Beppe Marotta ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport, registrata lo scorso 19 dicembre e in onda nel giorno di Natale su Sky e in streaming su Now. Tanti i temi affrontati dal presidente dell'Inter, a partire dalla lotta scudetto che vede protagonisti i nerazzurri insieme ad Atalanta e Napoli.
In questo momento la squadra di Gian Piero Gasperini è davanti a tutti in classifica con tre punti di vantaggio ma una partita in più proprio sull'Inter: "Credo che una delle grandi favorite quest’anno sia l’Atalanta perché ha raggiunto quella maturità, quella credibilità, quella convinzione che non aveva mai avuto - le parole di Marotta - Penso che sia un grande modello da seguire, non certo nei grandi club perché è difficile, però ha dato dimostrazione di poter vincere senza spendere tanti soldi. Mi riferisco per esempio all’Europa League".
Da temere, ovviamente, anche il Napoli di Antonio Conte, suo vecchio allenatore sia alla Juve sia all'Inter con cui nelle scorse settimane non sono mancate alcune frecciatine: "Ma sono schermaglie dialettiche che fanno parte del gioco. Cerco sempre di accendere un p di attenzione e di spingere l’avversario alla pressione, ma è un gioco comunicativo. C’è grande rispetto tra le parti".
Chi ha il compito di condurre l'Inter a grandi traguardi è Simone Inzaghi, sempre più un punto di forza del mondo nerazzurro: "Ha dimostrato di essere un grande professionista e una persona molto intelligente - ha proseguito Marotta -È arrivato in punta di piedi, non ha fatto proclami, si è adeguato a un ruolo molto importante ed è cresciuto man mano che otteneva risultati, soprattutto nella consapevolezza delle proprie capacità che poi è riuscito a trasmettere anche ai giocatori, i quali lo riconoscono come un leader. Ha saputo inculcare i concetti vincenti: la cultura del lavoro, il senso di appartenenza, la grande passione verso questo lavoro".
Marotta è intervenuto anche sull' inchiesta curve, che ha azzerato la leadership del tifo interista: "Ci siamo messi a disposizione e stiamo collaborando al fine di debellare questo fenomeno. Si tratta di attività criminali che non c'entrano niente con i valori dello sport. Oggi siamo davanti a una situazione difficile per le società. Tuttavia si può e si deve fare molto di più".
La chiusura è sul futuro personale, sempre più a tinte nerazzurre: "Sono un amante del calcio e dello sport,
quindi è chiaro che sono molto contento della mia carriera e di fare il presidente dell’Inter. Se resterò altri anni? Sì, in nerazzurro sto bene, per cui assolutamente spero di dare e contribuire a dare risultati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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