La partita più attesa dell’anno si chiude come i tifosi rossoneri non avrebbero mai voluto. Un’Inter cinica quanto basta approfitta al meglio delle disattenzioni della difesa milanista e si prende i tre punti necessari per portare a casa lo scudetto della doppia stella. Un gol per tempo, entrambi su imprecisioni della difesa che prima si dimentica Acerbi, poi lascia troppo spazio a Thuram per il gol della sicurezza. A 10 minuti dalla fine il Milan accorcia le distanze con Tomori ma il forcing finale dell’undici di Pioli non riesce a pareggiare i conti. Molto nervosismo nel finale, con una serie di rossi per Dumfries, Theo Hernandez e Calabria. Poco importa, alla fine lo scudetto se lo porta a casa l’Inter, proprio a casa dei cugini.
Le scelte dei tecnici
Per riuscire a rimandare la festa dell’Inter, Pioli cerca di stravolgere il Milan, spostando Leao come unica punta, appoggiato da Musah sulla tre quarti e Pulisic sulla sinistra. Viste le ultime prestazioni, Bennacer va in panchina con Giroud: al suo posto la coppia Adli-Reijnders. Molta meno scelta in difesa: visti gli infortuni di Kjaer e Kalulu, oltre la squalifica di Thiaw, spazio a Gabbia e Tomori.
Squadra che vince, non si cambia: la massima del calcio vale particolarmente per Simone Inzaghi, che peraltro ha tutta la rosa a disposizione, a parte il lungodegente Cuadrado. Pavard e Lautaro hanno scontato la squalifica e tornano titolari mentre l’ultimo dubbio della vigilia, l’eterno ballottaggio tra Darmian e Dumfries, vede spuntarla l’azzurro.
L’Inter segna, il Milan no
Di fronte alla grande atmosfera di San Siro, l’inizio del derby scudetto vede partire meglio i rossoneri, che provano a spingere sulle fasce e con Adli per vie centrali. Dopo una prolungata fase di studio, l’Inter è pericolosa appena spinge sull’acceleratore: Bastoni trova Darmian sul palo lontano, spizzata sui piedi di Lautaro che mette una girata fulminea ma che finisce sul secondo anello. Il nervosismo la fa da padrone, come all’8’, quando un’entrata dura su Barella scatena una mezza rissa tra Mkhitaryan ed Adli. Appena torna la calma, il Milan prova ad alzare il baricentro ma non trova sbocchi per le corse di Theo Hernandez, che tira larghissimo dal limite. La svolta della partita è dietro l’angolo: calcio d’angolo di Dimarco che Pavard allunga di testa per un liberissimo Acerbi. L’ex laziale ringrazia e schiaccia in terra il pallone proprio sui piedi di Maignan. 1-0 Inter e disattenzione monumentale della retroguardia rossonera.
Il Milan cerca di spingere ma rischia tantissimo in ripartenza: Dimarco si fa largo sul fondo e mette un passaggio a rientrare proprio sui piedi di Lautaro, dimenticato dalla difesa. Il campione del mondo spedisce il pallone altissimo, graziando Maignan. Sul rovesciamento di fronte, il Milan finalmente trova una ripartenza degna di questo nome; Rafael Leao si libera di Acerbi e tira verso la porta ma in maniera troppo centrale. Sommer controlla in due tempi. C’è spazio per un paio di gialli per Lautaro e Theo Hernandez prima che l’Inter si renda ancora pericolosissima. Contropiede fulmineo dei nerazzurri e passaggio laterale al limite che trova la girata al volo di Thuram: Maignan non ci arriva ma il palo dice di no all’avanti transalpino. Il finale del primo tempo vede tutte le emozioni concentrate nel giro di un solo minuto. Prima è il Milan a trovare un buon contropiede e la girata perentoria di Calabria su un cross teso: Sommer è attento e devia il tiro, facendo partire una ripartenza pericolosa. Tomori sbaglia completamente a liberare il pallone e fornisce a Mkhitaryan un’occasione clamorosa: per fortuna ci mette una toppa Maignan.
Thuram-Tomori, poi il caos
Al rientro in campo, Pioli prova a scompaginare le carte spostando Rafa Leao sulla destra: la mossa sembra funzionare, con un paio di buone combinazioni al limite dell’area, ma quando Reijnders lancia il portoghese in porta, i due non si capiscono. Neanche 30 secondi dopo e l’Inter trova il raddoppio: lancio dalla difesa che finisce sui piedi di Thuram. Il francese si accentra, ma quando un rimpallo fortunato gli riconsegna il pallone, non ha esitazioni nel cercare subito la porta. Ottima idea, perfetta realizzazione: un tiro secco sul quale Maignan non riesce ad arrivare: 2-0 Inter, un vantaggio importante anche se c’è da giocare tutto il secondo tempo. La reazione del Milan si limita ad un tiro dalla distanza di Theo Hernandez che trova un Sommer ancora attento. Pioli capisce che qualcosa non va e richiama in panchina un deludente Reijnders per gettare nella mischia Olivier Giroud.
I rossoneri provano a riaprire la gara ma in maniera troppo confusionaria. L’Inter, invece, sembra in grado di segnare ad ogni affondo: il più pericoloso è Calhanoglu, la cui staffilata dal limite sorvola di non molto la porta rossonera. Un Milan quasi rassegnato continua ad attaccare senza creare granché, tanto che Pioli si gioca le carte Chukwueze e Bennacer, al posto di Loftus-Cheek ed Adli. A partire dal 74’, i rossoneri sembrano più concreti ed avrebbero anche l’occasione buona per accorciare le distanze: Pulisic aggancia bene in area e mette un tiro di controbalzo che finisce troppo alto. Cinque minuti dopo, con i tifosi rossoneri quasi rassegnati, l’undici di Pioli trova il gol della speranza: Chukwueze trova con un cross millimetrico la testa di Leao, che la mette giù per l’accorrente Gabbia. Sommer prende il colpo di testa del difensore ma, quando il palo mette la sfera dalle parti di Tomori, non può niente sul tap-in. 2-1 Milan.
I rossoneri si rovesciano in avanti per cercare il gol che salverebbe l’onore e rinvierebbe al prossimo fine settimana la festa scudetto dell’Inter ma, ancora una volta, la difesa nerazzurra fa buona guardia. Si chiude con un vero e proprio assedio, una girandola di cambi ed un finale all’insegna dell’estremo nervosismo. Il recupero vede tre rossi: prima una rissa a centrocampo causa l’espulsione simultanea di Dumfries e Theo Hernandez, poi quando il Milan si gioca il tutto per tutto è Calabria a beccarsi un rosso. Nonostante ci provi anche Maignan, alla fine il gol del pari non arriva. L’Inter vince per 2-1 e conclude la sua cavalcata trionfale con lo scudetto della seconda stella.
Il tabellino
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez; Adli (68’ Bennacer), Reijnders (51’ Giroud); Musah (79’ Okafor), Loftus-Cheek (68’ Chukwueze), Pulisic; Leao. Allenatore: Stefano Pioli
INTER (3-5-2): ommer; Pavard, Acerbi, Bastoni (87’ De Vrij); Darmian (82’ Dumfries), Barella (78’ Frattesi), Calhanoglu (82’ Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (78’ Carlos Augusto); Thuram, Lautaro. Allenatore: Simone Inzaghi
Marcatori: 17' Acerbi (I), 48' Thuram (I), 79' Tomori (M)
Ammoniti: 21’ Barella (I), 31’ Lautaro (I), 36’ Theo Hernandez (M), 89’ Gabbia (M), 90+1’ Tomori (M)
Espulsi: 90+2’ Dumfries (I), 90+2’ Theo Hernandez (M), 90+6’ Calabria (M)
Arbitro: Andrea Colombo (Como)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.