Almeno da quello che si è visto nel finale del primo tempo, Paulo Fonseca sembra aver trovato la quadra del Milan. I rossoneri chiudono i conti nell’anticipo della sesta giornata di Serie A con tre reti in rapidissima successione che affossano un Lecce che fino a quel momento aveva fatto una discreta partita. Dal 38’ al 43’ le marcature di Alvaro Morata, Theo Hernandez e Christian Pulisic mettono la gara in discesa per i rossoneri.
Nella ripresa il Lecce prova timidamente a portarsi in avanti ma rischia di subire il 4-0 con Loftus-Cheek ed Abraham. Nel finale l'espulsione discutibile di Bartesaghi scompagina le carte ma il Milan regge. Non è stata una prestazione scintillante come quella contro l’Inter ma i rossoneri portano a casa tre punti senza faticare troppo: un segnale decisamente promettente alla vigilia di un periodo critico per l’undici di Fonseca.
Le scelte dei tecnici
Per approfittare dell’entusiasmo post-derby, Fonseca riesce a recuperare in extremis Alvaro Morata, che partirà dal primo minuto nonostante non sia ancora al meglio. Confermata quindi al 100% la formazione che ha portato a casa la stracittadina, con l’attacco guidato dalla strana coppia composta da Abraham centravanti e Morata come sottopunta.
Invece di schierare il suo Lecce a specchio, Gotti rispolvera il 4-3-3 con solo un paio di modifiche rispetto alle ultime formazioni. Per reggere l’impatto con la mediana rossonera, il tecnico salentino inserisce Pierret mentre in avanti si affida al tridente con l’ex di giornata Ante Rebic, Tete Morente ma anche Krstovic, recuperato a tempo di record dopo i dubbi della vigilia.
Il Milan dorme, poi 3 gol in 5 minuti
Nonostante il supporto di una tifoseria che sembra aver dimenticato le tante polemiche pre-derby, l’inizio del Milan è lontano parente di quello visto contro i nerazzurri pochi giorni fa. Al terzo minuto Leao serve profondo Abraham ma l’inglese, troppo defilato, prova a servire di tacco l’accorrente Reijnders: idea non male ma la difesa pugliese capisce tutto. Tre minuti dopo un erroraccio del portoghese Gallo regala un contropiede proprio a Leao, che serve un discreto pallone sulla corsa di Morata per trovare però l’uscita di Falcone. Ritmi bassissimi al Meazza e prova ad approfittarne Krstovic, con un destro da fermo che chiama all’intervento Maignan.
Spettacolo non esaltante quello che si vede a San Siro ma il Lecce non rinuncia ad attaccare, specialmente sulla sinistra, dove Rebic e Gallo collaborano bene: non male il cross teso dell’italiano ma Fofana libera e fa partire il contropiede di Morata, steso senza troppi complimenti da Pierret. Al 25’ rimane a terra Tomori, con la panchina che teme un problema fisico e fa scaldare Pavlovic: l’inglese riesce a riprendere ma la partita rimane bloccata, coi rossoneri che non riescono ad andare oltre a qualche ripartenza. L’azione più pericolosa arriva al 28’, quando Leao si accentra dalla sinistra e mette un bel passaggio per l’accorrente Abraham: l’ex Chelsea, invece di tirare in porta, cerca Morata al centro, trovando solo la spizzata di petto di Gaspar.
Alla mezz’ora il Milan alza il ritmo e trova il vantaggio al 38’: punizione dalla sinistra e parabola invitante di Theo Hernandez, Morata batte sul tempo i difensori sul primo palo e infila di testa tra la traversa ed i guantoni di Falcone. Il Lecce si scompone e viene punito ancora grazie alla premiata ditta Leao-Theo: bel filtrante del lusitano, controllo e tiro sotto la traversa del francese, il cui gol mette in discesa la partita. I pugliesi vanno in confusione totale neanche due minuti dopo: buon recupero sulla mediana, corsa e tiro di Abraham che prende in pieno il palo per avventarsi sul rimbalzo e provarci di nuovo. Falcone respinge in maniera scomposta sui piedi di Pulisic, che ribadisce in porta per il 3-0. Nel recupero c’è tempo per una nuova occasionissima per Theo, che si fa largo e colpisce l’esterno della rete, senza accorgersi che al centro era liberissimo Abraham.
Milan in controllo, rosso Bartesaghi
Dopo la rete che consente a Theo Hernandez di pareggiare il record di Paolo Maldini come difensore con più reti nella storia del Milan, i rossoneri tornano in campo intenzionati a mettere in ghiaccio la partita ed arrivare senza sprecare troppe energie al triplice fischio. Il Lecce, ovviamente, la pensa in maniera del tutto diversa e cerca di pressare alto i padroni di casa, sperando di mettere imbarazzo la retroguardia milanista. Nonostante la buona volontà dell’undici di Gotti, è il Milan a rendersi più pericoloso in contropiede, anche senza riuscire a creare vere e proprie palle gol. Al 55’ Fonseca decide di risparmiare un Morata ancora non del tutto recuperato e fa entrare Loftus-Cheek, che dovrebbe sostituirlo nella coppia d’attacco tutta inglese con Abraham. Considerato quanto può essere pericoloso il Milan in ripartenza, il Lecce preferisce non sbilanciarsi, lasciando il pallino del gioco in mano ai padroni di casa, che hanno però già la testa alla trasferta a Leverkusen di martedì sera. Gotti risponde gettando nella mischia Banda ma sono i rossoneri a sfiorare il 4-0 per due volte attorno all’ora di gioco con Loftus-Cheek ed Abraham.
Al 62’ continua il turnover di Fonseca che richiama Fofana e Pulisic per dare una mezz’ora a Musah e Chukwueze ma è il Lecce a provare ad approfittare del momento per alzare il baricentro e cercare almeno il gol della bandiera. I salentini costringono Maignan all’intervento su un tiro da fuori ma si riescono a spingere in avanti solo in maniera occasionale, con i rossoneri che continuano a cercare di arrotondare il risultato. Sfortunato Loftus-Cheek, il cui pallonetto da posizione estremamente defilata colpisce solo la parte alta della traversa ma la partita sembra aver detto tutto quel che doveva dire. Sul rovesciamento di fronte è Ramadani a colpire il palo, anche se mentre rientrava dal fuorigioco. Fonseca si gioca le sue ultime sostituzioni al 75’, cambiando Theo Hernandez e Abraham con il giovane Bartesaghi e Luka Jovic ma molti al Meazza non vedono l’ora che arrivi il triplice fischio.
Al 79’ l’episodio che potrebbe complicare molto il finale di partita dei rossoneri: entrata grintosa di Bartesaghi su Banda, con il giovane rossonero che, dopo aver preso in pieno la palla, travolge il giocatore del Lecce. Il debuttante Zufferli non ha dubbi ed estrae subito il rosso diretto: decisione che fa andare su tutte le furie Fonseca e lascia molti dubbi al pubblico del Meazza. I replay confermano che il difensore aveva il piede a martello ma stava cercando di evitare il contatto col laterale pugliese. Gli ultimi minuti vedono il Lecce in avanti ma i rossoneri, con Musah che scala in difesa, soffrono solo su una combinazione tra Krstovic e Pierotti sul filo del fuorigioco. Al 90' è Leao ad andare più vicino al gol con un'azione solitaria per vie centrali ma il suo destro da fuori è troppo centrale e Falcone ci arriva. Non c'è tempo per altro, a San Siro il Milan batte 3-0 il Lecce.
Il tabellino
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez (75’ Bartesaghi); Fofana (62’ Musah), Reijnders; Pulisic (62’ Chukwueze), Morata (55’ Loftus-Cheek), Leao; Abraham (75’ Jovic). Allenatore: Paulo Fonseca
LECCE (4-3-3): Falcone; Dorgu, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Ramadani, Pierret (72’ Rafia), Coulibaly (83’ Oudin); Morente (58’ Banda), Krstovic, Rebic (72’ Pierotti). Allenatore: Luca Gotti
Marcatori: 38’ Morata (M), 41’ Theo Hernandez (M), 43’ Pulisic (M)
Ammoniti: 33’ Baschirotto (L), 48’ Emerson Royal (M)
Espulsi: 79’ Bartesaghi (M)
Arbitro: Luca Zufferli (Udine)
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