Con l’Italia, dopo la bella parentesi dell’Europeo vinto dagli Azzurri nel 2021, era finita male: con un addio troppo traumatico per non lasciare una brutta patina di ruggine. Tutto per andare in Arabia Saudita a fare il ct di una nazionale capace di ricoprirlo di petrodollari, ma non di gloria. E infatti ieri l’avventura dello sceicco Roberto Mancini si è affossata, prima del tempo, tra dune di delusione. Una notizia che era nell’aria giù da diversi giorni. Il comunicato che annuncia la separazione dal 59enne allenatore nato a Jesi è tanto laconico da non riportare neppure lo straccio di un ringraziamento: "Il Consiglio di Amministrazione della Federazione Calcio Saudita e l'allenatore della Nazionale Roberto Mancini, raggiungono oggi un accordo congiunto che prevede la fine del rapporto contrattuale".
Non un esonero dunque, bensì una risoluzione consensuale tra le parti, che ha fatto seguito ai risultati negativi delle ultime partite. Mancini lascia così l'incarico dopo 18 partite, in cui erano arrivate 7 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte. Insomma, un bottino ampiamente al di sotto delle aspettative.
Il colpo di grazia per il Mancio è arrivato in questo mese con la sconfitta interna contro il Giappone e il pareggio col Bahrain: due flop che hanno messo in serio dubbio la partecipazione della nazionale saudita ai prossimi Mondiali 2026. Per Mancini l’avventura nel deserto finisce qui. Ormai, per lui, è già sabbia passata...Da oggi in Italia si apre la caccia al suo, salatissimo, ingaggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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