbi sul suo equilibrio falsamente sincero e quel viso graffiato, quel naso ferito, dopo il pareggio di Champions League, sono un segnale di allarme sullo stato dell'essere e dell'esistere di un grande allenatore, forse al tramonto del suo mandato genuino con il club, forse all'esaurimento delle proprie forze ed equilibri nervosi. I flagellanti erano un movimento religioso, cattolico e non potevano certamente immaginare che un ricco catalano li avrebbe imitati molti secoli.
Di certo l'immagine percossa di un capo che non accetta il verdetto, il volto ferito del responsabile di un gruppo, è un messaggio negativo per chi conosce e spiega la tattica ma finisce bruciato dalla propria esasperazione. È il teatro del nuovo calcio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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